[sul ritmo della sestina narrativa]
Tra il Vaglio la Corte e l’ampia Catuma
là un popolo al cielo volgendo gli animi
il Duomo eresse faro che li alluma,
sí salmodiando: Ascendit Gloria Domini
de medio Civitatis
[1],
al sommo Amore grati.
Dell’Assunta il tempio sull’arce or splende
dacché l’anglo Riccardo in Andria giunse;
presso la rocca dei Carafa attende
ch’oggi io mostri le sue vestigia evulse
che feano portento
sin dal Rinascimento.
Manoscritti a ciò in folio del Seicento
nella cerca scartabellai vetusti,
in bui grafemi astrusi vicende a cento
merse svelai e dell’Assunta i fasti;
Telsinoe m’assunse
e per Clio
[2]
la storia fulse.
Da quei segni scosso, stordito, stetti
immobile per la sorpresa, assente,
in tal turbinio dei sensi ristetti
pel fausto frangente reso più ardente,
dai resoconti
[3]
attratto
più vivi ad ogni tratto.
Con mio stupor tante beltà rinvenni
descritte sui suoi muri allor nitenti
d’affreschi nel gran coro con gli scanni
intagliati ad arte e statue afferenti
pietà presso l’altare
del Santissimo, rare.
[4]
Ma avverso queste perle prestigiose,
povertà, e depravati costumi,
e progressivo degrado: angosciose
carenze spensero dell’arte i lumi.
E la Città con la Chiesa
per molto ne fu lesa.
Alfin dall’intimo un gaudio m’inonda:
l’aver estratto inedite notizie
più lustro alla mia Cattedrale infonda.
Le conte del passato son dovizie
che elevano il presente
e redimono la mente.
Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt
[particolare di: "The Main Square" (la piazza principale) di Andria -
dipinto di Achille Vianelli del 1851, Metropolitan Museum of Art, New York]