Allegoria Storica e Crocifisso - di O. Bramante, 1985

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I dipinti di Onofrio Bramante

Percorso museale virtuale

Nel 1985 Onofrio Bramante (1926-2000) eseguì in Andria diverse opere a carattere religioso, come la "Cena in Emmaus" per la Chiesa del SS. Sacramento. il "San Paolo" per l'omonima chiesa e il "Crocifisso" [riprodotta qui dopo l'Allegoria Storica] per la Sala Consiliare del Comune di Andria.
Per la medesima Sala Consiliare dipinse ad olio il grande trittico dell' "Allegoria Storica".
In un ufficio al primo piano dello stesso Palazzo di Città è inoltre esposto un ritratto di "Federico II" [riprodotto in fondo a questa pagina].


Allegoria Storica


[ "Allegoria storica" trittico di Onofrio Bramante . foto S. Di Tommaso, 2015]

Diamo un rapido sguardo alle scene dipinte nei pannelli che intendono rappresentare i momenti storici più salienti della città di Andria: l' "Allegoria Storica" su tre riquadri di faesite, per un totale di circa 55 metri quadrati (foto ad inizio pagina), esposta, abbiam detto, nella parete di fondo della Sala Consiliare del Palazzo di Città.

Nel 1° pannello sembra siano rappresentati:
- sulla sinistra, in primo piano i Normanni con un vessillo recante probabilmente lo stemma del leone rampante, e sullo sfondo la cinta muraria che essi posero al borgo elevandolo al rango di Città intorno al 1046; sovrasta l'insieme la figura del primo vescovo S. Riccardo;
- al centro l'imperatore Federico II con cane e falconiere e la bandiera con l'aquila ad ali spiegate, davanti alla collina su cui sì erge maestoso il suo Castel del Monte;
- a destra Beatrice D'Angiò recante in dono alla Città la Sacra Spina, alle sue spalle il vessillo gigliato e sullo sfondo la Cattedrale di Andria come poteva essere (secondo il pittore) nel 1308.

Nel pannello di destra prosegue il racconto storico:
- sulla sinistra in primo piano il Duca Francesco del Balzo con lo scudo del suo casato, alle sue spalle la colonna eretta sul sagrato di Sant'Agostino e sullo sfondo il palazzo ducale;
- dal centro verso destra spiccano vari personaggi della famiglia Carafa col caratteristico stendardo a fasce orizzontali bianche e rosse: seduto Vincenzo Carafa, priore d'Ungheria, che partecipò gloriosamente alla battaglia di Lepanto nel 1571; in piedi la piissima e generosissima duchessa Maria Carafa col vescovo mons. Luca Fieschi; a cavallo il Duca Fabrizio III Carafa; sullo sfondo detta basilica e le navi della riferita battaglia contro i Turchi.

Nel pannello centrale il pittore ha rappresentato le attività e le produzioni prevalenti del popolo andriese con sullo sfondo il caratteristico panorama della Città coi tre campanili.

Sala consiliare del Comune di Andria: "Allegoria storica" del Bramante sullo sfondo
[ Sala consiliare del Comune di Andria: sullo sfondo l' "Allegoria storica" del Bramante . foto S. Di Tommaso, 2015]


Crocifisso

Crocifisso- pittura su faesite di Onofrio Bramante    Sala consiliare del Comune di Andria - particolare della controparete d'ingresso
[ "Crocifisso" pittura del Bramante nella sala consiliare del Comune di Andria . foto S. Di Tommaso, 2015]

Il "Crocifisso" che possiamo osservare nella foto sopra è una pittura ad olio su faesite di 120 x 172 centimetri, realizzata da Onofrio Bramante nel 1985 e posta nella sala consiliare del Comune di Andria, sulla parete sopra la porta d'ingresso.

Gerardo Messina (studioso di cultura e storia socio-religiosa della Basilicata e del Mezzogiorno, rinomato giornalista, canonico del Capitolo Metropolitano della cattedrale di Potenza) commentando nel 2013 un'opera di Onofrio Bramante (la " Storia della Resurrezione") ha scritto:

"La storia umana con la corposità degli uomini e degli eventi è plasticamente raffigurata dai tratti vigorosi, essenziali, drammatici degli uomini che nascondono dietro il volto della concretezza quotidiana l’inquietudine segreta del divino.
Centralità dell’uomo e ricerca di Dio sono infatti due costanti della vita del Bramante che si è cimentato dal ’74 ad oggi in opere corali ...

La sua tavolozza sembra preferire le tonalità terraombra che richiamano i rossigni maggesi sconvolti dall’aratro sui nostri monti brulli ed avari nelle cui zolle scure sembra compromessa la luce che esplode a tratti ad esprimere temi sofferenti.
C’è nell’opera del Bramante una plasticità vigorosa che richiama la scultura, una rapidità d’esecuzione incredibile - oltre 700 opere dal’74 - una sicurezza d’intuito, insieme con un impianto centrato sull’uomo e con un’impostazione compositiva di sapore rinascimentale, che lasciano supporre rigurgiti lontani, ricordi ancestrali nel maestro: a guardarlo viene prepotente in mente la figura del Gioele Milchelangiolesco della Sistina ritratto del più illustre Bramante [il rinascimentale Donato Bramante]. ..."

Per le opere collocate nella sala consiliare del Comune di Andria non poteva essere utilizzato un commento più valido ed efficace di quello pregevole su riportato, da Gerardo Messina scritto per la presentazione degli affreschi del Bramante realizzati nella Cattedrale di Potenza.


Federico II

Federico II, opera di Onofrio Bramante
[ "Federico II" pittura del Bramante in un ufficio al 1° piano del Palazzo di Città. foto S. Di Tommaso, 2017]

Sulle opere del Bramante presenti in Andria e, più in generale, sulla sua pittura, in una Conferenza del dicembre del 1985, lo storico locale prof. Pietro Petrarolo parlò di "Il rapporto tra pittura e storia nel neo umanesimo di Onofrio Bramante", dissertazione molto interessante che è possibile leggere tra i documenti di questa sezione.


[il testo e le immagini della pagina sono di Sabino Di Tommaso (se non diversamente indicato)]