Questa scultura in edicola, agli inizi del Duemila (2005) era affissa nel cortile dell'Episcopio;
attualmente (2015) è incassata a bassorilievo nella parete del ballatoio
tra le scale
che portano al piano superiore del palazzo vescovile (foto in basso).
Nella precedente localizzazione aveva in calce l'epigrafe
"LAVANIAE COMES ET EPŨS AND.", scritta non più esistente nell'attuale dimora.
La suddetta iscrizione indica che questa scultura è stata realizzata nel Cinquecento, mentre era Vescovo di Andria uno dei tre prelati della potente famiglia dei conti di Lavagna, il cardinale Nicola Fieschi, o il nipote Giovanni Francesco Fieschi, o, infine e più probabilmente, Luca Fieschi (nipote forse del precedente) perché durante l'episcopato di quest'ultimo (1566-1582) fu scoperta l'immagine della Madonna dei Miracoli nella lama di Santa Margherita (1576).
[stemmi dei vescovi Fieschi - foto di. Sabino Di Tommaso 2010]
In questa scultura a bassorilievo la Madonna incoronata e assisa in trono mostra ai fedeli il suo
Figlio, sbilanciato in avanti quasi intenda consegnarlo nelle loro
braccia, affinché possano sperimentare i vantaggi di una simile
accoglienza.
Le sta grande la corona, staccata dal capo come un'aureola; è forse un voler porre in risalto la sua
maternità e disponibilità, nonostante la regalità che il Cristo le
ha donato e che le dà la forza di esaudire i desideri più
accorati e più giusti di chi l'invoca.
[La scultura nelle scale dell'Episcopio; (lo stemma è ingrandito e fuori proporzione)
elab. elettr. su foto Sabino Di Tommaso 2010]
[il testo e le immagini della pagina sono di Sabino Di Tommaso (se non diversamente indicato)]