«... Al disopra del secondo livello si trova incisa la seguente epigrafe attribuita a Federico II:
Certa storiografia locale ha aggiunto all’espressione effettivamente esistente l’anno 1230, ripreso acriticamente da molti, iscrizione che è sicuramente apocrifa perché incisa su un sottostante separato pezzo lapideo collocato al posto dello stemma centrale. ... Il testo del secondo rigo dell’epigrafe è tratto da una composizione poetica attribuita a Federico II e riportata, con leggere variazioni, in alcuni manoscritti medievali.»
[testo tratto da "L'antica Porta del Castello di Andria" di V. Zito, 2a ed. dell'Autore, 2014, pagg.30-34]
"Memorabili le parole latine che il 1230 (*), prendendo commiato da Andria, abbia egli [Federico II di Svevia] dettate, di cui solo il 1º verso leggesi al sommo della Porta S. Andrea, e così tradotte: Andria fedele, in me fitta sino al fondo del cuore, oh non sia mai che Federico la tua fedeltà oblii! Addio, Andria: sii pur felice e di ogni balzello esente. Addio."
Così il Prof. N. Vaccina - Lamàrtora nel libricino "Andria le sue vie e i suoi monumenti",Tip.F.Rossignoli, Andria, 1911, pag.66.
[Il particolare della foto antica riprodotta in alto è la riproduzione di una vecchia cartolina, con rielaborazione elettronica del colore.]