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[manoscritto - foglio 40, verso]
[traslitterazione in caratteri stampati]


Qui l'A. porta
 ..sengio un fatto

[NDR: anche questa nota
è stata aggiunta da altri
]







































=precipue desse.
in processione
SS. Sacramēti
pa funerale, coll'intervento di tutte le chiese, e luoghi pj della Citta; uni=
tamente dalla Cattedrale al Ducal Palazzo, giusta il solito, tutti si conferi=
rono, ognuno sotto la propria Croce; Per allora tal funebre funzio=
ne si pratticò con quiete, e pace, ne dalla Cattedrale si fece opposizione
alcuna, ne pretese innovaz.e; ed il Giovanetto Sig.e chiamato D. Geroni=
mo trasferito fu al proprio sepolcro colla descritta pompa: ciò avvē=
ne
circa il mese di Febraio di quest'anno 1633, in cui non ancora erasi
ottenuto dalla Cattedrale il furtivo rescritto dalle S. Cong.e. Si approssimava
frattanto la Dammada maggiore, osia Settimana Santa, e dal Popolo
di Andria si attendeva con religiosa impazienza il Prodiggio della Sagra=
tiss.a
Spina nella Cattedrale, giusta la tradiz.e, il quale per divina miseri=
cordia esattam.e avvenne nel dì 25 marzo, in concorrenza della Parasce=
ve , o sia Venerdì Santo. Testimonio di tal Prodiggio è quell'atto publico
registrato dal Reg.o notaro Gianalfonzo Gurgo nel dì 25 marzo 1633. in
cui si nota l'intervento, ed assistenza dell'Illuss.o Vescovo Felice Franceschi=
no, degli Eccell.i D. Emilia Carafa Duchessa di Laurenzano (suo proprio
titolo, e Vedova del fu Duca Fabrizio) D. Antonio Carafa Conte di Ruvo, D.
Carlo, e D. Ettore suoi figlj, e del clero, e Testimonj a tal'atto. Terminate
le Feste Pasquali, nel corso, o circa la fine d'aprile, perviene alla Cattedrale
il decreto della S. C., che con molta cautela, e segretezza ottenuto aveva,
e nel giorno del Corpus Domini, mentre che tutte le altre chiese ivi
gregate
si erano, per sollennizzare la solita processione, ognuna colla
propria Croce, e Vessillo, tanto alla Collegg.a di S.Nicola, quanto alle altre
Chiese se le fà un'intimaz.e per il ministro della Vescovil Curia, che tut=
te deposte le proprie Croci, e Vessilli, raunate, ed ordinate processional=
mente si fossero sotto la Croce, e Vessillo soltanto della Cattedrale, es=
sendo questo ordine, e decreto della S. C., che tanto d'eseguirsi pre=
scriveva con sua lettera recentem.e spedita. A tal intimaz.e il Capi=
tolo di S. Nicola non diè retta, e si difese con produrre quella lettera
che già spedita si era a suo favore sin dal 1606, come sopra si
riferì. In che maniera terminata si fosse tal baiata in quel dì, non ci
è noto, sappiamo, che fattosi ricorso alla S. C. dal Capitolo di S. Nicola
presentatasi la predetta lettera, prodottosi validi attestati del modo,
ed antico costume di accompagnar le processioni, tanto sollenni, quãto
funerali, ogn'un col proprio Vessillo, ed in contesto si produsse quella pro=
cession funerale, formata ultimamente nell'esequie del quartogenito del=
la Famiglia Ducale D. Geronimo Carafa, e cerca complimento di giustizia,
e regolamēto per il futuro tempo. Sacra Rituum Congreg.o commisit Emi=
nentis.o, e Revdis.o D. Cardinali Verospio die 13 Augusti 1633.
   Data tal commissione dalla S. C. al pred.o Cardinal Verospio, Questo esami=
nate le raggioni del Collegg.o Riferisce in tal forma: Eminētis.i et Rdiss.i
Domini. Cum Sacra hæc Rituum Congregatio alias sub die 14 Jannuarii
1606 ad relationem q.m Cardinalis Columnæ, auditis Canonicis Cathedralis
Andriæ, declaravit, licere Canonicis Colleggiatæ Ecclesiæ S. Nicolai Civitatis
Andriæ in omnibus processionibus= deferre propriam Crucem, cum iuxta eorum
antiquam consuetudinē tam ante prædicti decreti editionem, quam etiam
postea usque in præsens absque ulla contradictione, tam ipsi Canonici Colleg.æ
S. Nicolai