[Panoramica d'insieme della Colonia Agricola - Scuola Pratica di Agricoltura, inizi Novecento]
di Giuseppe Boccardi
Sommario: — II Consuntivo delle attività dell’Istituto nell'anno 1957 — Gravi problemi: l’allevamento del bestiame e la improduttività dei 43 ettari di terreno destinati a pascolo — La nomina della Commissione di Tecnici dell’Istituto presieduta dal Preside: suggerimenti — Redazione di due “Bollettini Mensili” dell’Istituto, intitolati “Come le Foglie”.
In riferimento alla statizzazione dell’Istituto, il Preside riferiva in Consiglio che per assicurare al personale la stabilità da tempo auspicata, come problema di fondo per la serietà dell’insegnamento e mai risolto (valido anche per il personale di servizio), la via più spedita per raggiungere lo scopo rimaneva quella di chiedere al Ministero della Pubblica Istruzione, in un primo tempo, il pareggiamento dell'Istituto: ciò consentiva, successivamente, di richiedere dopo due anni, la statizzazione, secondo la Legge 19-I-1942, N°68. (161)
Il pareggiamento comportava:
1) che la Scuola fosse gestita da un Ente Pubblico;
2) che il numero delle cattedre fosse uguale a quello delle corrispondenti Scuole Governative;
3) che a tali cattedre fosse assegnato al personale insegnante nominato per Pubblico Concorso bandito dall’Ente Gestore;
4) che al personale di ruolo fosse assegnato un trattamento economico iniziale non inferiore a quello del personale insegnante delle corrispondenti Scuole statali.
Tutto questo obbligava a rivedere, così, l’attuale Organico dell'Istituto:
a) modificando la dizione di Direttore in quella di Preside;
b) creando il ruolo di Segretario;
c) portando il numero delle cattedre da cinque a sedici;
d) istituendo il ruolo di Insegnante Tecnico-Pratico con la previsione in Organico di quattro cattedre;
e) istituendo inoltre il ruolo di un Assistente Tecnico preparatore per il Gabinetto di Chimica e di un Assistente Tecnico preparatore, per quello di Fisica e Scienze.
Le disposizioni di legge prevedevano, inoltre, la Istituzione di un Ruolo Speciale Transitorio per sedici cattedre, in analogia con il provvedimento che nel 1948 era stato preso per tutte le Amministrazioni dello Stato. (Art. 7 D.L. 7-4-1948 N° 242, ed in particolare D.L. 5-7-1948 N° 1127 e modifiche di cui alla legge 24-12-1951 N° 684). Occorreva infine bandire il Concorso per coprire le Cattedre. (162)
L’azienda Papparicotta era sprovvista della Energia Elettrica; con grande disagio per le persone, obbligate al pernottamento e per i giovani ospiti del Corso dell'Ente di Sviluppo. Si deliberò l’allacciamento dell’Energia Elettrica. Il preventivo della Società Elettrica Pugliese era di £ 3.747.000, che i contatti diretti con il direttore generale Dott. Tolomei ridussero a due milioni, da versarsi in parte alla stipula e il resto in sei rate trimestrali ed entro il 1968. La cabina di trasformazione era a carico dell'Istituto. (163) Nella stessa tornata si stipulò la convenzione con il Comitato Provinciale per gli Orfani di Guerra di Bari, per il ricovero di dieci orfani nell’Istituto. Si deliberò, inoltre, di regolare il Servizio Sanitario, accettando la generosa offerta del consigliere Dott. Comm. Giovanni Bitetto che offriva la sua opera di Medico, così come negli anni precedenti, e a titolo assolutamente gratuito. Il Consiglio Direttivo ben conosceva l’oneroso impegno assunto dal Dott. Bitetto, e offrì, per questo, un rimborso forfetario delle spese per il disimpegno di tale servizio (£ 20.000 mensili e per otto mesi).
