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[altare dell'Incoronata: il 10/2017 e nel 2005 con la balaustra - elaborazione elettr. su foto di. Sabino Di Tommaso]
1° fornice di sinistra:
L'Incoronata e il battistero
Il primo fornice di sinistra ospita il battistero del 1857, che fino al
2016 era circondato da
una moderna balaustra; ha sulla parete una tela raffigurante la Madonna
Incoronata.
La composizione architettonica degli stucchi è simile a quella del
fornice opposto e dei due che precedono il presbiterio.
Ai tempi del Borsella c'era un altare ed egli vi scorge una tela della
Madonna degli Angeli, della quale non c'è traccia in questa chiesa. Egli
scrive:
"Succede [all'altare di San Nicola Tolentino] il dipinto della Madonna degl'Angioli, che le fan corona,
in atto che ella vezzeggia la prediletta prole. Accanto le stanno S. Anna e S. Rita, sostenuta nei suoi deliquii
da due Serafini. Nell'ovato sono effigiati S. Lionardo
in abito claustrale, ed il nostro protettore S. Riccardo.
E sull'altare è allogato una tela di S. Camillo de Lellis,
il quale spiega una singolare tutela a chiunque ricorre a lui
negli estremi aneliti di vita."
[da "Andria
Sacra" di G. Borsella, Tip. F. Rossignoli, Andria,
1918,
pag.164]
Egli pertanto parla anche di una tela di S. Camillo de Lellis, non più presente
in Sant'Agostino. Pone invece il quadro dell'Incoronata sul fornice opposto,
dove oggi si trova il crocifisso. (Teniamo presente che il Borsella descrive gli altari
ponendosi sul presbiterio e ne parla partendo dal primo a destra finché
giunge in fondo alla chiesa, quindi gira e risale descrivendo quelli di
sinistra dal fondo fino a tornare presso il presbiterio.) Scrive infatti:
"Vien appresso l'altare dell'Incoronata, cui sostano
le martiri S. Lucia e S. Caterina, avendo ciascuna la palma del martirio.
Nell'ovato S. Sebastiano."
[da "Andria
Sacra" di G. Borsella, Tip. F. Rossignoli, Andria,
1918,
pagg.164-165]
[L'Incoronata tra S.Caterina d'Alessandria e S.Lucia - elabor. elettr. su foto di Sabino Di Tommaso, 06/2015]
[tela della lunetta: part. di S. Riccardo - su foto di Michele Monterisi, 2010]
Il grande dipinto sull'altare raffigura quindi La Madonna Incoronata
tra Santa Lucia sulla destra e Santa Caterina d'Alessandria a sinistra.
La Vergine, vestita come tradizione con la tunica rossa e il mantello azzurro, siede
sulla chioma di un albero tra una nube di angioletti, le mani giunte, il
capo incoronato da una triplice corona e reclinato a mirare le due sottostanti Sante e,
tramite la loro intercessione, accogliere le preci dell'orante.
Ai piedi dell'albero sono dipinti una fioca lucerna, un
bimbo accovacciato presso il tronco, dei libri ai piedi di S. Caterina ed una spada conficcata nel terreno,
simbolo del martirio a cui furono sottoposte le due sante presenti.
Santa Lucia ha nella destra la palma del martirio e nella sinistra
una alzatina con i suoi occhi, simbolo della protezione.
[S.Caterina d'Alessandria, xilografia da "Legenda aurea" del 1546]
La parte sinistra del dipinto è dominata da santa Caterina d'Alessandria:
la si riconosce dalla corona sul capo e gli abiti regali.
Come santa Lucia, detiene nella destra la palma del martirio, porta la sinistra al petto e
volge il capo alla Vergine
in atto di meraviglia per la sua apparizione; probabilmente la Santa è qui raffigurata in quanto protettrice
dello studio filosofico religioso degli Agostiniani, studio allora
presente in questo convento (come anche nel cenobio dei Domenicani;
troviamo infatti questa Santa dipinta pure nella chiesa di San Domenico,
nella
tela posta sul 2°
altare di destra e a tale Santo dedicato)
(1).
Ai piedi di santa Caterina la firma,
"
Ioã. Bapt: Calò Tran.s. P.t. /
A. D. 1781", del pittore tranese Gian Battista Calò
del Settecento.
Non è superfluo inoltre ricordare che S. Caterina d'Alessandria in Andria era molto venerata,
tanto che ad ella era dedicata
una chiesetta in cima al Pendio dell'attuale Via De Liso
ed una importante reliquia della Santa (un osso) si conservava in Cattedrale, nel
pregevole armadio delle reliquie.
