lo della Cattedrale
in tal forma.
Die 16° mensis 7brīs 1619 Andrię
Curia Episcopal, pręsens memoriale cum Re=
scripto Illuss.
i, et Rdiss.
i Domini
Episcopi fuit pręsentatum Illustri, et admodum
Rdō Dnō
Generali Vicario per Rdūm Prępositum,
et Procuratores Collegiatę
Ecclesię S. Nicolai, quod &, et per dictum Illuss.
o,
et Admo.
o Re
vdũ
Dnūm Genera=
lem Vicarium fuit dictum, quod intimet.
r
Procuratoribus Cathedralis, et sic &.
Intimati li predetti Procuratori, questi, ubbidendo, furono ricercati
giuridicam.e
del solito, e senza esitanza veruna, deposero quanto qui siegue. Dnūs
Joannes
Petrus Palumbella, Dnūs Richardus de
Angelis, et Dnūs Joseph sala
capitulares
et Deputati Cathedralis Ecclesię huius Civitatis intimati super
Rescripto Illuss.
mi,
et Rediss.
i Dnī
Episcopi dicunt, quatenus ad ipsos spectat, non potuisse, nec posse
pretendere assistentiam in sermonibus mentionatis Reverendę Ecclesię S.
Nico=
lai, cum nec ipse Rdūs Clerus, et
Capitulum ipsius Ecclesię Cathedralis assistere
tenetur; sed unicuique, prout sibi libuerit, licitum fuerit, et erit
ibidem perma=
nere: et ita dicunt isto, et omni meliori modo & Questa deposizione
tanto sincera
fatta da codesti Rdi Deputati, mostra ad evidenza, che la pretenzione
ventilata, e dif=
famata, non era in mente di tutto il corpo del Capitolo, ma soltanto
surta in capo di
alcuni boriosi, ed inconsiderati individuj, de' quali le communitą
numerose sogli=
ono abbondare. Restava ora, che dal Vicario Generale se ne prestasse la
providen=
za con suo decreto. Questo non si vide cosģ presto in luce. Il ritardo a
qual fine fu
lungo, e prodotto per un'anno, e piu, non saprei indovinarlo. Sappiam di
certo, che
dopo mesi quattordeci fu promulgato in tal formula. Viso Rescripto
Illuss.
i et Rdiss.
i Dnī
nobis pręsentato, visa quoque declaratione facta per Capitulares
Cathedralis Eccl.ę
attenta Juris dispositione, et facti qualitate, fuit per Dnūm
Generalem Vicarium pro=
visum, pariterque decisum RRdōs
Capitulares, et Capitulum pręsens, et futurum Col=
leg.
ę Ecclesię S. Nicolai non teneri assistere in
concione, sive sermone pro
tēpore
faciendo in Cathedrali Ecclesia in diebus Veneris mensis Martii; sed eis
licitum sit
peracta solita processione, ad eorum ecclesiam recedere: ita provisum
per hoc suũ &
Iulius Pepolus Vicarius Generalis: lectum, latum Andrię sub 20
mēsis
Februarii 1621.
Queste straordinarie processioni furono in prattica per molti anni; ma
ne'
nostri
tēpi recenti si sono dismesse
come inutili, e perniciose, essendo de=
generate dalla vera pietą, e ridotte a pompe esteriori, e congressi
vani.
Or vedendosi delusi ne' di loro disegni, e precluse le strade del
dispotismo, che
esercitar pretendevano sopra del Collegio di S. Nicola, che
validam.e
si difende=
va in ogni incontro, s'appigliano a tentare vie indirette. Il massimo, e
principal
punto, che a tanto li spingeva, era quello della predicaz.
e,
che non la tolleravano
in pace, la quale, sin dall'anno 1608, era stata confirma.
ta
dalla Sagra Congregazio=
ne con quella lettera significante, ed espressiva al Vescovo, gią di
sopra riferi=
ta, nella quale si ordina, che non impedisca alla Colleg.
a
Chiesa di S. Nicola
suonarla, e predicarla a suo piacere, ed a quell'ora, che le pareva, o
prima,
o dopo, che l'avrą suonata la Cattedrale. Volendo essi dunque eludere un
tal
supremo comando, fanno una collusione col Vicario del Vescovo, chi
publica
sotto pena