A causa dell’aumentato numero degli alunni e per l’insufficiente capienza delle aule scolastiche ad accoglierli, si dovettero formare tre sezioni per la prima, seconda e terza classe. La Giunta Provinciale il 26-X-1957 approvò lo sdoppiamento e richiese al Ministero della P.I., tramite il Provveditore agli Studi il riconoscimento legale, quale gestore dell’Istituto. (164)
Urgentissimi divenivano i lavori necessari per il normale funzionamento dei servizi di cucina, lavanderia, guardaroba, adattamento dei luoghi, talora inabitabili e ripugnanti per trasformarli in locali abitabili, igienici e accoglienti. Le stesse necessità venivano avvertite dai Tecnici per le condizioni di abitazione del Direttore dell’Istituto. Mancava un locale per la cella frigorifera divenuta, ora, urgente per duecento persone; si utilizzò così il vecchio oleificio attiguo alla dispensa, ricavandone un locale per aula scolastica. (165)
Al secondo piano venne realizzata la Sala del Presidente e Consiglio Direttivo.
Per qualificare il Convitto e definirne alcuni principi per la formazione fisica e morale dei giovani si tracciò un regolamento interno, guardando anche ai rapporti scuola-famiglia e ai compiti particolari del personale: Censore, vice Censore e Istitutori, in collaborazione di intenti con il Preside dell’Istituto. (166) Vennero stabilite anche le modalità di ammissione in Convitto, qualificandone l’accesso a retta gratuita, intera o semigratuita. Condizione favorevole era, nel Convitto, la continuità della funzione sociale ed educativa della Istituzione.
[Corridoio lavanderia - Cucina]
Nell’anno scolastico 1957-58 i convittori erano 172, di cui quarantuno a retta intera, novantatré a retta ridotta, trentotto a retta gratuita.
A causa dell’aumentato numero delle analisi affidate al Laboratorio di Chimica dell’Istituto, se ne affidò la Direzione del Servizio al Prof. Francesco Acquafredda, che aveva nella scuola un minore numero di ore nell’insegnamento.
Si rinnovò la convenzione con le Suore in servizio nel Convitto, che ne richiedeva ora un numero proporzionato al nuovo maggiore incremento.
Il Dott. Bitetto in seguito ad una nota del Consiglio Provinciale, rinunziò alla nomina occupata nel Consiglio Direttivo, optando per la continuità gratuita nel servizio sanitario dell’Istituto.
Vennero eseguiti i seguenti lavori previsti per migliorare le prestazioni della Scuola e del Convitto: rinnovamento totale della cucina e della lavanderia; sistemazione ex novo del guardaroba utilizzandone i vasti locali posti sotto il refettorio e creandone un accesso sicuro e decente; si costruirono inoltre i locali per il frigorifero adiacente alla dispensa, gli spogliatoi e i bagni per il personale maschile e femminile, nonché un locale al primo piano idoneo per accogliere un’aula scolastica, adibita in seguito a camerata con i relativi servizi. Vennero eliminati, finalmente, i vecchi arredi ottocenteschi sostituendoli con novanta tavolini monoposto, trecento sedie, cinquantasei tra lettini e retine e quindici materassi. (167)
Si procedette alla complessa operazione di scambio di consegna tra il Preside uscente, Prof. Michele Giannelli e il Dott. Prof. Giuseppe Boccardi e ciò previa ricognizione degli immobili e mobili dell’Istituto; si preparava, nel contempo, la manifestazione di commiato del Preside Giannelli guardandola come cerimonia di alto valore educativo. Fu pubblicato per la circostanza, dall’Amministrazione Provinciale, l’opuscolo Commiato al Dott. Prof. Michele Giannelli. (168)
Vennero completati i previsti lavori necessari per la pulizia ed ammodernamento dell’alloggio del Preside; si sostituiva, con un cancello di ferro e vetro, il vecchio portone in legno di accesso all’Istituto; analogo criterio per il portone di passaggio dal primo al secondo cortile. Opportune recinzioni su tre lati del chiostro evitavano il riversarsi, nella cucina e nel refettorio, delle acque piovane che invadevano di solito il porticato. (169)
Nell’azienda Papparicotta, risolto il problema dell’allacciamento elettrico, la giunta Provinciale approvava la stipulazione del contratto di fornitura con la Società Pugliese di Elettricità.
La vecchia caldaia bollitrice che alimentava le docce fu sostituita da una caldaia in ferro con la circolazione continua dell’acqua calda. (170)
Per la sicurezza ed il continuo funzionamento del servizio telefonico si profilò la necessità della derivazione di un apparecchio telefonico anche nella portineria dell’Istituto, per assicurarne il servizio anche nelle ore serali e notturne, quando la portineria era affidata al portiere con l’apposito guardiano.
