[Panoramica d'insieme della Colonia Agricola - Scuola Pratica di Agricoltura, inizi Novecento]
di Giuseppe Boccardi
Sommario: — Istituzione del Convitto femminile — Acquisto macchine per il ciclo automatico di imbottigliamento dei vini — Le Suore Agostiniane Riparatrici ritirano le religiose dall’Istituto — Restauro dell’orologio di epoca della facciata dell’Istituto — Acquisto di attrezzature per l’azienda Papparicotta — Trasformazione di 4 Ha di terreno a pascolo in vigneto specializzato — Convegno Regionale dei Presidi degli Istituti Tecnici Agrari con l’intervento del sottosegretario alla Pubblica Istruzione On. Lenoci — Riorganizzazione dei servizi di dispensa, guardaroba, lavanderia, stireria e infermeria a seguito del ritiro delle Suore Agostiniane — Soppressione della stalla didattica dell’Istituto — il Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) chiede la collaborazione dell’Istituto per la sperimentazione in agricoltura dei concimi derivanti di risulta dei fanghi per deposizione di acque, fiumi, fogne, oleifici — La Comunità Montana della Murgia Nord-Occidentale chiede all’Istituto la rappresentanza della Scuola nel Comitato Tecnico Consultivo — Proposta di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato di undici operai agricoli dell’Istituto — Proposta per la celebrazione del Primo Centenario della fondazione dell’Istituto — Elaborazione del programma di celebrazione del Primo Centenario della fondazione dell’Istituto da parte del Consiglio di Presidenza.
L’Amministrazione Provinciale riconosceva giusta la richiesta del corpo insegnante di riconoscimento del servizio pre-ruolo prestato presso l’Istituto prima e dopo il pareggiamento, invocando le apposite leggi e ordinanze dello Stato. Vennero applicate le invocate disposizioni.
Uno spaccio per gli alunni si rendeva utile durante il quotidiano intervallo delle lezioni, non potendosi recare in città da cui erano lontani.
Le attrezzature necessarie vennero acquistate per un bar completo, con accessori e macchine relative.
Venne organizzata una gita scolastica in Piemonte e si visitarono aziende agricole ed industriali di Asti, Torino e Monferrato.
L’industria enologica mentre si affermava in sede ed anche in campo provinciale e nazionale, grazie alla capacità del Prof. Sabino Marrone la produzione si rivelava però insufficiente rispetto alla domanda. Per ovviare alla deficienza coprendo le numerose richieste, si trasformarono altri quattro ettari circa di terreno nudo di natura argilloso-calcareo, ubicato nelle immediate adiacenze dell’ovile a Papparicotta.
In ottemperanza al Decreto Presidenziale N° 1497 del 19 settembre 1970 venne modificata la tabella organica del personale tecnico-pratico, con la Istituzione di due cattedre nel ruolo di esercitazioni di Scienze naturali, Patologia ed Entomologia agraria; Economia rurale, Contabilità ed Estimo rurale; Meccanica agraria e Topografia; Zootecnia; di due cattedre di ruolo di Azienda agraria; un posto, per incarico, per le esercitazioni di Chimica generale, Organica ed Inorganica; Chimica agraria ed Industria agraria.
In seguito, anche dopo aver dotato la stalla di sei capi di razza bruno-Alpina, il signor Maino Antonio con sue ripetute raccomandate al Consiglio Direttivo, chiese la rescissione del contratto non trovando, a suo avviso, quel minimo di convenienza economica che si aspettava.
Vista l’insistenza nella richiesta, si ritenne opportuna la rescissione del contratto, liquidando a favore del signor Maino la somma di £ 300.000 per il maggiore incremento del peso del bestiame (q.li 4,65) rilevato alla consegna.
