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[cappella di sinistra, del Sacro Cuore - foto di Sabino Di Tommaso - 21/10/2013]

Cappella del Sacro Cuore di Gesù

A lato del cappellone centrale e al termine della navata destra entriamo nella cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù, interamente affrescata dal pittore andriese Carmine Conversano.
Piccola ma ben proporzionata e accogliente, la cappella è in parte transennata da una elegante balaustra marmorea policroma, realizzata con gli stessi marmi degli altari sia nella struttura che nelle colonnine; probabilmente è una parte dell'antica balaustra che nella prima metà del Novecento divideva il presbiterio dall'aula.

Anche questo altare marmoreo, come può leggersi ai suoi piedi, fu dono di un devoto: "Nella Cappella, a destra del Cappellone, il negoziante in tessuti signor Gennaro Capasso innalzava un altare di marmo." scrive il Merra nelle sua monografia sul Santuario.
L'affrescatura del dossale propone un finto tempietto nei colori del marmo dell'altare, nel quale è ricavata una edicola che espone alla devozione una statua del Sacro Cuore.

[affresco delle pareti laterali: a sinistra, S.Margheria Alacoque; a destra, Trasfigurazione di Gesù - foto di Sabino Di Tommaso - 21/10/2013]

Sui due muri laterali, a tutta parete, troviamo affrescati il Sacro Cuore di Gesù che appare a S. Margherita Maria Alacoque sulla sinistra, mentre sulla destra vediamo la Trasfigurazione di Gesù sul Tabor tra Mosè ed Elia con ai suoi piedi gli sbalorditi ed abbagliati apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni.
La simbolizzazione utilizzata è quella classica: Gesù splende più del sole a mostrare la sua trascendenza divina, la nuvola è messaggera-ambiente della teofania (apparizione di Dio), I due profeti rappresentano la legge e le profezie sulla venuta del Cristo Redentore.

[volta affrescata della cappella del Sacro Cuore di Gesù - foto di Sabino Di Tommaso - 21/10/2013]

La cupola semisferica provvista di lanterna è affrescata con angeli recanti tra le braccia quattro simboli della passione: la tunica rossa, i dadi con i quali fu sorteggiata, la lancia che ferì il costato di Gesù in croce, le fruste con le quali fu flagellato alla colonna.