la real Comitiva
le Feste
imminēti del SS° Natale di
questo anno celebrate
si fossero in Andria nel Palazzo Ducale, dacche troviamo una carta per=
gamena presso de' PP. Domenicani di questa citta, in cui dal Cardinale
Latino Orsini Delegato Apostolico si fà a' predetti PP. una concessione
d'una
diruta, e profanata chiesina sotto il titolo di S. Colomba, attaccata
alle fa=
briche del di lor convento per ampliarlo, non avendo ove spaziare l'
angusta
abitaz.e in cui si trovavano. questa
carta và munita con sog=
gillo in cera rossa, e sottoscritta dal
pred.o
Delegato, colla data: Datum
Andriæ in domibus nostræ habitationis die 6° Ianuarii millesimo qua=
drigentesimo quinquagesimo nono: lasciando la commissione di veri=
ficar l'esposto da predetti PP. al Venerabile Padre in Cristo
Baldassarro de
Baucio Protonotario Apostolico. di quà parte tutta la corte reale per la
Città di Barletta, ed ivi nel d́ 4. Febraro 1459 fu sollennizata la
coronaz.e
di Ferdinando, e d'Isabella in Re di Napoli coll'intervento
del Baronag=
gio, e di Francesco del Balzo Duca d'Andria, e di Sancia di Chiaromonte
Duchessa, sorella maggiore della Regina, con Pirro, ed Engelberto Figlj
de' predetti Duchi. Terminata tal funzione il Re, la Regina, il Cardi=
nal Orsini furon di partenza per Napoli, e Francesco colla sua moglie
furono di permanenza in Andria.
Pirro figlio P°genito de' Duchi d'Andria era in età matura per il
ma=
trimonio, ed in questo medesimo anno fu dato in marito a Maria Do=
nata Figlia P°genita di Gabriello Orsini Duca di Venosa, e Fratello di
Giantonio Principe di Taranto. Ma nella fine di questo
medes.o
anno
il Vescovo d'Andria Fra Antonello pasṣ a miglior vita, cui dal Pontefi=
ce Pio II° fu sostituito Fra Antonio di Giannotto minor conventuale,
nato in Andria da una delle sue primarie Famiglie.
(a). ,
anche col
titolo di Vescovo di Montepiloso, sul principio dell'anno 1460.
Stabilito
il Regno di Ferdinando sul piè sinora descritto, e pensando egli goderse=
lo in pace, ecco all'improviso se li sveglia una ribellione de' prin=
cipali Baroni del Regno, mal contenti del suo
esaltamento, e
timo=
rosi di qualche vendetta del Re contro di loro. Capi di questa con=
ciura furono
Giant.o del Balzo Orsino Principe di
Taranto, il Principe
di Rossano, il Marchese di Cotrone, il Duca d'Atri, e'l Conte di
Conversa=
no, li quali
unitam.e spedirono imbasciata al Re
Giovanni d'Aragona,
sollecitandolo a portarsi in Regno colle sue armi, ed impossessarne,
pro=
mettendoli il loro aiuto. Il Re Giovanni non presṭ orecchio a tali pro=
getti, rigettandoli da se. Delusi da tal ripulsa, si volgerono a
Giovanni
d'Angio, che si faceva chiamare Duca di Calabria, per esser'egli Figlio
di
Renato d'Angio; Questo a tale invito non fu renitente; ma postosi a capo
d'una
poderiss.a armata, si part́ dal Genovisato, dove
dimorava, e ven=
ne in Regno, unendosi co' ribellati Baroni: ed ecco ad un tratto la
Provin=
cia di Principato, Basilicata, Calabria, e parte della Puglia
innalzarono le
bandiere angioine: Francesco Duca d'Andria, e Pirro suo Figlio Duca di
Ve=
nosa richiesti dal Principe di Taranto lor Zio ad unirsi con lui, e con
gli
altri ribelli contro il Re, ne concepirono orrore, e dichiarandosi
fedeli
al Re