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[manoscritto - foglio 34, verso]
[traslitterazione in caratteri stampati]























 a. d. Genn.o
1606
gnamente loro la concede; ed oltre di tal concessione, donali alcune effetti, e cē=
zi
perpetuj, come da conclusione appare nel dì 8 9brē 1605. cui ancora dal
Vescovo furono prescritte le Regole da osservarsi, e confirmate con suo decre=
to nel dì 28 Febraro 1606. è da notarsi ancora che nell'anno 1605 fu colloca=
ta in matrimonio l'ultima genita della Vedova Duchessa D. Maria Carafa
Stigliani, chiamata D. Porzia al Marchese di Spinazzola D. Francesco Pigna=
telli, da cui nacque il Pontefice Innocenzo XII. volgarm.e chiamato Papa
Pignatelli, chi giovanetto fè dimora in Andria per alcuni anni.
   Coll'entrar dell'anno 1606 cominciò di bel nuovo a sentirsi in Andria un nu=
ovo torbido fra le due sue chiese. Cerca la Cattedrale in S.C., che dichiarasse
suo decreto, che la Chiesa Colleggiata di S.Nicola fosse in obligo di raunarsi sot=
to la Croce di essa Cattedrale, e non gia sotto la propria, quall'ora avvenis=
se di formarsi le processioni, o di associarsi li funerali &. Dalla S.C. vien data
la commissione al Cardinal Colonna per l'informo: vien chiamato il Col=
leggio, produce le sue carte, presenta li documenti del possesso della sua liber=
tà, e considerate le sue ragioni, il pred.o Cardinale riferisce al Sagro Colleggio,
che ascoltati li Canonici della Cattedrale, ed uditi li Canonici della Colleggiata
di S. Nicola della Città di Andria, ha rilevato, che il solito antico di queste due
chiese, sempre l'è stato d'andar ciascun dessa sotto la propria croce in tutte le
processioni, ed in quelle de' funerali; ne soltanto essa collegiata, ma pur anche
tutti li Regolari inalberano la propria croce. Il Decreto che ne risultò, fu
che non sunt turbandi: a.d. La di cui formula in una maniera piu ampia, e
chiara la riportaremo fra pochi altri anni, in cui caddero nella med.a pretēz.e.
Non ancora dal Vescovo D. Antonio de Franchis venuto in questa sede
sin dall'anno 1604 erasi proceduto alla Visisita della sua Diocesi in quest'
anno 1606, ma entrato il seguente, cioè il 1607, egli la intimò, e com=
pilla circa il mese di 7brē. Nella visita locale della Chiesa di S. Nicola,
fè decreto, che ristaurato, o rifatto si fosse il suo pavimento. Dal Ca=
pitolo volentierm.e s'obbedì: e perche in esso pavimēto vi erano
situate molte lapide sepolcrali gentilizie, li di loro patroni per non
addossarsi nuova spesa, convennero: di ridurre in un sepolcro alcune
delle loro private sepolture, ma di non perdere le raggioni d'esser se=
pelliti li di loro eredi in d.a Chiesa, caso venissero a mancar di vita in=
testati, a riflesso, che in Andria eravi il costume di sepellirsi gl'intestati
sol tanto nella Cattedrale, quindi il d.o Vescovo fu supplicato dal pred.o Ca=
pitolo, che si degnasse apporre un suo documēto, o decreto, che in tal caso
non si proibisse agli eredi l'esecuzione delle loro ragioni, e che sotterrati
venissero in quel sepolcro commune, già eletto come gentilizio. A questa
giusta petizione dal Vescovo non si diè retta; ma il Colleggio per evita=
re le future contese colla Cattedrale, ne fà ricorso alla S.C. esponēdo
quanto si è riferito, e dalla pred.a S.C. si diè providenza con la seguē=
te
lettera diretta al Vescovo. Illust.o e Rdō Sig.e come Fratello. Parendo
alla S.C. che la petizione delli Canonici della Chiesa di S. Nicola di codesta
Città circa le sepolture, che sono nella loro Chiesa contenute nell'inchiu=
so memoriale, sia molto ragionevole, ha rimesso il d.o memoriale
a V. S.