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l'affresco di S.Margherita (S. Marina in greco) d'Antiochia,
a confronto con quello su tavola
(qui a destra)
particolare dell'abito blu della Santa
con la stola gemmata
Santa Margherita incontra il prefetto Olibrio;
Santa Margherita
dinanzi al Governatore della provincia
Santa Margherita con la Nutrice,
che la converte al cristianesimo
Ecco una descrizione risalente ai primi del Settecento:
"... à fondo della Grotta verso Ponente era inalzato un’Altare,
ed in una tribunetta dietro à quello era dipinta la Immagine di S. Margarita Vergine,
e Martire con molti miracoli attorno, li quali ad intercessione di detta Sãta
avea oparati la divina bõtà; a’ piedi di quella Immagine erano registrate le seguenti parole:
Memento Domine famuli tui Joannis, & Uxoris ejus Gemmæ, dal che si venne in cognizione,
che ambedue l’avessero fatta scavare, e dedicare in onore della predetta Santa. "
[dal “
Zodiaco di Maria” –
di S. Montorio, per Paolo Severini, Napoli, 1715, pag. 558]
Derosa invece ce la descrive come oggi (2008) appare:
"Una cornice cuspidata, decorata da un motivo a
girali ... racchiude la parte superiore dell'affresco. Su
entrambi i lati, separati da cornici di colore blu, si
dispongono sei episodi della vita della santa, poco
leggibili ... Illeggibile è la prima scena. Nella seconda,
la prima a destra di chi guarda, sono visibili due figure,
forse Margherita con la nutrice, colei che secondo la Passio greca ...
avrebbe convertito la giovane al cristianesimo. Immediatamente sotto,
sempre sul lato destro, appare chiaramente visibile
l'incontro con il prefetto Olibrio a cavallo, il quale
vedendo la giovane se ne innamora. Sul lato sinistro, nel
secondo registro, Margherita appare dinanzi al governatore
della provincia, che, volendola prendere in moglie, la
convoca per manifestarle la propria volontà. Accanto a
questa scena appare la scritta MARGARIT. La scena successiva
è di difficile interpretazione. È ipotizzabile possa
trattarsi di una delle scene relative al martirio della
santa dopo il suo rifiuto.
Si tratta di una delle tante icone agiografiche murali
dipinte nel corso del XIII secolo tra Puglia e Basilicata. "
[testo di L.Derosa, tratto da "La Madonna d'Andria"
di AA.VV., Grafiche Guglielmi, Andria, 2008, pag.81]
Nicola Montepulciano nelle
nuove ricerche sulla Basilica, pubblicate nel n.2 della "
Rivista Diocesana Andriese", Maggio/Agosto 2011,
(pagg. 143-144) parlando degli affreschi della chiesa inferiore,
spiega il motivo della simultanea presenza di tali dipinti:
“L’affresco [del miracolo di San Placido] trova una giusta collocazione nella chiesa inferiore dove vi sono le immagini
affrescate di S. Margherita e S. Nicola, che sono due santi “sauroctoni”, capaci, cioè,
di sconfiggere ed esorcizzare il diavolo sotto forma di drago, al pari di S. Silvestro,
di S. Giorgio, di S. Michele(36).
Il de Palma ci fa di seguito osservare come Mario Sensi
«ha posto in evidenza quanto il culto e la devozione per i numerosi santi sauroctoni
sia da porre in relazione con il problema rappresentato dall’impaludamento delle acque
e con i danni provocati sulla popolazione dei territori interessati dalle epidemie malariche».
Ma, ancora, i santi sauroctoni sono invocati anche per altre forme di difesa dalle forze delle acque.
S. Silvestro è venerato a Roma come il santo che protegge anche dallo straripamento del Tevere,
a Venezia S. Giorgio è invocato per la difesa dall’acqua alta, S. Michele dalle acque malariche.
Infatti «richiamandosi alle scene descritte dall’Apocalisse (12,12-16), la forza
delle esondazioni viene configurata con il vomito del drago, mentre l’impeto del mare
dal drago precipitato negli abissi. ... ... ...
Anche S. Margherita,
il cui affresco è pure nella grotta, è una santa sauroctona che nel Medioevo era invocata
o contro la furia di piena delle acque torrentizie oppure per il ristagno in momenti di secca,
pericoloso per la formazione di acquitrini che potevano favorire l’insorgenza della malaria.
La martire antiochena è una santa sauroctona anche perché capace di sconfiggere il drago
durante la sua prigionia e, nello stesso tempo, capace di dominare con la preghiera
la potenza delle acque. La santa uscì indenne dal tormento dell’acqua fredda in cui
fu immersa per essersi rifiutata di sposare il governatore pagano Olibrio.”