"... era il di 4 Novembre dell'anno 1694 non piovoso, non coperto, ma bello e ridente come un bel giorno di autunno in queste meridionali contrade; ed un prelato degno di sedere su questa Cattedra Andriese, montava in cocchio scortato da nobile corteo di laici ed ecclesiastici, mettendosi sulla via, che mena a Barletta. Quando dilungatosi dalla nostra città non più di un chilometro, s'interna in un fondo, s'appressa ad un muro, che pareva ed era difatto una chiesa. Comanda che si aprano le porte, ed ecco apparire il cielo per volta, ritti solamente i muri laterali, terra limacciosa per pavimento, macerie, travi e colonne rinversati al suolo, nido di pipistrelli e di serpenti. Riede accorato e dolente nel suo Episcopio, e la dimane promulga l'Editto seguente: «Se v'ha taluno, che rivendichi un giuspatronato sulla Chiesa di S. Michele in Chiancola fra lo spazio di due mesi, sappia, che è tenuto di riedificarla; altrimenti si demolisca e non rimanga vestigio di luogo sacro, rizzandosi in suo luogo una Croce»[28].... non sono corsi per anco due secoli, che noi tardi nepoti guardandoci l'un l'altro in viso ci addimandiamo meravigliati: ov'era il sito, su cui un dì innalzavasi quella Chiesa? ed incredibile a dirsi neppure una croce sorge a ricordare ai posteri la fede dei loro maggiori."
A fine Seicento, a causa della definitiva demolizione della Chiesetta di S. Maria in Chiancola (ma certamente anche dell'altra di S. Angelo in Chiancola, come si evince dalla visita ad limina di mons. Felice Franceschini del 15 novembre 1636) il beneficio col relativo onere ivi esistente fu trasferito all'altare di S. Pietro eretto nell'omonima cappella della Cattedrale; lo scrive mons. Ariano nelle sue visite Pastorali alla Cattedrale del giugno 1697 ed in quella del giugno 1704.
Per un ulteriore approfondimento storico è interessante consultare lo studio pubblicato dall'Arch. Vincenzo Zito "Andria scomparsa: le cappelle rurali di S. Angelo e S. Maria in Chiancola", in "Rivista Diocesana Andriese" Anno LXII, 2019, pp.568-574.