Questa palazzina, nella omonima
via Cipriani, nella prima metà del Settecento era abitata dal notaio Sebastiano Di Micco con
Lucrezia Cipriani, che rimasta vedova nel 1743 continuò ad abitarla
con la sorella Mariantonia; alla morte di Lucrezia la palazzina fu ereditata per testamento
dall'Oratorio del Monte di Pietà. A quel tempo
la strada si chiamava Canale di Tudino.
Scrive la Centrone nel testo sotto citato:
"Il palazzo prende il nome della nobildonna Lucrezia Cipriani che lo possedette nel XVIII secolo. Non è facile stabilire, però, a quale famiglia si debba la sua costruzione. Il Loconte, senza indicare la sua fonte, considera il palazzo di proprietà degli Oliva, famiglia, secondo l'autore, vissuta in Andria tra il 1550 e il 1761. Lamartora ricorda la presenza in Andria di una famiglia Oliva, appartenente al ceto civile, la quale possedeva alcune case nel vicolo denominato, appunto, Oliva."
Anche una descrizione della palazzina è qui rilevata dal testo di Carmela Centrone.
"Il palazzo ... è disposto su tre livelli. Il portale d'ingresso è decorato da bugne a ciscino che, rompendo in alto la cornice marcapiano, invadono la parete del piano nobile.
Questo presenta quattro finestre; la quarta si allunga aprendosi in un balcone in pietra con colonnine a rocchetto e piedritti angolari ornati da motivi vegetali. Il tutto è raccordato da un parapetto che crea un continuum con la cornice marcapiano. Nella parte centrale della balaustra è inserita una formella raffigurante un'arma gentilizia. Racchiuso da volute e sormontato da un cimiero, lo scudo presenta un uccello poggiante su una piuma o su un albero sradicato e sormontato da tre stelle disposte orizzontalmente, delle quali quella centrale è una cometa.
Il retro del palazzo si affaccia su vicolo Lupicini dove mostra un tessuto murario più irregolare. I due piani superiori affacciati su questo vicolo sono diroccati. Privi di copertura, di essi restano solo i muri perimetrali. Sopra la finestra del primo piano vi è una piccola nicchia quadrangolare con una sfera in pietra per metà incassata nel tessuto murario."
[testo tratto da "Palazzi storici di Andria tra il XVI e il XVIII secolo" di Carmela Centrone, a cura della Regione Puglia, Grafiche Guglielmi, Andria, 2004, pagg. 52-54]
[balcone della palazzina della famiglia Di Micco-Cipriani - foto Sabino Di Tommaso,2005