Disegno di un'alunna classe 1e A/B
- Don Bosco Santo - Andria, 2001
In Trimoggia villaggio scomparso,
su nei pressi di un gurgo riarso,
graziosa una chiesa era eretta
dedicata alla Vergine eletta
coll’Infante nel grembo suo stante.
Affrescata su un muro scrostato
l’invocava un popol prostrato
nei perigli del tempo inclemente,
e tuttora Le affida fidente
le campagne e i suoi scarni raccolti.
Ella trovasi posta in dossale
or del Gran Salvatore a un altare,
abbattuto il vetusto tempiello
per far luogo a novello sacello
ove ognun genuflesso la preghi.
Adornata di lustri regale
tra ghirlande Lei varca il portale:
sfavillante e solenne una festa
nell’ottava di Pasqua s’appresta
dai devoti che accorron quel dì.
In corteo è condotta tra i campi
con lumini ed un coro di canti;
fuochi a sera bivacchi e frittelle
tutti in crocchio lì sotto le stelle
finché notte non si fa più fonda.
Fino ai primi anni Duemila la festa in onore della Madonna di Trimoggia era tradizionalmente celebrata la 1ª domenica dopo Pasqua
(come si ricorda nei versi su scritti);
è stata spostata poi, per un certo tempo, alla penultima domenica di maggio.