"I canti per i pił piccoli sono vari sia per lunghezza che per tematica.
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L'ultimo verso si canta sillabando e toccando un bambino ad ogni sillaba. ...
Paletta, paletta,
sińóra kommąrę
tengę na fiğğę ka sapę šękwą,
sapę šękwą la vindikwąttę
unę, duę, trč i kwąttę
trč i kwąttę la fręškuttčllę
issę tu ka si ččł bčllę.
Paletta, paletta,
signora comare
ho una figlia che sa giocare
sa giocare il ventiquattro
uno, due, tre e quattro
tre e quattro la ricottella
esci tu che sei pił bella.
Di questo canto - gioco c'č una conclusione diversa che, perņ, non mi sembra leghi bene con il contenuto dei versi precedenti"
[su testo letto in "Letteratura popolare andriese" di Antonia Musaico Guglielmi, tip. Guglielmi, Andria, 1981, pag.79]