Nativitą, di Giaquinto

Contenuto

La serenitą e  la gioia  di Maria 

Madre  di  Gesł

Serena nei tratti del volto    gli occhi abbassati
lo sguardo perduto    nel  profondo dell'anima
intensamente assorta nel suo ruolo di madre di Dio
le gote appena rigonfie per lo stupore dell'evento
e una gioia a stento ascosa
evidenzia nella dinamica del busto
tanto attesa e temuta assieme
Abbiamo voluto inquadrare il particolare dell'estasi di Maria
con le braccia delicatamente protese verso Gesł
e al contempo in lieve apertura
come se ella si presenti al Figlio garante della nostra bontą
e voglia invitare gli astanti, e noi per essi,
a lodare Dio, a credere nella possibilitą di vittoria sul male,
alla pace dell'anima, alla grazia
... nella tradizione popolare ...:
... A mẹniutẹ nu ğğẹvẹniddẹ ku vẹstẹtiddẹ a kẹląurẹ dẹ stķddẹ
pẹ lẹ kapģddẹ d'aurẹ, ančdẹrẹ ančdẹrẹ
ka sẹ n'abbẹląvẹnẹ ad ońi vồẹivẹ de vindẹ.
Berẹfąttẹ! ... I m'a dģttẹ: «... annunzio a voi stanotte, č nato in una grotta
il salvator del mondo che tanto s'aspettava.
Andatelo a vedere che ne avrete un gran piacere.
In una mangiatoia trovate un piccirillo
che sta a tremar di frillo;
portategli a regalare che ne avrete un gran piacere.
»
Appồẹinẹ a pariutẹ nu lambẹ i avvẹ sparẹšķutẹ.
... Mẹnồẹitẹ a fẹnķutẹ la učrrẹ 
Da kwannẹ Gisł Bammồẹinẹ avvẹ našķutẹ
saupẹ a kessa tčrrẹ!
Laudồẹitẹ voulẹ essẹ Ddồẹiẹ ońi mẹmčndẹ
k’avvẹ mẹnķutẹ a dé la pồẹičẹ a la povra ğğčndẹ!
Ma, s’ammu vẹdaiẹ!
I ka doppẹ la graziẹ dẹ l’almẹ čẹ nimma d’avaiẹ!

[tratto da "Letteratura popolare andriese" di A. Musaico Guglielmi, Tip. Guglielmi, Andria, 1981, pagg.31-32]