Frattanto erano stati interpellati diversi allevatori ben disposti alla stessa conduzione dei bovini che così furono concessi in fido ai signori Romanelli Antonio e figlio Giuseppe, stipulandone un contratto, rivedendo le clausole e riducendo di poco il predetto estaglio. (229)
Per mantenere gli impegni contrattuali si dovette andare alla Fiera di Verona, dove vennero acquistati N° 6 animali di pura razza e di sicura selezione. (230)
Si tenne il 24 marzo 1972 presso l’Istituto il Convegno sul Turismo nel Nord di Bari, organizzato dall’Ente Provinciale del Turismo, in collaborazione con la Pro-Loco di Andria e ciò in considerazione del particolare interesse didattico della manifestazione.
Per mancanza di spazio disponibile accanto alla scuola, risultava quanto mai idoneo quello sovrastante alla vallata, al confine con la proprietà dell’Istituto. Il terreno era di proprietà del Comune riveniente, come l’Istituto, dalla stessa proprietà dei Benedettini. Tale terreno era incolto e selvatichito con vecchi sporadici tronchi di mandorlo tra enormi mucchi di pietre e rocce affioranti.
Si chiese al Comune l’uso, a titolo gratuito, del terreno di circa tre ettari per realizzare l’orto botanico divulgando con tale mezzo la immediata conoscenza di essenze poco note nella zona o esotiche e studiandone le possibilità di adattamento pedo-climatico nei nostri terreni.
[Concessione del terreno "Cicaglia" del Comune di Andria, per l'impianto dell'Orto Botanico]
L’Amministrazione Comunale annuì alla richiesta e all’unanimità concesse la terra per gli esclusivi fini speciali proposti dalla scuola, deliberando in data 2 agosto 1971 con deliberazione N° 479 e del 18-III-72 N° 7091.
Con la prima deliberazione la concessione fu per la durata di due anni e successivamente prolungata a trent’anni (delibera N° 7091). Ciò in considerazione della impossibilità di installare anche le previste opere fisse di rilevante importanza e altamente costose come l’impianto di irrigazione, scasso totale, recinzione ed impianto di alberi, cespugli e fiori.
Con nota N° 124 del 26-2-1972 il Consiglio Direttivo prospettava all’Amministrazione Provinciale la necessità di istituire il Convitto femminile.
Nell’anno scolastico 1971-72 ebbe inizio il funzionamento di una sezione femminile di Convitto. Furono accolte otto ragazze, sistemate in locali adattati, che non corrispondevano alle esigenze di un razionale e moderno convitto. Per una diversa sistemazione delle allieve, vennero interpellati, per la vendita del Conventino ubicato nella stessa piazza dell’Istituto i Padri Agostiniani favorevoli; e con delibera N° 143 del 12-X-1972 il Consiglio Direttivo sottopose al Consiglio Provinciale l’acquisto di tale immobile.
Visto il successo commerciale dei vini prodotti dall’Istituto, e di quelli imbottigliati in particolare, si dotò la cantina di lavabottiglie automatica, una imbottigliatrice, una tappatrice; la etichettatrice completava il ciclo automatico del vino in bottiglia.
Con nota del 10 marzo 1973, l’Ordine delle Suore Agostiniane Riparatrice comunicò di dover ritirare le religiose dall’Istituto, a partire dall’anno scolastico in corso. Malgrado la richiesta di un riesame di quella decisione inviata da parte dell’Istituto, l’Ordine con nota del 30-III-1973 confermò la disposizione di ritiro delle Suore, per la necessità urgente di doverle destinare in un proprio orfanotrofio.
