sedeci
dal suo grembo ne' giorni stabiliti, esentandone il Preposito da tale
obbligazione, era questo un fomento continuo di piati fra di loro, che
du=
rò per anni. In tale intervallo di tempo nel Regno si cangiò dominio,
conciosia che nell'anno 1734 il
Sereniss.o Principe D. Carlo Borbone
Infante
Reale di Spagna, postosi a capo d'un
poderosiss.o esercito, assalisce
l'una, e
l'altra Sicilia, e se le assoggetta: e nel dì 10 maggio fà il suo
publico ingresso
nella Capitale di Napoli, dove nel dì 15 vien proclamato
universalmēte
per Re di Napoli, e di Sicilia. Il Duca d'Andria in tale occorrenza fù
desti=
nato Vicario della Maestà Sua nelle due Provincie di Lecce, e di Bari,
per dove conducendosi in giro, prese da tutti li Governanti delle
Cittadi
il giuramento di fedelta, e dopo ciò, si ricondusse in Napoli. Di là,
essendosi
portato Sua Real Maestà in Palermo per coronarsi nell'anno appresso, es=
so Duca li fu di seguito, e nel ritorno in Napoli, onorato venne del
capitana=
to degli Alabardieri, nel qual posto ha vissuto sin'alla morte. Era
questo
l'anno 1735 in cui il
Collegg.o
di S. Nicola soffrì non picciol discapito ne'
suoi Statuti, originato però dal mal senno de' suoi Individui.
Non prevedendo questi le funeste pregiudiziali conseguenze, che na=
scer potevano, per alcuni rispetti umani, ben da otto anni prima, am=
misero nel loro Grembo, ed al servizio della lor chiesa un certo D.
Rocco
Roppo della Terra di Ceglia, contr'ogni legge stabilita ne' predetti
Sta=
tuti, in cui si prescrive, che gli aggremiandi al di lor Capitolo esser
deb=
ba
no Cittadini Nativi. Questo esempio svegliò la speranza di
alcuni Preti
non nati in questa Città, sebben oriundi di essa, e pretesero d'essere
aggre=
gati a questo Colleggio; chi richiesto di tal fatto da Personaggi
interpostisi,
ributtò con orrore un tal progetto, dichiarandosi, non essere cosa
onore=
vole, e giusta frangere l'osservanza de' predetti Statuti della lor
chiesa in
pregiudizio delli Cittadini; Tal risposta, e protesta non trovò luogo
pres=
so di chi ne mostrava le premure, ma fattosi coraggio, comparve nella
Sa=
gra
Congregaz.e del
Concilio di Roma, esponendo le sue pretenzioni. Da que=
sta citato il Capitolo, si vide nella dura necessità d'ivi presentarsi,
ed ad=
durre le sue ragioni, sostenendo la legge de' suoi Statuti, presentando=
li in forma valida, e mettersi in difesa. Questi Statuti, trascritti
dall Sta=
tuti originali della Cattedrale, alli quali essa Colleggiata in tutto, e
per tut=
to si uniformava, siccome si uniforma, dalla Sagra
Congregaz.e esami=
nati, e discussi, furon ritrovati mancanti in una parola, trascurata
dall'innavertenza, ed imperizia dell'emanuense, allora che questo li
trascrisse in tempo antico, dagli originali di essa Cattedrale: in tal
tenore:
3° Che li cherici da entrare in essa chiesa siano Cittadini, e nati da
legi=
timo matrimonio, come utile da godersi da medesimi
ecclesiasti Cittadi=
ni delle vendite ecclesiastiche: Da che trascriver doveva: Che li
cherici
da entrare in essa chiesa siano Cittadini Nativi, nati da
leggit.o
matrim.o.
Or essendosi trovato mancante questo aggiunto Nativi alla precedente
parola Cittadini, fu in causa, che dalli preventi
Emins.i Giudici si
decides=
se a favore dell'attore, e risultasse Reo il
Collegg.o. Questa causa non
fu
due,
decisa se non dopo il corso di anni
√ con grave dispendio del
pred.o Collegg.o
chi, per venire a capo di mantenere illesi li suoi Statuti, non curò
pregi=
udicarsi