giunti, ed
attinenti dell'Archidiacono della Cattedral d'Andria, Vicario intruso
in quella Chiesa da persone non leggitime, in quel dì, e per molti altri
altri gior=
ni appresso, ch'egli era stato eletto Vicario Capitolare da' Canonici,
cui spetta tall'
elezione, non si lasciava bersagliarlo, minacciarlo, ed insultarlo
sin'anche in
la
propria casa, ove eransi condotti
tumultuosam.e, e con armi, e con animo
d'attac=
car fuoco alle suppellettili, ed alle porte. Tanto bastò rappresentare
per dar
movimento ad un nuovo sconcerto. Il Preside, alla parola tumulto, diè
peso, e
raunato un numeroso corpo di militari, in testa di questi si condusse in
Andria
per ricavarne il vero, e sedare il movimento rappresentato. All'apparire
di que=
sto con tanto seguito, e terrore, tutti coloro, che temevano poter
cadere nella tesa
rete, e tutti gli Congiunti con il
pred.o
Archidiac.o Vicario, sorpresi da timore, cercaro=
no asilo nelle Chiese, per mettersi in sicuro, ed evitare ogn'altro
insulto. Si dà soggi=
orno al Sig.
r Preside nel Convento de' PP. minori
conventuali, ed il rimanente
de' militari, e loro Uffiziali distribuiti vengono nelle case respettive
di tutti li
rifuggiati, e pretesi rei. Qui allogati, non si resero di poco gravame,
incõmodo,
e dispendio agli padroni abitanti, che temevano di conseguenze
ulteriori, e
dã=
nose. Allora fù, che ponderandosi dall'Archidiacono il bersaglio,
e danno di tanti
altri per sua caggione, con un generoso rifiuto, si determina a far
rinunzia del
Vicariato, e lo fa presentare all'Arcivesco di Trani. Fu quest'atto una
dirotta
piova, che estinse il grande
incēdio, ed in un tratto si ritirò il
Preside in Trani
cõ
tutta la Truppa militare, ne vi si ritrovò in Andria chi fosse reo di
tumulto.
Venuto a capo del suo disegno il metropolitano, ora egli si conferisce in
Andria,
siede sul Trono Vescovile, ed avendo presente, ed accolto intorno
a se tutto il
clero, accetta la rinunzia con sollenne publico atto, e nomina in luogo
del Renunziante un'altro Individuo del Capitolo, che esercitar dovesse
da
Vicario Capitolare, sino alla venuta del nuovo Vescovo, il quale fu D.
Ni=
cola Ca_ddi[?], attual Cantore della medesima Cattedrale. Chi succeder
do=
vesse alla Vescovil Sede era ben noto appo d'ognuno, conciosia che dal
SS.
o Pontefice
Bened.o XIV sin dallo scorso mese di agosto si era
nominato a
tal carica un Soggetto ben degno d'occuparla. Egli era D. Francesco
Ferrã=
te nobile Cittadino di Reggio in Calabria, Soggetto di molto merito
nella Repu=
blica litteraria. Fu consegrato in Roma nel dì 6. Gennaro 1757. partendo
da Na=
poli, dove per molto tempo visse nell'impiego d'Avvocato Fiscale presso
la Nun=
ziatura, e si conferì in Andria nel dì 8 marzo del corrente anno,
accolto con
straordinario
gradim.o da tutti, prevenuti del suo merito, e della sua
erudizio=
ne, ricavata dalla Pastoral lettera, premessa da lui al clero, ed all'Universita.
Questo novello Prelato, non peranche inteso del merito delle
controversie, che
vertivano fra li due Capitoli, sebben qualche debbole, e lontano lume ne
avesse
penetrato, si persuase sul bel principio del suo governo di poter venire
a capo
cõ=
porli; ma poi che cominciò a penetrare il fondo dell'affare, e conoscere
l'indole
de' litiganti, che non ammettevano mezzo d'accordo, con una prudente
politica
lasciò loro discettare, ed egli starsene alla vedetta. Tale indifferenza
si rese sospet=
ta al ceto[?] canonicale, e tanto piu, perche lo viddero propenzo a
trattare con com=
pitezza il Colleggio, e molti de' suoi individuj. Quindi nell'anno 1757
si diè loro nuo=
vo movimento,e col spacciare il nuovo titolo di Unica Parocchiale, non per
aven=
do essi pratticato per lo passato nelle scritture, posero in rumore, ed
in sollecitudine
il
pred.o
Colleggio a prepararsi a nuovo piati, e litiggi. Ed in fatti
nell'anno seguente
1758 comparve la Cattedrale nella Sagra
Congreg.e del Concilio, ove
propose quat=
tro dubj, cercandone la
risoluz.e per dar termine alle controversie, ed
all'in=
giuste