la Chiesa nel primo Novecento

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la navata nella prima metà del secolo scorso particolare della navata atuale
[a sinistra la foto precedente il 1960, dello studio Malgherini - Attimonelli - a destra quella della navata attuale (23/09/2016)]

La Chiesa nel primo Novecento

Immagini d'epoca e confronti con la realtà attuale

La foto su riprodotta (opera dello studio fotografico Malgherini - Attimonelli) mostra come si presentava la Chiesa nella prima metà del secolo scorso, qui riccamente addobbata nella zona presbiteriale in occasione della festività di San Giuseppe, il 19 marzo). Sull'altare, con alle spalle una splendida raggiera e circondato da tendaggi ricadenti dall'architrave, è posta infatti alla venerazione dei fedeli la statua di San Giuseppe, compatrono della Chiesa. Dall'arco di accesso al presbiterio pende un meraviglioso e grande lampadario di cristallo sfavillante di numerose luci.

Rispetto alla situazione attuale pochi sono i cambiamenti architettonici, e comunque secondari; molti invece quelli ornamentali apportati nel corso del secolo.

Tra i cambiamenti architettonici rileviamo che, per le disposizioni conciliari del Vaticano II degli anni Sessanta, l'altare maggiore fu arretrato contro la parete absidale e al centro del presbiterio fu realizzato un altro altare, smembrando da quello maggiore i due angeli reggimensola della mensa con i relativi marmi policromi.
Contemporaneamente vi fu l'eliminazione della balaustra (foto sotto) tra il presbiterio e la navata, nonché di quelle che circondavano i quattro grandi fornici che ospitavano gli altari e il battistero; quest'ultimo comunque penso che non fosse presente quando nel 1881 la Chiesa fu ricostruita "ab imis fundamentis", ma sia stato posto in essere quando essa fu eletta a Parrocchia, nel 1948, elezione che le consentì di celebrare solennemente battesimi, nozze, ecc.

La statua d'argento della Madonna de' Miracoli è ospitata in Chiesa per la venerazione
[La statua d'argento della Madonna de' Miracoli (trafugata nel 1983) è ospitata in Chiesa per la venerazione durante il ministero del parroco Don Giuseppe D'Angelo]

Altra modifica di rilievo fu l'eliminazione del non disprezzabile pergamo ligneo che sulla destra aggettava dalla stretta terza campata della navata, dove attualmente c'è la nicchia con la statua del Sacro Cuore.


ricostruzione virtuale del presbiterio inizi '900 abside attuale (2013)
[a sinistra, ricostruzione virtuale dell'arredo absidale ai primi del '900 - a destra, con l'attuale (2016) dipsosizione]

Molti, dicevamo, sono i cambiamenti ornamentali apportati a tutta la struttura.
Nel grande finestrone polilobato che nella parte più alta della parete absidale illumina l'intero presbiterio, era incastonata una tela; ingrandendo sull'unica foto disponibile il minuscolo particolare della tela, sembra che vi fosse dipinto San Giuseppe con Gesù Bambino in braccio, circondato da alcuni personaggi difficilmente identificabili: angeli? (immagine sotto).

tela che inizialmente copriva la finestra  vetrata absidale: natività
[a sinistra la finestra absidale con la tela - a destra la stessa finestra con l'attuale vetrata policroma del 1997]

Nell'arco a timpano sottostante la finestra era dipinta la data di costruzione della Chiesa: 1881 (vedi foto di sinistra).


Come dossale dell'altare maggiore c'era, come è stato riposizionato nel 2016, il dipinto "San Michele sconfigge Satana" (foto sotto della prima metà del Novecento, scattata in una celebrazione nuziale durante la novena del Sacro Cuore); nei restauri degli anni Sessanta e fino al 2013 era affisso il grande crocifisso che, nel 2016, tornato alla venerazione dei fedeli nel primo fornice di destra.

dossale dell'altare maggiore primi Novecento
[elaborazione elettronica di una foto, piuttosto sfuocata, della prima metà del Novecento,
scattata in una celebrazione nuziale durante la novena del Sacro Cuore]


Il pavimento di pietre squadrate della navata era senza disegni; mentre attualmente al centro è incastonata una stella a otto punte di marmo verde in un anello dello stesso materiale (foto ad inizio pagina).


