[particolari dell'altare di S. Tommaso, realizzato nel 1772
a contronto con quelli dell'altare di S. Domenico, realizzato nel 1774 - foto Sabino Di Tommaso]
Nella composizione di immagini su esposta sono messi a confronto particolari
di due dei quattro altari laterali presenti attualmente in San Domenico:
- i particolari di sinistra sono dell'altare di S. Tommaso
d'Aquino, gemello di quello di S. Vincenzo Ferreri, e ambedue posti presso l'ingresso;
- i particolari di destra sono dell'altare di S. Domenico, gemello dell'altro della Vergine del Rosario, e posti presso il presbiterio.
I quattro altari hanno lo stesso identico disegno costruttivo con le seguenti marginali differenziazioni:
- gli stemmi sui piedritti dell'altare sono diversi e richiamano la dedica dei rispettivi altari;
- il ciborio di quelli presso l'ingresso è finto, chiuso da un cartiglio "carta di gloria", a differenza degli altri che sono veri ed hanno la porticina
in argento;
- la cornice del quadro centrale ha lo stesso decoro ma nei primi è superiormente rettilinea con angoli arrotondati, in quella dei secondi è arcuata;
- il frontone superiore: negli primi appare più sobrio con due vasi "giarroni"
sul bordo superiore (e sulle volute laterali del dossale non visibili in
queste foto);
nei secondi è più mosso con riporti floreali.
Le due coppie di altari sono state costruite da Marino e Domenico Palmieri, marmorari in Napoli; per essi esistono nell'Archivio di Stato di Trani i contratti tra i suddetti marmorari e i Domenicani, stupulati dal notaio Gaetano Frisardi, scoperti e trascritti dagli originali dall'arch. Gabriella Di Gennaro nella sua tesi di laurea (e qui riportati tra i documenti).
La coppia presso l'ingresso della chiesa, formata dagli altari di San Tommaso d'Aquino, a sinistra,
e di San Vincenzo Ferreri, sul lato opposto, fu realizzata nel 1772 come risulta sia dai cartigli posti nel loro frontone,
sia dall'atto notarile del 18 luglio 1771. In tale data i PP. Domenicani commissionavano
al "Sig.r Marino ingegnere, e marmoraro" napoletano la loro costruzione per una somma
"di docati mille, e due cento in moneta d’argento contante per tutti li due intieri altari,
e cappelle, cioè docati sei cento per ciaschuno di essi.", ...
"sino il detto tempo di esso mese di giugno prossimo di detto entrante anno [1772], tempo in cui dovranno
essere trasportati detti marmi, eseguita detta situazione di altari, e cappelle".
Sul disegno degli altari, portato dal Marino e allegato al contratto, i PP. Domenicani chiedono alcune modifiche
che si rinvengono puntualmente negli altari suddetti; queste le più significative:
- "Li medaglioni, ed il piedistallo debbano essere lavorati come sono nella parte destra del disegno,
con mettersi in detti due piedistalli due imprese in luogo del lavoro d’intaglio.";
- "Il pezzo della custodia debba essere tale, quale comparisce scornicciata, ed intagliata, e nel mezzo
invece della portella debba situarsi una carta di gloria colla sua cornice di marmo di buona centinatura";
- "L’angelo, o sia puttino, che stà situato di sopra il frontespizio non deve venirci,
ed in luogo di quello deve situarsi un giarrone di marmo di lavoro differente dal giarrone,
che viene situato nel modiglione di basso"; vediamo infatti sui lati
del frontone due giare di fiori diverse da quelle poste sui modiglioni ai due lati del dossale.
[la coppia d'altari realizzati nel 1772 a confronto con la coppia realizzata nel 1774 - foto (di Sabino Di Tommaso)
amatoriali del 1983 - prima del restauro della chiesa e dei quadri]
La coppia d'altari presso il presbiterio, dedicati alla Vergine del Rosario sulla sinistra, e a San Domenico sulla destra, fu realizzata nel 1774, come risulta dall'atto notarile del 16 luglio 1773. In tale data i PP. Domenicani commissionavano al "Sig.r Dominico Palmiero maestro scoltore di marmi, ed ingegniere marmoraro della città di Napoli, al presente in questa suddetta città d’Andria, aggente similmente ed interveniente alle cose infrascritte, tanto per se, suoi eredi, e successori, quanto in nome, e parte, e come procuratore specialmente costituito del Sig.r Marino Palmiero suo Padre", la costruzione dei due altari, "quali due altari, e cappelle devono essere, cioè uno di S. Domenico, e l’altro della Vergine SS.ma del Rosario di rimpetto l’un l’altro, ove sono situati presentemente, senza punto appartarsi dal detto disegno ... la situazione dell’opera predetta debba sortire nel mese di maggio prossimo venture dell’entrante anno 1774. E questo per il convenuto prezzo ... di docati mille, e cinquecento in moneta d’argento corrente per tutti li detti due altari, e cappelle, cioè docati sette cento cinquanta per ciascheduno di quelli".