L'arch. Haseloff, quando nel 1904-1905 studiò e descrisse quasta chiesa inferiore della cattedrale e i reperti ivi trovati nel ripulirla, tra le varie ipotesi di collocazione dei reperti marmorei avanzò anche la possibilità che nel Duecento potessero essere stati elementi di un baldacchino - ciborio eretto sull'altare di questa chiesa; scrive a pag. 60 del su "Die Kaiserinnengräber in Andria" (in tedesco, qui tradotto):
... Il ciborio sarebbe stato a tre lati, con il retro liscio in qualche modo coperto. Si tratta di un fenomeno del tutto insolito che deve essere stato causato da alcune peculiarità strutturali. Ciò si potrebbe spiegare se il ciborio fosse stato collocato sopra l’altare della chiesa inferiore, che era addossato al pilastro dell’abside. Le dimensioni corrispondono a questo presupposto: abbiamo calcolato che la larghezza libera è di circa 1,40 m (con forma arrotondata); il piano dell’altare è largo 1,37 m e profondo 0,90; L’altezza delle colonne e la larghezza netta dell’arco sarebbero di circa 2,30 m, mentre per l’altezza totale sarebbero sufficienti circa 2,70 m, misura che corrisponderebbe all’altezza della chiesa inferiore. Poiché il pilastro è più stretto della tavola dell’altare, ciò spiegherebbe perché abbiamo anche sul retro capitelli quadrilateri e le cavità per gli ornamenti angolari. Sotto il baldacchino sarebbe stata visibile l’immagine di Cristo.
[traduzione del testo di Arthur Haseloff “Die Kaiserinnengräber in Andria - Ein beitrag zur apulischen kunstgeschichte unter Friedrich II”, Editore Loescher & C.°, Roma, 1905. p. 60.]