Una piccola corte snellisce la pesante ma comunque elegante struttura architettonica del palazzo Jannuzzi, eretto dal conte Sebastiano Jannuzzi (1840-1903) nel 1886 su progetto di Federico Santacroce (1814-1882); essa corte introduce al maestoso portale che, com'era d'uso nello stile neoclassico del tempo, è sovrastato da ampia balconata. Il palazzo si sviluppa su tre piani bugnati negli angoli: semi interrato e piano rialzato in pietra calcarea locale, e piano superiore in calcarenile compatto. Sui due lati v'è l'accesso esterno al cortile posteriore, sul quale incombono resti delle antiche mura di Andria.
Sul balcone centrale che
sormonta il maestoso portale di accesso si trova lo stemma di famiglia.
Vi si osserva in uno scudo scolpita una colomba (al pari di quella
inviata da Noè) posata su una montagna e con un ramo d'olivo nel becco,
rivolta verso un sole antropomorfico.
Sullo scudo è sbalzato un elmo incoronato, tra foglie di acanto.
Nel "Profilo Storico della Famiglia Jannuzzi di Andria",
(testo a cura di Dante Jannuzzi, tip. R. Verona Arti Grafiche, Roma, Aprile 1998),
a pag. 73 si trova la seguente annotazione su questo palazzo:
"Nel 1886, poi, il Conte Sebastiano fece erigere un sontuoso
Palazzo in Andria a Via Ruggero Settimo, oggi Via Senatore Onofrio Jannuzzi.
Di esso è notevole il balcone centrale ed il grande portone
d’accesso al vasto androne in cui, alla destra entrando, leggesi
una lapide che ne ricorda il fondatore.
Di rilievo anche le inferriate del prospetto che furono modellate
su quelle del Palazzo Reale di Napoli, donate poi in parte alla
Patria nell’Era Fascista, e sostituite con altre simili. Progettista di
questo palazzo fu l’Architetto Santacroce, che lo fu anche del
Teatro Curci di Barletta. È oggi abitato, nella parte di rappresentanza ...
da un discendente della famiglia."