Del qual Vescovo
si legge a piè del suo
stēma affisso
nella Cattedrale, il presente
encomio: Florius unde suum duxit genus Angelus Urbi Antistes Patriæque
levamen. Alessandro VI avuta in Roma la notizia della morte di
costui , l'asse=
gna il successor, e fu questo un nobile virtuoso Romano, chiamato
Geronimo
de Porcariis nel dì 31 marzo 1495, di cui presso di noi non è rimasto
monu=
mento rimarchevole: tanto piu ch'egli non terminò in Andria la sua vita.
Alfonzo, Ferandino e Federico aspettando in Sicilia risposta dal Re
Cattolico , chi
supplicato l'avevano, con ogni prestezza viddero giunte al Porto di
Messina
l'armi di Spagna sotto la guida di
Ernandez Consalvo Guevara de Cordua
chiamato il Gran Capitano de' suoi tempi, chi giunto, ad un tratto si
condus=
se in Reggio di Calabria, ed assediandola, ne cacciò di là tutti li
Francesi, che
la presidiavano. Innoltrandosi nella Calabria, molto piu vantaggioso li
riu=
scì di battere molti altri presidj, che se gli opposero, e di resistere,
e far fronte al
valore dell'
Obbegni,
che s'intitolava Governador di Calabria. E mentre que=
sti due capitani erano nelle contese, Carlo cerca al Pontefice la Bolla dell'
investitura del Regno, il Pontefice la nega; ma Carlo, dopo alcune minac=
cie, lo astringe a Pavia, ed Alesandro condiscende, ed ordina, che sia
corona=
to in Re di Napoli. La funzione eseguita venne con publico applauso
nell'ar=
civescovil Chiesa di Napoli nel dì 20 maggio 1495. Lieto questo nuovo Re
per tal
coronaz.e riede al Castel nuovo per ricevere
l'omaggio de' Baroni;
ma appena giunto li fu presentato un piego, in cui veniva avvisato, che
cõ=
tro di lui gia si era conchiusa una lega de' Principi d'Europa per
estermi=
narlo. Rilevato tutto ciò per sicuro, e certo, che turbatosi all'estremo,
divē=
ne Furioso a segno, che non vi fu ragione, ne forza d'arrestarlo dalla
risolu=
zion che prese, di partirsi da Napoli nel medesimo giorno. Partì colla
metà
del suo esercito qual figgitivo, è
precipitosam.e si
ricuperò in Francia. La
fuga di Carlo scoraggiò non poco l'Obbegnì suo capitano, ed accrebbe
valo=
re e forza a Consalvo, e suoi Spagnoli: li quali oppostisi alli nimici
di breve
li fugarono dal Regno, restandolo salvo per Ferrantino. Chi mandato a
chiamarsi dalla Sicilia, fu accolto in Napoli con applauso, e rimesso
sul Tro=
no Paterno. Dal Gran Capitano Consalvo trattanto dato l'ultima mano a
purgare il rimanente de' Francesi, si prese concedo dal Re, e partì per
le Spa=
gne. Federico Principe d'Altamura, e Duca d'Andria ritornato in Napoli
col suo Nipote, si applicò tutto al buon regolamento del Regno, e
destinato
per Vicerè, si condusse in Lecce a far la sua residenza con la sua
Consorte
Isabella, ed il suo P°genito Ferdinando lo assignò Castellano, e
maresciallo
dell'armi nella Fortezza di Taranto; Da Ferantino, già asceso sul Tro=
no godevasi buona salute, stante gli anni freschi di sua gioventù, ma
eccessivo nell'uso del matri
monio; caggion per cui cadde in debolezza
e sorpreso da febre, si ridusse all'estremo di vita, si che munito fù
de' sagramenti, e costretto a formare il suo
Testam.o
in cui chiama
successore, ed erede del Regno il suo Zio Federico, Principe d'Alta=
mura, e Duca d'Andria, al quale
sollecitam.e si spedì
espresso av=
viso di condursi in Napoli. Giunge Federico, ma ritrova il giovine Re
suo Nipote gia spirato non piu, che ore dieci prima del suo arrivo, nel
dì
7.
7brē 1496. in età d'anni 27. Dà
egli sfogo alle sue lagrime per tutta
quella