guerre di Puglia,
piu non curava dell'estere. Quindi il zelante Pontefice non rispar=
miando tempo, e fatiga, in persona si conduce da Roma in Sicilia a
Roggiero Conte
di quell'Isola, e Fratello del defunto Roberto, e zio paterno de'
Duchi appuli, e l'
induce ad interporsi fra li due discordanti Nipoti, per ridurli in
pace, e fare si, che Bo=
amondo si accincesse alla spedizione de' sagri luoghi
unitamēte
con gli altri Principi
Europei, gia pronti all'impresa. Urbano non rimase deluso,
accaggionche Roggie=
ro dalla Sicilia adopratosi presso de' Nipoti, ben li ridusse ad un
fermo, e stabile
accordo, con patti, e condizioni: che a Boamondo se li dasse in
pertinenza il Prin=
cipato di Taranto con tutte le Città maritime da Otranto sino al
Gargano con Siponto,
a Canosa: ed a Roggiero il titolo di Duca di Puglia, e di Calabria
con tutti li luoghi
del Continente, ed il Principato di Salerno. In vigore di tal
concordato Boamon=
do cominciò a chiamarsi Principe di Taranto, e Conte di Otranto, d'Oria,
Brindisi,
Monopoli, Bari, Giovinazzo, Molfetta, Biseglie, Trani, Barletta,
Siponto, e Canosa;
e Roggiero Duca di Puglia, e di Calabria, tenendo per Capitale
Melfi, e Principe
di Salerno. In questo stabilimento avvenne, che Barletta, e Biseglie
furon
smē=
brate dal Contado di Riccardo, ed in scambio di queste, assignato li
venne il Con=
tado di Monte Verde; onde Riccardo da ora in poi Conte di Andria, di
Corato, e
di Monte Verde si nominava. Firmato tutto ciò, Urbano indefesso si
conduce in Pu=
glia e vanno in Melfi una Sinodo nell'anno 1089. in cui intervengono
tutti li
Vescovi di Puglia, di Calabria, e di Apruzzo unitamente con Roggiero
Duca di Puglia, cui furono in sequela tutti li Conti: Anno 1089
facta est
Synodus omnium Apuliensium, Calabrorum, et Prutiorum Episcopo=
rum in civitate Melphiæ: ubi affuit etiam Dux Rogerius cum universis
comitibus Apuliæ, et Calabriæ, et aliarum Provinciarum: in qua
statutum
est, ut Sancta Trevia retinetur ab omnibus subiectis.
I. Questa fu la mira
di tal Concilio, in esso si stabilì l'impresa dell'armi per Terra
Santa, sotto il
nome di Crociata, e tutti li conti ivi intervenuti, con sollenne
giuramento
si obbligarono di portarsi in persona, oppure mandare in suo nome li
proprj congiunti, e Figlj col seguito di gente armata, raccolta da'
di loro ri=
spettivi contadi sotto la condotta do Boamondo lor Generale.
Riccardo Con=
te d'Andria intervenuto a tal giuramento è da tenersi per certo, che
adē=
pito avesse la sua parte, e mandato o qualche suo Fratello, o
congiunto, e
la propria truppa, raccolta da' sudditi del suo Contado in tal
spedizione, che
eseguir non si potè, se non dopo anni sei a questo corrente, per
esser l'opra di
grave importanza, e dipendente dall'unione di tanti popoli europei
fra di
loro assai distanti.
Conchiusa gia la gran lega, Urbano da Melfi si conduce in Bari per
adorare
il Deposito di S. Nicola, dove, prima ch'egli giunto si fosse,
preven
uto venne da
un concorso innumerabile di Pugliesi, ed esteri allo stesso fine,
onusti di oblazio=
ni, e donativi alla tomba del Santo, e da Guigliemmo Duca, in
compagnia di
Riccardo Conte di Andria, di Gottofredo Figlio di Corvo Conte di
Conversano,
e di altri, il quale del dì avanti, che giunto fosse il Papa in
Bari, fa una dona=
zione d'una Terra, chiamata S. Maria de Fonte con tutte le sue
pertinenze, cogli
uomini