[Veduta aerea dell'Orto Botanico; foto scattata dal pilota Facciolla Vitantonio, padre del convittore Pasquale]
Si iniziò l’impianto in più fasi dell’orto botanico sul fondo Cicalia, con lavori di scasso totale del terreno e recinzione della zona con mura perimetrali, all’impianto irriguo provvide, gratuitamente, l’Ente Irrigazione. Si procedette all’acquisto delle piante: arbustivi, cespugli, rampicanti, sempreverdi (tuie, conifere, camaciparis, alberi da fiori e varietà di pini, cipressi, cedri, abeti, diverse varietà di agrumi e di piante esotiche per la nostra zona come betulle, ginco, nonché rosai di varietà antiche e moderne, bulbose, etc.). (231)
Per il restauro dell’orologio di epoca della facciata dell’Istituto, come era stato anche sollecitato da studiosi, autorità e a stampa sulla Gazzetta del Mezzogiorno, il Preside prese contatti con orologiai, ceramisti e specialisti di restauro. Per l’acquisto furono interpellati diversi fornitori. L’unico a poter fornire un orologio regolatore “a pilota centralizzato”, completo di suoneria e di ogni dispositivo e accessori, fu il Cav. Paolo Capanni di Castelnuovo nei Monti (Reggio Emilia). (232)
Allo scopo di razionalizzare il lavoro nella cantina, a seguito dell’acquisto della pressa del torchio continuo “Vaslin” della pigia-diraspatrice allora installata nell’ingresso della cantina e molto distante dalla pigia-diraspatrice, si costruì una pensilina sotto cui sistemare la vasca di raccolta delle uve, scaricate dal carro ribaltabile, eliminando così lo scarico con il paranco. Fu possibile in tal modo la lavorazione a catena, allineando la pigia-diraspatrice, il torchio “Vaslin” e la pressa.
Con lo sviluppo della coltivazione della vite a Papparicotta, si rese indispensabile l’acquisto dal Consorzio Agrario Provinciale di Bari (il più conveniente delle offerte pervenute da diverse ditte) di un trattore da 60 H.P. completo di sollevatore idraulico e di gancio di traino, un trincia-sarmenti, due rimorchi agricoli, un aratro coltivatore elastico, una fresatrice, un carro-botte della portata di 20 quintali; il tutto con la spesa di £ 8.329.680.
Per completare il programma dell’ampliamento di vigneto specializzato dell’Azienda Papparicotta, si trasformò una zona di pascolo di circa quattro ettari, vicina all’ovile nella zona valliva.
Il 3 novembre 1973 si tenne all’Istituto il Convegno Regionale dei Presidi degli Istituti Tecnici Agrari, con l’intervento del Sottosegretario alla Pubblica Istruzione On. Lenoci.
[Convegno dei presidi e presidenti degli istituti agrari di Puglia con l'intervento del sottosegretario alla P.I. on. Lenoci.]
I problemi affrontati furono i nuovi indirizzi di tali Istituti e le gestioni delle Aziende Agrarie con le complesse attività industriali, vinicola, olearia e casearia — che spesso erano di grossa mole — e la necessità di considerare i Presidi degli Istituti Agrari veri manager, essendo essi gli unici dirigenti obbligati a gestire la scuola e le attività industriali.
Nell’anno scolastico 1973-74 venne effettuata una gita scolastica in Liguria-Toscana, in visita ad aziende agrarie, vivai e impianti agricoli.
A seguito del ritiro delle Suore Agostiniane da parte della casa generalizia fu necessario riorganizzare gli stessi servizi a cui esse attendevano: dispensa, guardaroba, lavanderia, stireria e infermeria. Non fu più possibile ricorrere a personale religioso femminile, nonostante un vivo personale interessamento presso le autorità ecclesiastiche. Si dovette procedere perciò all’assunzione di personale idoneo, istituendo nell’organico dell’I.T.A. di Andria le seguenti nuove voci:
un posto di dispensiera della carriera ausiliaria;
un posto di guardaroba della carriera ausiliaria;
un posto di rammendatrice-stiratrice.
Per il forte aumento del costo dei mangimi, dei foraggi e dei salari al vaccaro della stalla didattica dell’Istituto (dal 1969 al 1973 il passivo era di circa tre milioni in media all’anno), fu decisa la sua soppressione; le esercitazioni di Zootecnia però furono regolarmente effettuate presso l’allevamento dei bovini dell’Azienda Papparicotta dove erano in funzione anche gli allevamenti minori di bassa-corte. (233) Ma tale decisione non venne attivata perché l’Istituto veniva privato di una attività indispensabile alla didattica della Scuola nell’insegnamento della Zootecnia.
