Nei pochi resti di questo affresco della nostra Chiesa
rupestre (foto a sinistra) si possono
leggere con buona sicurezza i seguenti elementi:
sulla sinistra una figura femminile con un pallio (μαφóριον) azzurro ("piena di cielo e della grazia di Dio") ed il capo velato e nimbato,
sulla destra un'altra figura con mantello rosso (martirio) anch'essa col capo nimbato,
al centro parti di un trono riccamente ornato, come quello su cui siede la Trinità
nell'affresco della Creazione di Eva; infine nella parte alta lo sfondo azzurro del cielo.
Con molte probabilità è una Déesis (δέησις, intercessione),
cioè un Cristo in trono e nettamente dominante, probabilmente
benedicente e pantocràtore, supplicato dalla
Vergine Maria e
Giovanni Battista,
primari Testimoni della divinità di Cristo ed Intercessori per il cristiano.
(Tra l'altro essendo la Dèesis un caratteristico tema delle cripte bizantine, avvalorerebbe l'ipotesi
di un periodo storico di loro effettiva permanenza nel territorio di Andria.)
Un'altra raffigurazione della déesis, ma dalle linee stilistiche
apparentemente diverse, è presente in Andria nell'abside di Sant'Angelo dei Meli;
altre, ma di influenza marcatamente bizantina, sono visibili
ad Altamura nella
chiesa rupestre di San Michele, a Mottola nella chiesa rupestre di San Nicola,
a Fasano nella chiesa rupestre di San Lorenzo, ... .
Qui sopra se pone un confronto con la Déesis affrescata in Sant'Angelo dei Meli, Andria e con quella (anch'essa molto rovinata) affrescata nella Chiesa di Santa Maria di Cesano, presso la non lontana Terlizzi.
[Deesis, particolaridella Vergine, dei piedi del Cristo e del Battista - elab. elettr. su foto di Sabino Di Tommaso - 2013]
Nella foto, qui sopra e al centro riprodotta, si noti l'accenno di gradino e la parte di affresco distrutta (visibile nella superiore foto d'insieme), resti di una vandalica apertura operata a fine Ottocento per realizzare una scala che conducesse al campaniletto eretto sopra la precaria volta della chiesa.