Copia ― Presentata in Ep.li Curia die 18mo Martii 1854 = Ioseph Can.cus Zinni Canc.us.
Ill.mõ, e Rev.mõ Monsignore.
Il Can.co Vincenzo Latilla, Priore di Santa Maria di Porta Santa, e della Cappella di S. Riccardo, quinta Dignità del Capitolo Catt.le, umilmente l’espone quanto siegue.
Egli prese possesso di Priore il dì 1 Aprile 1847 di Giovedì Santo, e giurò di sostenere i dritti, le attribuzioni, prerogative, ed altro, che a tale Dignità si competeva, e quindi ora si trova nel fatto, che si tenta di usurpare i suoi dritti, e diminuire le sue attribuzioni; questo si tenta dalla Congrega del Gesù sotto la direzione del Sig. Can.co D. Alessandro Parlati attuale Direttore di Spirito della detta Congrega.
Il giorno 13 corrente mese di Marzo 1854 fui avvertito, che Monsignore Ill.mõ, e Rev.mõ si sarebbe portato per la Santa Visita nella mia Chiesa beneficiata di Santa Maria di Porta Santa, quindi credei mio dovere presentarmi con gli abiti corali, onde qual Priore di detta Chiesa prestassi l’aspersorio, come si praticò dal Sig.r Priore D. Nicola Domenico Pincerna. Ho preso questo Priore per mia norma, per la coincidenza de’ fatti, che ci è fra quell’epoca del 1711, e la presente. Nel marzo 1711, i Frati di S. Giovanni di Dio presumevano aver dritto di solennizzare la festa del loro fondatore nella detta Chiesa, e quindi il dì 21 Marzo 1711 egli Priore chiuse la chiesa, e dietro discussione giuridica innanzi a questa Curia fu risoluto, che in avvenire nulla facessero senza la venia del Priore di Porta Santa. Tutto si rileva da carte esistenti nel fascicolo, che si conserva in Curia con l’epigrafe di sopra. 1739 Acta Prioratus S. Richardi cum altero eidem adnexo Sancta Maria de Porta Sancta, da me letto li 5 Aprile 1847, e come si rileva da scritto autografo di detto Pincerna.
Ora la Congrega del Gesù pretende essere sua la Chiesa, ed ecco perché col pretesto di riformare l’altare, ha voluto distruggere l’altare titolare della Chiesa, e del mio Priorato. Che perciò, se il Sig.re Priore Pincerna dopo la quistione co’ Frati di S. Giovanni di Dio, nella Santa Visita di Monsignor Adinolfi, si fe’ trovare alla porta della Chiesa, per prestare l’aspersorio al detto Vescovo, non vi fu il Rettore della Congrega del Gesù, né de’ Frati di S. Giovanni di Dio, quindi a me spettava, e non ad altri. Monsignor Adinolfi dopo aver visitata la Chiesa di Porta Santa, salì alla sinistra della porta per una scala di legno nell’Oratorio della Congrega del Gesù, ove si trovavano gli Officiali di allora Notar D. Donato Menduni, e D. Riccardo Accetta.
Dell’Altare di questo Oratorio sono quelle pietre, che si vogliono far credere, che formavano l’Altare titolare di S. Maria di Porta Santa, per la cagione, che al palio di esso essendovi le cifre I.H.S. potessero dire, che l’altare era loro, e con esso anche la Chiesa.
Ciò posto, Mons.re Ill.mõ, e Rev.mõ si compiacerà dichiarare, a vista de’ titoli, che fra tanti le farò presenti, la seguente proposizione
= Che la Chiesa di S. Maria di Porta Santa è stata sempre dell’Università, e non mai della Congrega del Gesù.
Prima, pe’ titoli materiali esistenti, che essa Chiesa è fregiata de’ leoni rampanti la quercia nelle basi de’ pilastri,
che ornano la porta di entrata, e similmente altri due stemmi Comunali stanno nel secondo cupolone a destra, ed a sinistra,
ove sta l’epigrafe Ius Patronatus Universitatis Civitatis Andriæ, A.D.1573, mentre altri stemmi, che stavano su li sepolcri comunali sono stati levati.
Secondo, la Bolla di fondazione di Mons.r D. Antonio Lupicino Andriese, Vescovo di Bisceglie, e Vicario Generale
del Eminentis. Cardinale D. Nicola Flisco, in data degli 8 marzo 1512, di cui l’originale esiste nel fascicolo, come sopra,
con l’epigrafe, Andria 1739 Acta Prioratus S. Richardi cum altero eidem adnesco Sanctæ Mariæ de Porta Sancta.
Di detta Bolla furono estratte diverse copie legali li 12 aprile 1847 pel Cancelliere D. Michele Leone,
delle quali una esiste in Roma, un’altra nel processo del mio Priorato, ed un’altra è presso di me.