Nell’anno scolastico 1974-75 venne effettuata una gita scolastica istruttiva in Emilia-Romagna per visita ad aziende agrarie, vivai, impianti agricoli.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R), Istituto di ricerca delle acque, nel quadro delle sperimentazioni d’impiego in agricoltura di concimi derivanti da fanghi di risulta per depurazione di acque, fiumi, fogne, oleifici, etc., chiese la collaborazione del Preside dell’Istituto che utilizzò per questo il personale Insegnante. Vennero analizzati i diversi materiali forniti dal C.N.R. per prove di concimazione e le relative relazioni.
Nell’anno scolastico 1975-76, vennero effettuate gite di istruzione in zona per l’arricchimento di informazione di materia economica e professionale nella scelta della carriera degli alunni delle ultime classi e del Corso di Specializzazione. Per gli alunni delle altre classi vennero effettuate visite scolastiche nelle vicinanze dell’Istituto presso aziende ed industrie agrarie.
La Comunità Montana della Murgia Nord-Occidentale con sede in Corato, costituì il Comitato Tecnico Consultivo, come previsto dal proprio statuto, per esprimere pareri sulla formulazione di programmi zonali e stralci annuali relativi allo sviluppo economico e sociale della montagna. Con nota del 23-III-1976, invitava l’Istituto Agrario alla rappresentanza della scuola. Il Consiglio Direttivo dell’Istituto designò a questo scopo il Preside Prof. Giuseppe Boccardi.
In data 11-V-1976 veniva nominato il nuovo Consiglio Direttivo nelle persone:
- Sig. Girolamo Larovere, Presidente e i componenti
- Prof. Vincenzo D’Avanzo
- Ins. Giovanni Marolla
- Dott. Raffaele Pollice
- Sig. Riccardo Notarpietro
- Sig. Matteo Cellamare
- Sig. Nicola Guantario.
Il Consiglio Direttivo adottò diverse Deliberazioni riguardanti la vita dell’Istituto.
Si riportano le Delibere più importanti sottoposte all’approvazione dell’Amministrazione Provinciale:
Vennero approvate solo alcune delle Delibere su elencate e si ebbe perciò un’ordinaria amministrazione.
Numerosi furono le deliberazioni per celebrare il Primo Centenario della fondazione dell’Istituto, che ricorreva il 20 giugno 1977.
Il Consiglio di Presidenza del 20 gennaio 1977 dopo diverse decisioni senza esito dei Consigli di Amministrazione precedenti, causate dalla mancanza di fondi economici da parte dell’Amministrazione della Provincia, in data 20 gennaio 1977 ripropose la celebrazione della data Centenaria.
Il Consiglio di Presidenza, in una riunione indetta dal Preside, elaborò un programma che qui di seguito si trascrive. (234)
“Essa [celebrazione] sarà articolata in cinque momenti fondamentali e nell’arco di cinque giornate che saranno successivamente studiate nella loro organizzazione e nel loro svolgimento.
Stilate le linee sommarie di svolgimento delle manifestazioni, si tenta un primo provvisorio abbozzo di spese; si fanno presenti le difficoltà di bilancio per la presente situazione di crisi economica. Il Preside prospetterà questi problemi alle autorità amministrative della Provincia, ne solleciterà l’intervento e la partecipazione per l’approfondimento, l’arricchimento eventuale delle manifestazioni celebrative.” (235)
[da “L’Istituto Tecnico Agrario Provinciale “Umberto I” — Andria”, di G. Boccardi, tip Zema, Bari, 2004, pp.155-164]
NOTE
(229) R.D.C., IX, N° 149 del 22 novembre 1972.
(230) R.D.C., IX, N° 112-113 del 30 maggio 1972.
(231) R.D.C., IX, N° 220 del 2 febbraio 1974.
(232) R.D.C., IX, N° 253 del 30 luglio 1974.
(233) R.D.C., X, N° 371 del 29 marzo 1976.
(234) Dal REGISTRO DEI VERBALI DEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA, del N° V, 20 gennaio 1977.
(235) R.D.C., XII, N° 107 del 25 novembre 1978.