Le pareti dei quattro fornici erano riccamente dipinte (non abbiamo documenti sulle tonalità di colore utilizzate, ma potremmo ipotizzarle per analogia con altre del tempo presenti ancora oggi).
Abbiamo alcuni elementi pittorici (nelle tonalità del grigio) dei due fornici presso l'altare, estratti dalla suddetta foto dello studio "Aurelio Malgherini - Michele Attimonelli".
Qui sotto proponiamo una elaborazione elettronica di una vista esplosa dei fornici presso il presbiterio, fornici nei quali attualmente si trovano, come in origine, in quello di sinistra, il dipinto di "San Nocola da Tolentino", in quello di destra, il "Transito di San Giuseppe".

vista esplosa del 2° fornice di sinistra, quale doveva apparire a metà del XX secolo vista esplosa del 2° fornice di destra, quale doveva apparire a metà del XX secolo
[vista esplosa dei fornici presso il presbiterio, quale doveva apparire a metà del XX secolo]

Nel fornice di sinistra le pareti laterali erano dipinte con cornici geometriche ornate di elementi floreali; nel grande riquadro rettangolare con i lati brevi curvilinei era raffigurata la scena dell'Angelo che libera due anime purganti dal Purgatorio.
Sul dossale dell'altare era affisso il dipinto di "San Nicola da Tolentino" che, dagli anni Sessanta del Novecento fino al 2013 era allocato sulla bussola d'ingresso. Questa ipotesi è avvalorata da tre dati: 1- il 15 marzo 1955 con un decreto il vescovo Mons. Luigi Pirelli consacra solennemente la chiesa e i tre altari nominandoli "I) S. MICHAЁLIS - 2) S. JOSEPH - 3) S. NICOLAI a TOLENTINO"; 2- sulle pareti laterali erano dipinte le suddette scene dell'affrancamento delle anime purganti, scene in stretta relazione concettuale con quanto rappresentato nel quadro di S. Nicola da Tolentino; 3- anche sulla porticina in argento del ciborio del sottostante altare è scolpita a sbalzo una analoga scena delle anime purganti.

Anche nel fornice di destra le pareti laterali erano dipinte con cornici geometriche; nei tondi estremi c'erano delle croci bianche a punte gigliate, mentre nel grande riquadro rettangolare con i lati brevi curvilinei era raffigurato un grande serto floreale.
Sul dossale dell'altare quasi certamente c'era il dipinto che ancora oggi lo decora, il "Transito di San Giuseppe"; a conferma di ciò, sulla porticina argentata del ciborio, datata 1882, è scolpito a sbalzo San Giuseppe col piccolo Gesù sul braccio sinistro e nella destra un ramo di gigli.


18/10/1936: Mons. F. Bernardo celebra le nozze De Corato - Barbera, presente Mons. P. Rostagno
[il 18/10/1936 in Sant'Angelo Mons. F.Bernardo celebra le nozze De Corato - Barbera, presente Mons. P.Rostagno - dal giornale "La Nuova Idea" dell'11/11/1936]

Si inserisce infine questa foto, tra le più antiche della Chiesa. Fu scattata dall'alto del pulpito il 18 Ottobre del 1936, in occasione delle nozze della figlia di una nobile famiglia cittadina: Natalia De Corato, di Riccardo e Antonietta Chieppa, con Riccardo Barbera, allora pretore di Canosa di Puglia; il celebrante, nella foto seduto sulla predella dell'altare, fu Mons. Ferdinando Bernardi, arcivescovo di Taranto, mentre era presente anche Mons. Paolo Rostagno, vescovo di Andria, seduto nella sinistra sulla cattedra vescovile.

La foto permette di rilevare altri due elementi non più presenti nella Chiesa attuale, oltre quello già riferito della balaustra che separava il presbiterio dalla navata:
- c'era una lapide (nella foto non è leggibile) posta sulla parete in "cornu evangelii";
- i quadri della via crucis, di cui si vede solo il bordo inferiore dell'unico visibile nell'abside, erano stampe, più grandi degli attuali scolpiti, ed erano illuminati da una plafoniera a candela.


Infine si riproduce una composizione di foto attualmente presente nell'ingresso della "Scuola dell'Infanzia paritaria S. Giuseppe" delle Suore Piccole Operaie del Sacro Cuore di Andria; nell'immagine si vedono: la facciata dell'asilo prima della sua demolizione e ricostruzione ex novo, la suora fondatrice Bianchini Felicia e la lapide commemorativa che era affissa sull'ingresso. Questi fabbricati, che erano retrostanti la Chiesa di Sant'Angelo, con questa comunicanti e sporgenti sull'attuale via Angiulli, nei secoli precedenti il Novecento facevano parte dell' "Ospitium peregrinorum" annesso alla Chiesa.

L'Asilo S. Giuseppe con la sua fondatrice prima della demolizione e ricostruzione
[L'Asilo S. Giuseppe con la sua fondatrice prima della demolizione e ricostruzione - rielaborazione elettronica della foto concessa dalle "Suore Piccole Operaie del Sacro Cuore"]


[il testo e le immagini della pagina sono di Sabino Di Tommaso (se non diversamente indicato)]