(particolare dell'acquaforte "scolpita in rame" pubblicata dall'abate Pacichelli
in "Il Regno di Napoli in prospettiva, diviso in 12 Provincie", Napoli, 1703,
Par.II, F.207)
"Dal Regno di Napoli in prospettiva diviso in dodeci provincie. Opera postuma divisa in tre parti dell'Abbate Gio: Battista Pacichelli - Napoli Domenico Antonio Parrino e Michele Luigi Muzio, 1703, 3 tomi, tav.f.t. tra p.178/179 v.II. Vi è una ristampa anastatica a cura di Rosario Jurlaro Sala Bolognese Arnaldo Forni 1996.
Notizie biografiche incerte su D. Francesco Cassiano de Silva forse appartenente ad un ramo cadetto della famiglia spagnola dei de Silva stanziatosi nel milanese nel corso del XVI secolo, si spiegherebbe così come in alcune opere si definisca hispanicus ed in altre milanese. ( V.Valerio )
Il de Silva ebbe modo di viaggiare nel Regno di Napoli con l'incarico di controllare l'operato delle autorita' comunali. Nel 1696 lo si trova governatore a S.Agata di Reggio, nel 1700 è capitano a Matera e nel 1702 è capitano a Sorrento.
Il de Silva firmò solo nove delle 153 immagini, contenute nei tre volumi del Pacichelli, e, per quanto concerne la vecchia provincia di Lecce, solo una delle due visioni prospettiche di Taranto, come del resto tutte le carte geografiche delle province, portano la sua firma. Ma la mano del de Silva si riconosce in tutto il Regno in Prospettiva: il viandante sotto l'albero è per così dire la sua firma. ( Amirante, Pessolano )
L'opera del Pacichelli non è certo una delle tante opere itinerarie del settecento, né una guida per turisti ma è una miniera di informazioni sulla storia e la geografia del Regno di Napoli.( Silvestri )"
[testo consultato ed estratto nel 2018 dal sito http://www.vecchiaprovinciadilecce.it, nella descrizione della carta di Ugento; testo redatto da Gino Franciolini.]
Inoltre ulteriori approfondimenti sulle varie piante della Città di Andria è possibile leggerli
- in uno studio dell'arch. Vincenzo Zito,
"Le antiche piante topografiche di Andria",
in "appunti storici di resistenza", fasc. 6, agosto 2021, pubblicato sul sito andriantica.altervista.org (consultato il 12/12/2021).
- in una ricerca dell'ing. Riccardo Ruotolo
"La forma della Città",
in “ANDRIA – Escursione nella città dall’anno Mille al Milleseicento ...”, Grafiche Guglielmi, 2023.
NOTE
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“L’Atlante del regno di Napoli disegnato da Francesco Cassiano de Silva è il primo atlante geografico interamente concepito, disegnato ed inciso a Napoli. [Accuratissima | e | nuova | delineazione | del | Regno di Napoli | con le sue Provincie | distinte, | Nuovamente date in luce | Da | Antonio Bulifon; | e da lui presentate | al Sommo merito | Dell'Altezza Serenissima | di Cosimo III | Gran Duca di Toscana. Napoli, MDCXCII]
Certamente non è estranea all’iniziativa il clima di crescente interesse che si sviluppa a partire dall’ultimo quarto del Seicento per le guide illustrate della città di Napoli e dei suoi dintorni. L’Atlante risulta inciso interamente dallo spagnolo Francesco Cassiano de Silva e pubblicato da Antonio Bulifon (1649-1714), singolare e prolifica figura di editore, particolarmente attento alle novità editoriali. Il solo frontespizio risulta inciso da Francesco de Grado, incisore attivo a Napoli nella seconda metà del Seicento ed autore di altre incisioni per frontespizi e libri figurati. Su questa figura, come d’altronde sullo stesso Francesco Cassiano de Silva, le notizie sono piuttosto scarse.
L’ultimo lavoro certo è un atlante manoscritto conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna, terminato nel 1708. In tale ultima opera si firma "nobile milanese", mentre nelle precedenti incisioni si era sempre fregiato del titolo di “hispanicus”. … … … è molto probabile che con la venuta degli austriaci nel Regno di Napoli, nel 1707, Francesco Cassiano de Silva abbia preferito riferirsi alle più prossime e meno pericolose origini milanesi. Tra l’altro, Francesco è un nome ricorrente nella famiglia Silva stanziatasi nel comasco.
Egli risulta coinvolto anche nella realizzazione delle immagini delle varie città e terre del Regno di Napoli avviate tra il 1692 ed il 1695 da Giovambattista Pacichelli quale corredo iconografico al suo libro Il Regno di Napoli in prospettiva, consegnato per le stampe nel 1692 agli editori Mutio e Parrino, che avevano “la cura di promuovere i disegni delle Città e Terre e di fargli scolpir nel rame” (PACICHELLI, 1695, cit. in VALERlO, 1993, p. 68, e nota 116).
L’opera di Pacichelli, a causa della morte dell’autore, avvenuta nel 1695, fu stampata solo nel 1703. In quest’opera, in tre volumi, tutte le carte geografiche delle province del Regno sono incise da de Silva ma anche alcune delle vedute urbane sono certamente di sua mano.
Molte delle vedute delle città del regno presenti nell’opera di Pacichelli saranno parte sostanziale, sebbene con alcune significative aggiunte, del volume manoscritto di de Silva intitolato Regno Napolitano anatomizzato, terminato nel 1708 e dedicato al conte di Daun, vicerè austriaco a Napoli.
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Cassiano de Silva, per gli anni in cui lavorò e per gli editori che utilizzarono le sue raffigurazioni, può essere visto come artefice e strumento allo stesso tempo di quel lavoro di documentazione e di disegno architettonico ed urbano che, soprattutto negli anni tra il 1680 ed il 1700, avevano interessato la città di Napoli, i suoi dintorni e l’intero regno, antesignano del grande vedutismo del secolo successivo.”