Tutto nel dipinto parla di semplicità, pudore,
dell’intenso affetto di una Mamma,
attenta e generosa quanto nessuna mai.
...nella letteratura popolare ...
Mariẹ sand́ssẹmẹ, rẹğğína nostẹ
dẹvồẹinẹ maisté,
iồẹiẹ v’addẹmannẹ na graziẹ,
fammammillẹ pẹ karẹtồẹitẹ.
Fammammillẹ, o Verğẹna Sandẹ,
fammammillẹ pẹ piatồẹitẹ.
Mariẹ dẹ la Graziẹ,
totta purẹ i totta sandẹ,
iồẹiẹ so mẹnùtẹ pẹ na graziẹ,
Rẹğğína, fammẹ graziẹ.
[tratto da "Letteratura popolare andriese" di A. Musaico
Guglielmi, Tip. Guglielmi, Andria, 1981, pag.54]
“… In quanto al dipinto della Vergine fatto a fresco nel muro sull’altar maggiore,
porta una espressione grandiosa, che ben si ravvisa, …”
Coś il Borsella scriveva di questa soavissima maternità di Maria, e chiude …
“La stessa tien nel seno Il bambino coronato come la madre.”
[tratto da "Santa
Maria della Grazia" nel libro “Andria Sacra” di Giacinto Borsella, edito a
cura di Raffaele Sgarra per i tipi di Francesco Rosignoli, 1918,
pagg. 285-287]