prete
D. Sebas. Renza, chi durò in esso
lodevolm.e per lo spazio di presso a tre
anni,
per motivi,che soggiungeremo.
In questo tempo tra la Santa Sede, e la maestà cesarea, gia dominante del
Regno
sursero alcune differenze sulla provista di Benefizj, e Vescovadi del
pred.o
Regno,
per cui motivo le sedi vacarono sin'all'anno 1718. Allora, compostesi
fra di loro,
dal SS.
o Pontefice Clemente XI° la Chiesa d'Andria venne proveduta del
suo Pa=
store in persona del Padre D. Gian Paolo Torti monaco di monte Vergine,
e nativo
dello Spedaletto nel dì 13 maggio 1718. Nel corso di quei tre anni di
vacanza non
mã=
carono rappresentarsi alcune picciole scene fra il Clero della
Cattedrale, e quello del
Colleggio di S. Nicola. Una di queste si aprì nell'anno 1717. in
occorrenza della sollenni=
tà della processione del Corpus
Dñi, in cui essendo soliti li Colleggiali di S. Nicola so=
stenere le aste del Baldacchino, dopo averle sostenute li Preti della
Cattedrale, per
le strade della città sino ad un certo dato luogo, come da stromento di
convenzi=
one, e dal decreto del Vescovo in S. Visita si era stabilito da tempo immemorabi=
le, in quest'anno, per non sò qual capriccio, a' predetti Colleggiali se
li contese il
possesso da' predetti Preti della Cattedrale, e con scandalo del popolo
si turbò la Re=
liggione di quel sagrosanto giorno. Di questo attentato dal
Colleg.o di
S. Nicola
se n'ebbe ricorso alla Curia Innocenziana, donde fu spedito monitorio
colla
citaz.e in
d.a Curia a' Refrattarj, accio ivi conferiti si fossero per
discolparsi della
reità, e censure incorse in tale attentato. Il
pred.o
monitorio vien spedito in
d.a
Curia da Roma nel dì 15
7brē 1717. Camillus Cybo Patriarca
Costantinopolitan.
s
come rilevarsi puote nell'originale, che in archivio si conserva. il qual
moni=
torio riserbato dal
Colleg.o sino all'anno vegnente, nel dì 15 Giugno
1718 fu
presē=
tato al Vicario Capitolare D. Sebastiano Renza ad istanza del
Rd.o D.
Riccardo Scara
Deputato dal
Collegg.o a tal'atto per mano del
N.ro Vito
Ant.o Menduto
di Corato; e
per ovviare un qualche nuovo
incõveniente in quest'anno 1718. Giunto
per tanto
il mese di
9brē, circa il suo termine precorre voce, che il nuovo eletto
Vesco di
questa Città era sulle mosse di venire alla sua residenza, quindi tutti
d'ogni ceto
e stato si preparano a riceverlo con insolito, e straordinario
gradimēto,
dacche
la vacanza della sede per il corso di ben tre anni, rendeva luttuosa
ogni funzion'
ecclesiastica. Giunge egli sul principio del Decembre, e si mette in
possesso del Vesco=
vato, e nell'esercizio della sua
giurisdiz.e entra il nuovo anno 1719, e
comincia
cõ
armonia, e pace
cõmune di tutto il clero; ma
sopravenendo il Sabato Santo, in cui,
compita la
benediz.e del Fonte battesmale, erasi soliti li Sagristani
dell'una e l'al=
tra chiesa condursi in abito corale per le case de' cittadini
benedicendo le loro abi=
tazioni, per ovunque eran chiamati, non trascurarono il solito ufficio
pratticare
anche in quest'anno, e mentre a tal funzione si attendeva, si mette in
cãpo
una pretenzione da' Preti della Cattedrale, asserendo, che tall'atto
esercitar
si dovesse soltanto da loro, come Parochi, e non da altri; contra ogni
so=
lita costumanza. Il fatto si avanzò tanto, che pervenuto a notizia del
Vescovo, volle questi esaminarne il merito: e conoscendo insusistente
la
d.a
pretenz.e,
con savia providenza ordinò, e decretò: che per l'ap=
presso non piu esercita
ta venisse tal funzione né dall'uno,
né dall'altro
clero: ben conoscendo, che originata venisse da spirito d'avarizia, e
che
degenerasse in turpe lucro sotto spezie di Religione. E dall'ora in poi
più
non si pratticò.
Le prime