Mentre si realizzavano le opere fin qui riportate, altre necessità divenivano impellenti per il numero sempre crescente degli alunni esterni e dei convittori.
Anno scolastico | Convittori | Alunni |
---|---|---|
1950-1951 | 82 | 154 |
1951-1952 | 82 | 163 |
1952-1953 | 95 | 171 |
1953-1954 | 109 | 189 |
1954-1955 | 120 | 220 |
1955-1956 | 120 | 227 |
1956-1957 | 172 | 294 |
1957-1958 | 205 | 330 |
L’aumento del personale addetto al Convitto, fu regolato secondo l’organico del 1950-51. I nove nuovi salariati furono destinati due in cucina, tre in refettorio, due alle camerate e servizi igienici, due alla lavanderia.
[Aula scolastica con i vecchi banchi - Aula scolastica con i banchi nuovi]
Gravi problemi si presentavano al fabbricato dell’Istituto dichiarato pericolante dall’Ufficio Tecnico della Provincia.
Vennero eseguiti i lavori di consolidamento delle fondamenta e di tutti i muri dell’ala S-W che risultavano lesionati dall’ingresso principale della Scuola e l’arco che attraversa lo spessore dell’edificio, sotto cui passa la strada comunale per Canosa. Detti lavori disposti direttamente dall’Amministrazione Provinciale erano di estrema urgenza per le gravi lesioni ai muri e specialmente all’arco che presentava delle crepe, dovute alla vetustà dell’edificio e al traffico di mezzi pesanti. I lavori affidati alla Impresa Delieto di Roma si protrassero anche nel 1958 e consistevano nell’eseguire palafitte in cemento armato alle fondamenta, fino a raggiungere gli strati calcarei compatti; eliminazione con getti di acqua in pressione delle malte dell’intercapedine dei muri portanti, interni ed esterni, e rinforzati con iniezioni di cemento armato e consolidamento dell’arco per il risarcimento della volta, che presentava vistose e profonde crepe.
L’Amministrazione Provinciale concedeva dei contributi per incrementare la produzione agricola, secondo il N°5 del bando 2-XI-1957.
Usufruendo di tale concessione, si preventivò la costruzione di due cisterne a Papparicotta nell’appezzamento delle otto are del vigneto di nuovo impianto; si richiedeva, anche, la fornitura di pozzi neri brevettati (HOFMANN), sufficienti alle necessità dell’Istituto e del Convitto in particolare, per evitare la discarica, a cielo aperto, nella vallata ex Ceci. Si tenne conto della stessa concessione statale per la trasformazione della ex scuderia in stalla bovina presso la sede dell’Istituto, allo scopo di avere, in loco una stalla modello SAFIZ ben accessibile per le esercitazioni di zootecnia degli alunni; e ciò anche per un confronto di produzione con gli allevamenti di Papparicotta, utilizzando nella Scuola i nuovi mangimi in commercio per la produzione.
[da “L’Istituto Tecnico Agrario Provinciale “Umberto I” — Andria”, di G. Boccardi, tip Zema, Bari, 2004, pp.97-102]
NOTE
(161) Cfr. F. Argentini, La Scuola secondaria non statale, pag. 272, Roma, Bonacci, s.d. (ma1951)
(162) R.D.C., IV, N° 44 del 18 luglio 1957, pag. 132.
(163) R.D.C., IV, N° 46 del 23 settembre 1957, pag. 146.
(164) R.D.C., IV, N° 47 del 9 ottobre 1957, pag. 151.
(165) R.D.C., IV, N° 48 del 16 ottobre 1957, pag. 156.
(166) R.D.C., IV, N° 48 del 16 ottobre 1957, pagg. 166-167.
(167) R.D.C., IV, N° 49 del 24 ottobre 1957, pag. 193.
(168) L’opuscolo fu pubblicato a Molfetta, nel 1955, dalla Scuola Tipografica dell’Istituto Provinciale “Apicella” per sordomuti.
(169) R.D.C., IV, N° 51 del 22 ottobre 1957, pagg. 193-194.
(170) R.D.C., IV, N° 51 del 22 ottobre 1957, pag. 4.