sala capitolare

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sala capitolare, allora (2004) auditorium    sala capitolare
[Sala capitolare usata nel 2004 come auditorium (in visita con alunni); a dx. oggi, 2022. - elab. elettr. su foto di Sabino Di Tommaso, 2004 - 10/2022]
"Qua e colà poi tra gli spazii delle colonne a muro delle due navate estreme, e nei due cappelloni si ammirano otto quadri a tela di paesaggio, con pregevoli cornici dorate, pennello finissimo della scuola di Salvator Rosa, e che con vaghe e delicatissime tinte rappresentano le incantevoli scene campestri della vita di Cristo(15).
(15) Questi bellissimi dipinti furono donati a questa Chiesa nel 1843 dalla Baronessa Romagnano di Napoli."    ["dalla baronessa di Romagnano ..., città in provincia di Salerno", precisa Vincenzo Zito a pag 162 del suo studio “ Il santuario della Madonna d’Andria, tra ’700 e ’800”]

[testo di E.Merra, tratto da "Monografie Andriesi" tip Pontificia Mareggiani, Bologna, 1906, Vol.II, pagg.322-462]

Come può osservarsi dalla foto, sulle pareti laterali e sul fondo di questa sala capitolare sono sistemate le otto tele dipinte da Francesco Robortelli (1), che un tempo erano esposte nei pressi del coro.

affresco del Cristo davanti a Pilato   Cristo davanti a Pilato, di Jacopo Robusti detto il Tintoretto, 1566circa
["affresco del Cristo davanti a Pilato: foto a sx. di Sabino Di Tommaso, 2004 - foto a dx. (tela del Tintoretto) estratta dal sito della "Scuola Grande di S. Rocco" a Venezia]

Il soffitto e la parete anteriore furono riccamente affrescati nel XVIII secolo.

La scena del Cristo davanti a Pilato illumina l'intera parete d'ingresso (foto sopra); è questo affresco (come ha fatto notare Michele Lomolino) una copia dell'omonimo telero custodito nella Scuola Grande (confraternita) di San Rocco a Venezia, realizzato nella Sala dell'Albergo da Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, tra il 1566 ed il 1567.
Nella scena Pilato, mentre si lava le mani per far intendere che si ritiene non responsabile della condanna forzatamente emessa, volge contemporaneamente lo sguardo verso il cancelliere di corte seduto nei pressi come per invitarlo ad annotare la sentenza nell'apposito registro.
"L’artista enfatizza, con una straordinaria forza, la luminosità irradiata dal Cristo, unica figura che riprende la verticalità del colonnato, contrapposta all’ondulata dinamica di tutti gli altri personaggi, sia in ombra, sia in effetto di chiaroscuro. In questo confronto non si legge l’imminente martirio di Gesù, ma viceversa, un dominante vigore spirituale." Tanto scriveva, a commento della tela del Tintoretto, Stefano Busonero nel febbraio 2016, in frammentiarte.it.

Un ovale contenente una Madonna dei Miracoli tra San Benedetto e Santa Scolastica giganteggia tra altri affreschi di contorno nella volta (foto in basso).

volta della sala capitolare  particolare della volta: la Madonna tra S. Benedetto e S. Scolastica
[volta della sala capitolare e particolare del dipinto - foto di Sabino Di Tommaso 05/2004]


(1) Scrive Michele D'Elia a pag 318 del suo saggio "La Puglia tra barocco e rococò" (Electa, Milano 1982): "... serie di dipinti firmati da un Francesco Robortelli e datati 1737 nella chiesa di S. Maria dei Miracoli di Andria ..."
[Il testo del D'Elia contiene imprecisioni sulla data, come può leggersi nella pagina dedicata alle tele.]