Si rileva la lettura di questo gruppo scultoreo da una riflessione di Don Antonio Basile.
"Il gruppo scultoreo raffigura Gesù morto e Maria sua madre che lo sorregge standogli alle spalle.
Gesù, deposto dalla croce, adagiato e quasi seduto sulla pietra tombale, ha le gambe distese verso i fedeli i quali, prima di scendere nella navata della chiesa, possono toccarne le estremità in segno di devozione.
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Gesù, che ha il volto dell'Uomo della Sindone, nel Suo corpo mostra una marcata perfezione anatomica e non ha più i segni della flagellazione; conserva solo le cinque ferite che la sera di Pasqua Egli mostra agli Apostoli impauriti, perché possano riconoscerLo come il Risorto.
Maria, standogli alle spalle con il ginocchio destro piegato e facendo leva sul piede sinistro che fuoriesce appena dalla veste, Lo sorregge tenendo la mano destra sotto l'ascella accanto alla ferita del costato e poggiando l'altra mano sul braccio sinistro, quasi volesse 'mostrare il Figlio Gesù agli altri suoi figli', i devoti che entrano nel santuario.
La perfezione anatomica del corpo di Gesù, sul quale sono ben visibili le cinque ferite pasquali, evidenzia un corpo proteso alla resurrezione. Il particolare del volto sereno dei Cristo, abbandonato alla volontà del Padre, mostra una persona 'addormentata', prossima a risvegliarsi. La statua va guardata sempre con sullo sfondo la grande croce sovrastante l'arco dello scalone, dalla quale Cristo è stato deposto.
... ""... Il Cristo è quello della Sindone: il volto è quello sindonico, i fori delle mani sono posizionati nei polsi come indicato dalla Sindone, il pollice delle mani è ripiegato all'interno a causa della rottura del nervo matacarpale provocata dai chiodi.
Si nota una perfetta somiglianza del volto di Cristo con quello di Maria: il Figlio 'somiglia' proprio a sua Madre!
Serenità e bellezza nei due volti: Maria ha un volto bellissimo e tristissimo insieme, segno evidente della sua fede nella certa resurrezione del Figlio; Cristo traspira serenità perché è abbandonato alla volontà del Padre, è addormentato nel sonno della morte, è pronto a risvegliarsi nella luce della risurrezione.
Maria mostra il Figlio Gesù agli altri suoi figli, i devoti che entrano nel santuario a lei dedicato.
Maria, con la mano posta accanto alla ferita del costato, invita a 'volgere lo sguardo a Colui che hanno trafitto' (Gv. 19,37), indica nel costato sanguinante di Cristo la fonte della salvezza.
Le tre stelle sul capo e sulle spalle: richiamano la verginità di Maria prima, durante e dopo il parto.
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Le misure della statua (4/5 delle dimensioni naturali) e della croce risultano perfettamente rispondenti e proporzionate agli spazi volumetrici del Cappellone. ... "
[da "La Pietà dell'Altomare", lettura catechistica di Don Antonio Basile, pubblicata nel calendario parrocchiale del 2005]