Santa Visita del vescovo Triveri del 25-11-1694

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Santa Visita del vescovo Triveri del 25 novembre 1694 [1]
(all'Oratorio di S. Michele Arcangelo)


[trascrizione del testo originale in latino] [2] [traduzione]

Orat.[ori]ũ S. Michaelis Archangeli

[Die 25 9.mbris 1694]

Eadem die Ill.mus se contulit ad Orat.[ori]ũ S. Michaelis Archangeli, vulgò d.[ict]ũ S. Angeli sitũ extra Civitatẽ in via, qua Coratũ pergitur.
Est in eo erecta Confraternitas sub titulo S. Angeli, cuius administratio est apud Priorẽ.
Cum haec Confraternitas, sicut, et ceteræ sint sine Confratribus, ità quod qui semel Prior est unius Confratris potest esse talis, quoad vixerit, q.a elapso termino sui Prioratus vocat quatuor, aut sex homines, sibi bené visos, et ut p.[rim]ũ baiulos, et eis proponit electionẽ novi Prioris, et illi, ad quos nil attinent eligunt, vel ipsũmet confirmant et ita confirmatus in regimine perseverat.
In capite Oratorij adest Altare habens pro tabula picturã in pariete reppresentantẽ bellũ, quod ut ait Io[ann]es in Apocalipsi, factũ est inter Archangelũ, et Lucif.[e]rum apté superiori, et a lateribus pictura rep[er]ĩes eleganter ornata. Estq.[ue] sacra suppell.[ectilis] suff.[iciente]r provisa.
A latere epistulæ adest aliud Altare dicti S. Angeli senis, est sup.[r]a mensã statua quaedã lignea vetus, et deformis prelium scilicet Archangeli cũ Diabolo reppresentans, et nil aliud, imò ob eius angustiã vix in eo sacrũ fieri potest.
A latere evangelij adest quaedã locus, et in eo mensa lapidea sup.[er] columnã est lateribus compacta ad formã Altaris posita, et loco tabulæ Imago quædã Salvatoris N.[ostri] J.[esu] C.[hristi] e flagellis cesa representans.
In faciẽ lateris Altaris S. Michaeli paries est valde maculatus causa humiditatis e viridario proximo provenit.
De[creta]tũ fuit
Quod Confraternitas producat docum.[en]ta suae erectionis cum constitutionib[u]s, si quae habet, quib[u]s regis[tri]s qnũs erectionẽn[on] habeat, nec constitut.[iones] ut creditur, demũ erigat[u]r auctoritatẽ ordinariã.
Augeatur num.[eru]s Confratrũ, et statuant[u]r Constitutiones, quib[u]s ei prescribat[u]r pia op[er]a, in quib[u]s se exercere debeant, m.s acceptandi fratres, elegendi Priorẽ, cette_q.[ue] officiales, et confratres regendi, et insup[er] studeat[u]r illam alicui Archiconfraternitati aggregandi, et indulgentias et pat.m Confratres consequi possint. Et hoc idẽ fiat cũ alijs Confratribus.
Quod Altare laterale demoliat[u]r et lapides in loco decenti servant.[ur] donec &.
Quod locus a lat.[er]e evangelij positus aptet[u]r ad modũ Sacristiæ, et loco Altaris ponat[u]r genuflexoriũ pro preparat.[io]ne et grat[iar]ũ actione a Sacerdote facienda.
Quod in viridario propé murũ eccl.[esi]æ fiat fovea per quã aqua decurrere possit, et parietē ñ[on] offendat.

Oratorio di S. Michele Arcangelo

[25 novembre 1694]

