Paffuto il viso grandi gli occhi la bocca piccola ed il mento
Dolcezza traspirano ogni segno e colore
rosee e calde le gote dal celeste velo esaltate.
Offre amorevolmente al piccolo Gesù
il seno turgido e un disarmante sorriso
d'incondizionata dedizione indice e d'amore
A Nazareth nella quotidianità della vita familiare
Maria mamma
adempie la sfera umana della sua missione
la più ardua e meno comprensibile
il Dio che ama e accudisce piange ride
scherza e s'attrista
come i suoi fratelli esige le fasce la tetta
finché dodici non ne avrà
e quindi ribalterà gli schemi
parlerà con ardore del Padre nel tempio
rivelando la sua sopita(?) natura divina
ai suoi che da tre dì con affanno
inopportunamente lo cercavano fuori della sua casa.
... nella tradizione popolare ...:
Maria lavava,
Giuseppe spandeva,
il figlio piangeva,
la zizza voleva.
«Zitto, mio figlio,
adesso ti piglio,
tẹ sfassẹ e t’massẹ
tẹ daikẹ la zizzẹ
i tẹ fazzẹ durmì».
Fa la nannẹ Gesù Bammồẹinẹ
ka Mariẹ ava fadigà
ava fa u berrettồẹinẹ,
fa la nannẹ Gesù Bammồẹinẹ.
Fa la nannẹ Pargulettẹ,
senza rousẹ i senza pètẹlẹ,
senza tẹrẹnğinẹ,
fe’ la nannẹ Gisù Bammồẹinẹ.
[tratto da "Letteratura popolare andriese" di A. Musaico
Guglielmi, Tip. Guglielmi, Andria, 1981, pag.36]