avanzi scultorei

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busto di Imperatore?
testa laureata -reperto

Frontone del portale:
reperti archeologici

Busto clamidato, acefalo, forse di Imperatore (trovato dal Bernich nel 1897 negli scavi di restauro), e testa laureata
(rinvenuta dal Molajoli negli scavi per il restauro del 1928).

Per la descrizione di questi due reperti vengono qui utilizzati stralci dei testi che accompagnano le relative schede pubblicate dalla Pinacoteca Provinciale di Bari, sede nella quale è possibile ammirarli e studiarli.


Busto (detto) d'imperatore, del sec. XIII

"Fu rinvenuto nel 1897 dal Bernich ai piedi del portale di Castel del Monte, di cui probabilmente ornava il timpano.
Nell'ambito dell'arte aulica che fiorì nel XIII secolo intorno alla corte di Federico II, la scultura in esame richiama i busti della porta di Capua con i quali condivide, però, più l'impianto iconografico che le valenze stilistiche. Nell'arte federiciana, i presupposti gotici e classici rimangono spesso un termine di riferimento e non un modello diretto. Accanto ad essi vivono direzioni culturali diverse che concorrono a dare esiti ed interpretazioni differenti.
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Da un punto di vista stilistico le pieghe del manto addensate a formare profondi cavi d'ombra e la resa delle superfici mosse e articolate potrebbero suggerire una derivazione campana. La campitura della massa giocata sui contrasti fra luci ed ombre ha fatto parlare anche di derivazione dalla primitiva scultura gotica oltremontana di Reims, Magdeburgo e Namburg (BELLI D'ELIA, 19712).
"

[testo tratto dalla scheda realizzata dalla Dott.ssa Luisa Maria Derosa e pubblicata dalla Pinacoteca Provinciale di Bari sul "Busto d'Imperatore", scultura esposta attualmente (2014) nella Sala II]


Testa laureata, detta "Frammento Molajoli", del sec. XIII

"Fu rinvenuto nel 1928 durante alcuni lavori di scavo a Castel del Monte, dinanzi alla torre a destra dell'ingresso principale.
Noto alla critica come "frammento Molajoli" dal nome dello studioso che lo ritrovò (1934), è considerato uno dei pezzi più significativi della scultura federiciana. Del volto, purtroppo mutilo, sono visibili solo le arcate sopracciliari, le orbite degli occhi profondamente incassate (quello di destra è tagliato nella parte inferiore), la fronte corrugata da profonde incisioni.
Nonostante lo stato frammentario una profonda vena espressiva caratterizza la scultura. Le sopracciglia aggrottate trasmettono, attraverso i segni delle rughe, un senso di movimento alla fronte ed agli occhi.
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Analogie stringenti sono state osservate con alcune sculture gotiche di Reims e con quelle del pontile del duomo di Mainz, in particolare le figure di dannati che condividono con il nostro frammento la stessa tensione espressiva (BELLI D'ELIA, 19692). Il confronto diretto con la nota testa bendata di Mainz confermerebbe, secondo la studiosa Calò Mariani (1990), la penetrazione in area pugliese della cultura germanica.
Il frammento è stato significativamente citato (GNUDI, 1980), per la sua forma plastica potentemente scavata, come espressione dell'ambiente culturale che ha prodotto alcune delle migliori sculture della porta di Capua, come la statua acefala dell'imperatore.
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La vena espressiva che lo caratterizza non è estranea allo stesso busto di Barletta.
L'iconografia della testa laureata è espressione di un ritratto ideale ed ufficiale nello stesso tempo e compare nell'arte sveva dal 1231 in poi sulle monete coniate dall'imperatore.
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"

[testo tratto dalla scheda realizzata dalla Dott.ssa Luisa Maria Derosa e pubblicata dalla Pinacoteca Provinciale di Bari sulla "Testa Laureata", scultura esposta attualmente (2014) nella Sala II]

Della testa laureata è possibile vederla da vari punti di vista con una animazione flash.