di † Nicola Adinolfi (vescovo di Andria dal 06/12/1706 al 13/07/1715)
Munus suæ sanctæ Visitat.nis prosegui intendens Ill.mus D.nus Visitator ad Ecclesiam Sancti Sebastiani parum distans à Colleg.[ia]ta Eccl.[esi]a Sanct.mæ Annunciatæ cum omnibus suis Convisitatoribus se contulit, ubi à RR. D. Dom.[ini]co Giorgio Rectore, D. Thoma Porziotto primo Assistente et Ch.[ieri]co Richardo Bilanciaro, aliàs c__o secundo Assistente V[e]n[era]b[i]lis Confraternitatis Mortis intus dictam Ecclesiam erectæ expectatus fuit et antedictum R. D. Dominicũ Giorgio eidem Ill.mo R.mo Visitatori aspergillum Aquæ bened.[ic]tæ exhibitum prævia manus reverenti osculat.[io]ne; quaproptèr ingressus idem Ill.mus D.nus et genuflexus suprà pulvinum brevitèr oravit antè Altare suprà quod Imagines Beatiss.[i]mæ Virg.[i]nis in medio sub et à latere dextero S. Sebastiani à latere verò sinistro S. Richardi in magna Icone depictæ conspiciuntur.
Surgens itaque Altare prædictũ visitavit, atquè providendum de duabus inferioribus mappis mundis, et debitæ longitudinis demandavit, et postea è cornu Evangelii dicti Altaris descendens. Immediatè Oratoriũ in quo Confr.[at]es d.[ic]tæ V[e]n[era]b[i]lis Confraternitatis mortis, qui saccis nigris in suis functionibus utuntur, congregare se solent ingressus fuit, attentiss.[i]mè illud inspexit, et plura decrevit
P.[ri]mo esse totum dealbandum imò et tunica præcedente, si opus fuerit, cũ nimis conspurcatũ fornix pluviarũ antiqua humiditate inventũ fuerit et donec id fiat cessari à Divinis in Altari Nativitatis B. V. in capite d.[ic]ti Oratorij collocatum, intra quod Salvatoris D.ni N.ri simulacrum in monum.[en]to iacentis, et specialis vitreis benè plumbate contextis custoditur devotèque inspiretur, præcepit.
2. Observavit paritèr in eodem or.[atori]o alterũ Altare cum Icone S. Mariæ de Monte Carmelo, quod omninò removeri decrevit, et licet fuerit, A Ill.mo D.no relatum in hoc altari adesse onus aliquam Missarũ annuarum provisũ fuit quod exhibeantur leg.[iti]ma docum.[en]ta talis oneris ad finem decernendi proùt dè Iure.
3. Visitavit quoque in eodem Oratorio omnia Simulacra misteria dolorosissimæ passionis Christi representantia, quæ benè conservantur.
4. Demùm demandavit omnibus prælaudatis R.R. Rectori primo, et secundo Assistentibus, ut quantocitius respons.[io]nes instructionibus generalibus unicuique Confrat.ti traditas afferent ad finem observandi statum onera, redditus, prærogativas et posteà providendi proùt dè Iure.
5. Egrediens à præfato oratorio Confessionale intùs dictam Ecclesiam visitavit, et notulas casuũ Bullæ Cænæ et Ill.mo D.no reservatorũ apponendas esse decrevit.
Volendo adempiere il dovere della sua Visita l’Ill.mo Signor Visitatore con tutti i suoi Con-visitatori si recò alla Chiesa di San Sebastiano, poco distante dalla Chiesa Collegiata della SS.ma Annunziata. Qui fu atteso dai RR. D. Domenico Giorgio, rettore, D. Tommaso Porziotto, primo assistente, dal Chierico Riccardo Bilanciaro, secondo assistente della Venerabile Confraternita della Morte eretta in detta Chiesa. Il suddetto R. D. Domenico Giorgio, dopo aver baciato rispettosamente la mano dell’Ill.mo R.mo Visitatore, gli porse l’aspersorio dell’acqua benedetta; quindi lo stesso Ill.mo Signore, entrato ed inginocchiatosi sul pulvino, pregò brevemente davanti all’Altare sul quale in un grande quadro è dipinta l’immagine della Beatissima Vergine al centro con sotto a destra [della Vergine] S. Sebastiano ed a sinistra S. Riccardo.
Alzatosi dunque visitò il predetto altare, quindi ordinò di fornirlo delle due sottostanti tovaglie della giusta lunghezza e pulite. Poi, scendendo da detto altare sul lato evangelo, entrò immediatamente nell’Oratorio nel quale sogliono radunarsi i Confratelli di detta Venerabile Confraternita della morte, che nelle loro funzioni indossano in saio nero; lo ispezionò molto attentamente e ordinò molte incombenze:
1° prescrisse che [l’oratorio] fosse imbiancato, se necessario, fino al sottostante intonaco, poiché la volta era imbrattata da una vecchia umidità di piogge, e, finché ciò non sarà fatto, proibì ogni celebrazione sull’Altare della Natività della Beata Vergine eretto nel presbiterio di detto Oratorio, dove è custodito e devotamente venerato un simulacro di Nostro Signore Salvatore giacente in una urna sepolcrale formata da speciali vetri ben connessi e fissati.
2. Nello stesso Oratorio ispezionò allo stesso modo un altro Altare con un quadro di S. Maria del Monte Carmelo, ordinò di toglierlo completamente, e quindi fu detto che se su tale altare esistevano obblighi di alcune Messe, fossero esibiti i documenti legali di tale obbligo, per rinvenirne il diritto.
3. Nello stesso Oratorio visitò anche tutte le statue rappresentanti i misteri della dolorosissima passione di Cristo, che erano ben conservate.
4. Infine ordinò a tutti i prelodati Reverendi, al Rettore, al primo e secondo Assistente, che quanto prima portino gli antichi scritti con le istruzioni generali di ciascun confratello, per controllare lo stato, gli oneri, i redditi, i privilegi, e per poi ricercare con quale diritto.
5. Uscendo dal suddetto Oratorio visitò il confessionale della Chiesa e ordinò di apporvi le avvertenze sui Casi [riservati] previsti dalla Bolla “Cænæ [Domini]”.
Il quadro della Vergine tra S. Sebastiano e S. Riccardo ed Il Cristo nella bara di cristallo, portato in processione il Venerdì Santo - foto Sabino Di Tommaso, 2017
NOTE