Felicità di Amare

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Felicità di Amare [1]

[sul ritmo di una breve canzone lirica]

Sorgente di vita, qual chiara luce
che avvolge delicata
e le forme t’accarezza,
esalta i tuoi valori e ardore adduce
ad ogni più agognata
del cuore illibatezza
Amore: tal rifulge con pienezza
e non prevarica mai.
Rivolto sempre al bene
altrui, lenisce e cura le sue pene,
s’attrista se quel prossimo è nei guai
l’aiuta immantinente
con arte riguardosa e diligente.

Non fermare lo sguardo alle apparenze,
sulla rustica cute
di te del tuo vicino;
nel profondo cerca le ascose essenze
olenti mire acute
di un cuore cherubino
desioso nel suo segreto alabastrino
di corrisposte intese:
sì carezzar la vita
interiore. Su ogni cosa ambita
è l’armonia in consonanti attese,
ridondante empatia
nei rapporti e della letizia via.

Sublime gioia t’infonde Iddio
se elargisci il tuo amore,
se pace intorno effondi
immette forza alla tua vita e brio.
Al vicino nel cuore
coi tuoi occhi assecondi
equilibrio e fiducia doni profondi,
indi con lui percorri
di concordia i sentieri,
d’amicizia e fratellanza forieri,
e nei dissidi non erigi torri
ma consonanti ponti:
raccordi dei vari pensier le fonti.

Felicità consegui
irrequieto mio cuore
se per l’altro avrai sguardi sol di amore;
beato, poi che ogni astio dilegui,
allor ti sentirai
e felice, davvero, come altri mai!

In rispettoso Amore” del mio prossimo, 14 febbraio 2023.

Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt

Nota

[1] Il testo si ispira al “Discorso delle Beatitudini” del vangelo [Matteo (5: 1-12, 13-26)] e ai due relativi profondi commenti pubblicati da P. Ermes Ronchi su “Avvenire” il 26 gennaio e 2 febbraio 2023 e, su internet, anche su www.retesicomoro.it.
Le immagini riproducono tre dei tredici quadri ad olio di Don Sabino Matera, che a suo modo (sinteticamente) illustrano le imprescindibili interazioni tra Cristo e il Creato, basandosi su citazioni delle Sacre Scritture ed interpretazioni del discusso filosofo gesuita Pierre Teilhard de Chardin. Attualmente (02/2023) tali quadri sono esposti nei corridoi del Seminario vescovile di Andria.