[la cupola dopo l'ultimo restauro - foto Sabino Di Tommaso, 05/2014]
[cupola del presbiterio: montaggio degli affeschi esistenti nei pennacchi prima del restauro - fotomontaggio Sabino Di Tommaso]
La cupola poggia su quattro pennacchi a loro volta impostati su quattro archi a sesto leggermente acuto.
Prima dell'ultimo restauro nei quattro pennacchi erano affrescati simboli
del credo cristiano.
Nel pennacchio di Nord-Est, angolo sinistro tra presbiterio e abside,
sono raffigurati una ciotola con tre pani e il CHI RHO, o monogramma di Cristo, cioè le prime due lettere
del nome greco Cristo (ΧΡΙΣΤΟC), sovrapposte: il X e il P.
Sul bordo dell'affresco è scritto: "O RICORDO DELLA MORTE DEL SIGNORE /
PANE VIVO CHE DÀ LA VITA ALL'UOMO".
Nel pennacchio di Sud-Est, angolo destro tra presbiterio e abside,
è raffigurato: una colomba sovrapposta ad un triangolo, simbolo della Trinità divina
e dello Spirito Santo, che irradia della sua luce un giglio,
simbolo della incarnazione del Cristo in Maria.
Sul bordo dell'affresco è scritto: "CONCEPÌ DI / SPIRITO SANTO."
Nel pennacchio di Sud-Ovest, angolo destro tra presbiterio e navata,
è raffigurato: un calice sormontato da un agnello con una croce,
sotto di esso il trigramma ΙΗΣ, abbreviazione del nome di Gesù in greco, ΙΗΣΟΥΣ;
ai lati del calice le lettere greche Α Ω, indicanti Cristo inizio e fine di tutto.
Sul bordo dell'affresco è scritto: "AGNELLO DI DIO CHE TOGLI / I PECCATI DEL MONDO".
Nel pennacchio di Nord-Ovest, angolo sinistro tra presbiterio e navata,
è raffigurato: un agnello su un libro, simboli del sacrificio e dell'evangelo di Cristo,
sormontato dalla Trinità, rappresentata da un triangolo con occhio, croce e colomba.
Sul bordo dell'affresco è scritto: "L'AMORE IMMOLÒ / SE STESSO PER AMORE".
[la cupola del presbiterio, esterno (settembre 2011)]
La cupola è rivestita con i classici coppi; ha una elegante lanterna, arricchita da volute con una scritta nella circonferenza superiore riportante in quattro archi l'antichissima acclamazione delle "Laudes regiae" "CHRISTUS VINCIT [oppure VIVIT] REGNAT IMPERAT" ed impreziosita nella cupoletta terminale da una splendida copertura "di lastrine color verde", come scriveva il Borsella.