Fra le altre espressioni si leggono le seguenti a sostegno dell’antecedente proposizione,
che avendo il Comune canonicamente dotata, edificata, e fondata detta Chiesa;
Acquisivit Jus Patronatus .... et præsentare Priorem ad illam jam constructam.
Terzo, Monsignore Adinolfi nella sua Santa Visita fatta in detta Chiesa di Porta Santa li 22 8bre 1711,
chiamata dal Priore detta Chiesa, dicendo in sua Ecclesia.
Quarto, una serie continuata, e successiva de’ Priori, che hanno preso sempre possesso in detta Chiesa di Porta Santa
da D. Sansonetto Spoletino sino ad oggi desunta dall’autografo scritto del Pincerna, per cui l’acchiudo analogo elengo.
Quinto, il Priore esige come Priore di S. Maria di Porta Santa grani trentacinque dal Capitolo Catt.le sulla casa di Angotta alla piazzetta.
Né poi vale ciò, che alcuni dicono, fatti Avvocati della Congrega, che il possesso del Priore sia dato all’Altare della Neve, inventato da taluni, mentre non mai ha esistito, come dalla Bolla, e dalle visite appare. Il Priore prende il possesso ad un altare di detta Chiesa, per dirsi possesso dell’intiera Chiesa, giusta la Bolla di fondazione. Né l’ignoranza, l’errore, l’oscitanza, o la malizia altrui può mai valere per canone contro chi reclama l’esecuzione della Bolla di fondazione. Né vale tampoco ciò, che si pretende dalla Congrega, ch’essa Congrega da lungo tempo mantenendo la Chiesa, e che abbia degli articoli approvati dalla Beneficenza per essa, poiché questo serve a giustificare i loro esiti, e non a dargli dritto al Patronato, i medesimi poi si servono di essa nelle loro funzioni, e quindi loro spetta manutenerla, e quanto altro facessero, avranno il dritto di essere tenuti per Benefattori della Chiesa, e non mai Patroni, poiché la Legge Canonica dice, che faciunt Patronum dos, ædificatio, fundus.
Questo è quanto ho creduto esporre, e che è a mia conoscenza, se altri appoggi, e titoli desidera, mi permetta di frugare la Curia, che altri ne troverò più abbondanti, e sodi. Che perciò si prega Monsignore Ill.mõ, e Rev.mõ compiacersi decretare declarativamente quanto siegue.
1° Che la Chiesa è dell’Università, perché ne vanta il dritto di Patronato per tutti i motivi di sopra addotti, e quindi ora del Priore qual Beneficiato della stessa.
2° Che si rimetta l’Altare titolare di S. Maria di Porta Santa, la cui festività si celebra nel primo Sabato di Ottobre, secondo il Calendario di Mons.r Resta, e senza emblema alcuno della Congrega del Gesù, perché non mai ne ha avuto in essa.
3° Che questa mia domanda sia inserita negli atti di S. Visita, ed il medesimo decreto, onde in avvenire evitare ulteriori discussioni, e litigi, e per mio discarico.
Affinché poi non si dica, che i Preti sono facili a vendicare dritti, e non così ad eseguire doveri, la prego al più presto possibile benignarsi pubblicare un simile decreto, onde esercitare il mio ministero in essa Chiesa, cioè andare ivi spesso a celebrare, a confessare pel comodo de’ poveri di que’ contorni, col promuovere la divozione in essa, ed in fine ne’ dì festivi istruire i fanciulli, ed altri, che ivi interverranno.
Il tutto ho creduto esporre per tranquillizzare la mia coscienza pel giuramento prestato a sostenere tutti i dritti, ragioni, prerogative, e doveri, che mi pervengono qual Beneficiato di Santa Maria di porta Santa.
Can.co Vincenzo Latilla
Priore di S. Maria di Porta Santa,
e della Cappella di S. Riccardo.
Andria li 18 Marzo 1854.
Visa suprascripta comparitione, per Rmũm Dnũm Pro Vicarium Generalem fuit provisum, et decretum, quod omnia suprascripta intimentur administratoribus Congregationis SS.mĩ Nominis Jesu.
Joannes Archip.r Pastina Pro Vic.us G.lis.
Provisum in hac Eplĩ Curia die 21 Martii 1854.
Joseph Can.cus Zinni Canc.us Eplĩs.
Præsens copia extracta est e suo originali, cum quo, facta collatione, concordet.
Datum Andriæ ex Eplĩ Curia die 22.ª M.is Martii 1854.
Joseph Can.cus Zinni Canc.us Eplĩs.
[dal manoscritto originale “Processo Canonico ed Amministrativo sul diritto di Patronato di Porta Santa”, vol. I, ff. 18r-20v]