[1.] Attira l’appicciata dai vichi pił remoti
falene sfarfallanti intorno ai lumi
all’imbrunire accesi per avviar la rutilante festa;
famigliole a frotte s’affrettano verso il centro
accalcate in file divergenti
e qual onde di marea
sospinte alle attrazioni della villa
risaccano nell’ombelico del paese
ad applaudir l’orchestra ed il cantante.
[2.] Surreale ponte alle stelle dei Patroni
di faci tremolanti in archi ricorrenti
luminaria del corso
riflette sulla fiumara dei passanti
l’aura spensierata e gaia
delle sagre e processioni.
[4.] Del Duomo i dettagli e del Palazzo
sfumano al chiarore di greche sfavillanti
ai vespri di quel sabato settembrino
tra la Corte e lo slargo del sagrato;
assiepato in vocio atono e sommesso
sul ciglio del percorso e lungo i muri
un popolo di curiosi ed in preghiera
proteso attende sulle punte in bilico
scorgere l’argenteo capo e il regal trono
della Vergine de’ Miracoli ed il Patrono
ondeggianti sui congregati in bianco saio
per lo sdrucciolo di Porta Sant’Andrea
risalire dalla millenaria cripta sulla lama.
[5.] Ed osannati dal popolo plaudente
tra una luminaria e l’altra avanzando lentamente
barbugliano i preziosi simulacri
nelle imploranti pupille dei devoti
riflessi di luce e speranze di cielo.
da " I pensieri del Folletto" sdt
[3.] Arabeschi lucciolanti
s’alternano lungo i lati della via
che adduceva un tempo al bel maniero
per la gran porta di nord-est;
prospetti di ogni casa e calpestio
ravviva il gioco delle luci
scolora gli abiti delle occasioni
ed in cangianti tinte sceme
muta i toni dei festanti ad ogni passo.