[S. Ludovico di Tolosa in Santa Croce ad Andria (foto Sabino Di Tommaso,
2013) ed in S. Francesco ad Irsina]
L'affresco, sufficientemente leggibile, è dipinto a destra della crocifissione dipinta nell'abside della navata destra.
San Ludovico di Tolosa (1274-1297) nonostante fosse principe di casa D'Angiò (Ludovico era fratello di Beatrice d'Angiò, figlia di Carlo II e sposa di Beltrando del Balzo, conte di Andria), rinunciò alla corona in favore del fratello Roberto e vestì l'abito francescano; divenne vescovo di Tolosa a soli 22 anni e fu esempio di zelo e vita austera. È raffigurato generalmente, giovane, con le insegne di vescovo e saio francescano costellato di gigli d'oro di Francia.
Il santo, nell'affresco della nostra cripta, ha nella mano sinistra la
regola, indice di vita religiosa e con la destra benedice.
Elementi inequivocabili che lo caratterizzano sono il manto gigliato, il
cordolo a tre nodi e la corona rifiutata (questi due ultimi qui non
presenti, ma visibili nel dipinto affrescato ad Irsina, l’antica
Montepeloso, nella cripta ipogea di San Francesco, cappella gentilizia dei
Del Balzo).
Di fronte a San Ludovico, nello stesso arco, è affrescato San Pietro l'Eremita
[elaborazione elettronica su foto di Sabino Di Tommaso - 2013]
L'affresco, poco deteriorato, si trova a sinistra della crocifissione dipinta nell'abside della navata destra.
Il beato Pietro Eremita (1050-1115) fu (leggendariamente) promotore della prima crociata, indetta dal Concilio di Clermont (1095) su appello del papa Urbano II per la liberazione della Terrasanta; tornato dall'impresa fondò un monastero di canonici in Francia, sua terra di origine (era nato infatti presso Amiens intorno al 1050 e morì nell'abbazia di Neufmoustier presso Liegi nel 1115).
Il santo ha nella mano sinistra la regola, ìndice di vita religiosa; nella mano destra porta la croce propria del predicatore-missionario.
Di fronte a San Pietro l'Eremita, sullo stesso arco, è affrescato San Ludovico di Tolosa.