Nell'ovato della lunetta è dipinto il protettore della Città,
San Riccardo con San Leonardo, a cui questa chiesa era precedentemente dedicata.
San Leonardo di Noblac o Limoges, in abito da abate, tunica bianca con
scapolare nero, ha nella destra la
catena dalla quale liberò i prigionieri di Clodoveo e nella sinistra la
regola del monastero da lui fondato.
Lo spitito santo aleggia tra i due santi.
San Riccardo, in tenuta episcopale, volge gli occhi alla Colomba per
cogliere ispirazioni alla sua pastorale, e regge con la sinistra il
Libro su cui è riprodotta schematicamente la città di Andria, le sue
mura, una porta di accesso e i suoi caratteristici campanili.
[elaborazione elettr. su foto di. Riccardo Sellitri - 2010]
[S.Riccardo e S. Leonardo - elabor. elettr. su foto di Sabino Di Tommaso, 2017]
NOTE _
(1)
Gli agiografi antichi tramandano che Santa Caterina d'Alessandria (d'Egitto),
quando subì il martirio era una diciottenne principessa bellissima, figlia del re Costa.
Istruita fin dall'infanzia, era molto colta ed eccelleva soprattutto nella filosofia e retorica;
per questo motivo era (ed è) patrona di filosofi e studenti, e la troviamo raffigurata
nei conventi dotati degli
"Studi generali" di logica, filosofia e teologia.
Il domenicano Iacopo da Varagine nel Duecento, riportando nella sua "
Legenda aurea"
testi degli agiografi suoi predecessori, scrive:
[trascrizione dell’originale latino] |
[traduzione] |
Katharina Costis regis filia o[mn]ĩb’[us] liberalium studiis erudita fuit. …
Katharina cũ[m] esset annorũ[m] .18 … Stansque ante ianuam templi per varias conclusiones sillogismorum
allegorice & metaphorice diserte & mystice multa cum Cesare Maxentio
[scrive l'autore, ma dovrebbe essere
Massimino] disputavit. …
Erat enim speciosa valde: & ĩ[n]credibili pulchritudine omnium oculis admirabilis videbatur & gratiosa.
Cesar … dixit Katharine: «Audivimus tuã[m] eloquentiã[m] & mirati sum’[us] tuã[m] prudẽ[n]tiã[m] … Nũ[n]c autem ab initio progeniem tuam requirimus.»
Et sancta Katharina … «Ego enim sum Katharina Costi regis unica filia. Que quamvis in purpura nata & liberalibus disciplinis
non mediocriter instructa. Haec tamen omnia contempsi ad d[omi]ñ[u]m Jesum Christũ[m] cõ[n]fugi. …
|
Caterina figlia del re Costa fu istruita in tutte le arti-studi liberali …
Quando Caterina raggiunse l’età dei diciotto anni … trattenendosi [un giorno] davanti alla porta del tempio eloquentemente discusse
con l’imperatore Massenzio [sarebbe Massimino] molte e svariate conclusioni filosofiche in modo allegorico, metaforico e mistico. …
Ella era molto appariscente: di incredibile bellezza appariva agli occhi di tutti, ammirabile e graziosa.
L’Imperatore … disse a Caterina: «Abbiamo ascoltato la tua eloquenza e siamo stupefatti
della tua saggezza … ora però vogliamo conoscere la tua discendenza.»
Rispose Santa Caterina … «Ecco io sono Caterina unica figlia del re Costa.
Pur essendo nata nella porpora (in un ambiente regale) e non mediocremente istruita nelle arti liberali,
tuttavia tutto ho disdegnato e mi sono rifugiata nel Signore Gesù Cristo. …
|
[stralcio da "LEGENDA OPUS AUREUM quod LEGENDA SANCTORUM vulgò inscribitur ..."
di Jacobus de Voragine, Rothomagensi [Rouen] impressum An. D. M. quin. quad. sexto [1546], Apud Petrum Regnaud, cap. CLXVIII, fo. 117v-119r.]
(la xilografia di S. Caterina, sopra a lato riprodotta, nell'originale è stampata a
sinistra della relativa agiografia; nelle parentesi quadre della su
trascritta citazione sono aggiunte le lettere mancanti nelle parole (a
causa dell'abbreviazione delle stesse), inserite per una più facile lettura).