dell'Universita,
e che essi erano li principali motori di tal macchina. Cosa
indi seguita fosse non ci è nota; sappiamo, che ne la
petiz.e
dell'Universita
ebbe effetto, e che la Festività della SS.
a
Vergine del Carmelo fu continuata a ce=
lebrarsi dal
Colleg.o
nella Domenica, siccome oggi ancora si prattica, e quel=
la del dì 16 lugl.
o
dalla Cattedrale sin'a certo tempo, come si vedrà.
Tali e tante contese fra questi due capitoli eternate per secoli, e
fomentate
dalli partiti, in cui si vedevano divisi li Cittadini, non poco
dispiacere apportava=
no al Congresso de' Cardinali Interpreti del
Conc.o
di Trento, da che si scorgeva
che dopo tanti, e diversi ordini, e decreti, non si veniva a capo d'una
sincera
pace, o quiete almeno: e restando esattamente informati di quei torbidi,
che per
allora si sentivano, stimarono dirizzare una lettera al nuovo Vescovo su
tale
tenore: =
Illust.o
e M.o Rēdo Monsig.e
come Fratello = essendo stato rappresentato
alla
Sag.a Congreg.e,
che tra li cleri di cotesta Cattedrale, e della
Colleg.a
di S. Ni=
cola passino liti, e differenze per caggione delle Processioni, e altre
pretendēze
toccanti superiorita, e giurisdizione Vescovale, sotto pretesto di
antiche consu=
etudini, e per compiacere a qualche laico, che per fomentar le discordie
favo=
risce gli aderenti, e parenti ecclesiastici, con pregiudizio del culto
divino, che
in questa parte si espone aver patito anche non poco detrimento dalla
con=
nivenza de' Vescovi passati. Questi Emi
nent.
si
miei Sig.
ri
per provedere, che il
medesimo non segua nell'avvenire, mi anno comandato di scrivere a
V. S., che proveda
onninam.e
sopra di ciò, secondo che vien prescritto dalli
Sacri Canoni, e dalli
Decreti della SS.
Cong.ne
del Conc.o
di Trento, e de' Riti,
senza alcun riguardo delle pretese consuetudini in contrario (che piuto=
sto si devono dire abusi, e corruttele) introdotte da laici, o per loro
fomēto
dagl'istessi ecclesiastici, poco zelanti del servizio di Dio. Ciò dunque si
attē=
de dalla prudenza, e pastoral zelo di lei: ed il
Sig.e
la prosperi - Roma 6 set=
tembre 1658. = D.V.S. come Fratello = Il Card.
le
Spinelli =
And.a al Vesc.o
Proces.
Questa lettera quanto fu significante, e nerboruta, altrettanto pose il
Vescovo
in
risoluz.e
d'indifferente per li partiti, ed in un certo contegno di
rigore
per l'appresso con tutto il clero. E questo si pose nell'osservanza de'
decreti ema=
nati dalla
S. C.e,
in modo che non si leggono più piati, e ricorsi su tal parti=
colare materia. E l'Universita rimase divota commune, e non singolare della
gloriosiss.a Verg.e
Maria del monte Carmelo. Dopo di ciò per alcuni si visse
Il Giovanetto Duca D. Fabrizio per opra della sua Madre D.
Costanza Orsini, e di
suo Zio D. Ettore Carafa, giunto agli anni venti di sua età, fu
collocato in ma=
trimonio colla Sig.
a
D. Margarita Carafa de' Maddaloni nell'anno 1660. Questa
si rendè fertile sul
p.o
anno del suo Imeneo, e diè alla luce un bambino, in cui si
novò il nome del suo avo Carlo. E dopo di questo, che nacque nel 1661
ella più
diè frutto si se. Il Vescovo D. Alesandro Egizio non ancora trasmessa
aveva Relaz.
e
alcuna dello stato della sua chiesa ad sacra limina; In quest'anno 1661
trova=
mo la
p.a
registrata nelli suoi atti. Dopo aver riferito lo stato della Cattedrale
si
legge quello della
Colleg.a
di S. Nicola in questi termini. Civitas non
habet Paro=
chias, sed solum Cathedralis, et Collegiata S. Nicolai habent Fontem
Baptisma[lis]
et ad libitum Civium recipiunt periculi baptismum, et sacramentorum us[u]
De nocte vero secundi sacristæ, qui in Cathedrali, et in dicta
Colleg.a
S. Nicolai
respective resident, in necessitatibus sacramenta admissione
&. Per al
cuni
anni