Nello stesso giorno l’Ill.mo [Visitatore] si recò all’Oratorio di S. Michele Arcangelo, dal popolo detto di Sant’Angelo, eretto fuori Città sulla via che prosegue per Corato.
In esso è fondata una Confraternita intitolata “di Sant’Angelo”, la cui amministrazione è affidata ad un Priore.
Poiché questa Confraternita e, parimenti, altre sono senza Confratelli, accade che colui che è Priore di un solo Confratello, può esserlo una sola volta nella sua vita, onde, finito il periodo del suo Priorato, convoca quattro o sei uomini da lui considerati validi, in primo luogo i balivi [funzionari amministrativi o giudiziari], e propone loro l’elezione del nuovo Priore; questi ultimi, ai quali nulla importa, lo eleggono o lo confermano e così, confermato egli prosegue nell’incarico.
Nel presbiterio dell’Oratorio c’è l’Altare avente come dossale un affresco rappresentante il duello raccontato da Giovanni nell’Apocalisse e avvenuto tra l’Arcangelo e Lucifero; com’è opportuno rinvieni l’affresco elegantemente ornato sopra ed ai lati. L’altare è provvisto di sufficiente suppellettile.
Sulla parete lato epistola c’è un altro Altare detto di S. Angelo vecchio; sul [gradino della] mensa c’è una certa statua antica e deforme raffigurante il combattimento tra l’Arcangelo ed il Diavolo; non c’è altro poiché per la sua strettezza si riesce appena a celebrare la messa.
Sulla parete lato evangeli in una certa stanza c’è una mensa di pietra posata su una colonna di mattoni, come un altare; come dossale ha un’immagine raffigurante il Salvator Nostro Gesù Cristo flagellato.
La parete di fronte al fianco dell’Altare di San Michele è molto macchiata dall’umidità, proveniente dall’adiacente giardino.
Fu ordinato:
La Confraternita mostri i documenti della sua erezione con le costituzioni, se le possiede, e con i registri; se non ha i documenti dell’erezione e le costituzioni, come si pensa, allora sia eretta dal Vescovo.
Sia aumentato il numero dei Confratelli, si stabiliscano le Costituzioni, nelle quali siano loro prescritte le opere pie nelle quali debbano esercitarsi, le norme per l’accettazione dei confratelli, per la nomina del Priore e degli altri ufficiali e per guidare i confratelli, e soprattutto si cerchi l’aggregazione a qualche Arciconfraternita, così che i Confratelli possano ottenere il patrocinio e le indulgenze. Così infine si faccia con altri Confratelli.
Si demolisca l’altare laterale e quindi si conservino le pietre il luogo opportuno.
La stanza esistente dal lato dell’evangelo si adatti a Sacrestia e al posto dell’altare si ponga un inginocchiatoio, necessario perché il Sacerdote si prepari e renda grazie.
Nel giardino presso il muro della chiesa si realizzi una fossa, dove l’acqua possa defluire e non danneggiare la parete.


La descrizione della Chiesa registrata da Mons. Triveri in questa Visita Pastorale viene citata dal canonico Nicola Cristiani nel suo discorso tenuto in occasione della solenne apertura della nuova Chiesa il 1° Gennaio 1883. Ecco le sue parole:
"... Dai varii Atti di S. Visita, le più antiche, che si conservano nell'Archivio Episcopale di Andria rilevammo esservi esistito qui in questa Chiesa un beneficio semplice, che si possedeva da un sacerdote della Cattedrale di Andria, esservi stata pure una Confraternita laicale con beni propri, per cura della quale celebravasi la messa ogni dì festivo, e che dal 1694 in su era in decadimento per dificienza di confratelli.
Rilevammo pure come a quell'epoca sulla parete, che serviva di fondo all'altare maggiore, e su quella dei due laterali eranvi delle pitture a fresco, mostrando S. Michele Arcangelo in atto di conquidere col piè e colla lancia il capo all'avversario di ogni bene. Che a lato del corno dell'Epistola eravi un altro altare, sopra di cui poggiava una statua di legno rappresentando il combattimento dello stesso col Dragone, antica e deforme. Che al lato dell'Evangelo eravi una mensa a forma di altare, sovra cui posava una immagine di Gesù flagellato pure antica e deforme in modo che il Vescovo di allora decretava, che si fosse tolta, ed in suo luogo posto un genuflessorio da servire per la preparazione dei celebranti l'incruento sacrificio dell'altare. ... ."

Di questa visita si riproduce la copia fotografica delle tre pagine interessate, essendo la più importante per la descrizione abbastanza accurata che Monsignor Triveri espone dei luoghi e suppellettili presenti nell'antica Chiesa di San Michele Arcangelo, detta di Sant'Angelo al Lago e demolita a fine Ottocento.

copia fotografica della relazione sulla Visita Pastorale di Mons. Triveri a S. Michele Arcangelo nel 1694


NOTE

[1] Le Visite Pastorali sono state lette e trascritte, dall'originale, "Acta Sanctae Visitationis Episcoporum Andriensium" (ASVEA), presso la Biblioteca Diocesana "S. Tommaso d'Aquino" di Andria (grazie alla disponibilità e competenza delle dott.sse Silvana Campanile e Tonia Del Mastro).

[2] Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) o ___ indicano lettere, parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto, non solo molto antico ma anche non perfettamente riprodotto.
Il grassetto ed il corsivo non sono presenti nel testo originale.