"Mura e porte"→ Pianta della città di Andria, metà '700

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Pianta della città, detta di Carlo Murena, (forse) del 1758-59

Questa pianta topografica molto dettagliata, forse commissionata nel 1758-59 dal vescovo Francesco Ferrante, accompagna un ampio testo sulla nostra città di Andria scritto da Riccardo Colavecchia, relazione inserita tra le pp. 65-80 del 2º tomo dell'opera compilata da Cesare Orlandi "DELLE CITTÀ D'ITALIA e sue isole adiacenti compendiose notizie sacre e profane".

A questo proposito lo storico Giuseppe Ceci, nei suoi "Cenni sulla topografia e la popolazione di Andria", posti in premessa al testo sotto citato del Vaccina, scrive:

"Una precisa immagine della cinta ci è data dalla pianta di Andria che fu rilevata con scrupolosa esattezza di misure nel 1758 dall'architetto Carlo Murena e fu incisa in rame e poi riprodotta in minori proporzioni nell'articolo su Andria che Riccardo Colavecchia inserì nell'opera dell'Orlandi sulle città d'Italia (Perugia, 1772, tomo II, tavola fuori testo tra le pagine 64 e 65)"

[N.Vaccina-Lamartora, "ANDRIA, le sue VIE e i suoi MONUMENTI a volo d'uccello", Tip. F. Rossignoli, Andria, 1911 pag.VI]

Esiste infatti un'altra incisione di questa carta, come scrive il Ceci, sotto la quale sono indicate le distanze di alcuni punti della stessa dalle due Chiese, a quel tempo più importanti, della Città: la distanza di alcuni luoghi dalla Cattedrale, di altri da S. Nicola.
Essa fu ripubblicata dall'Ing. Riccardo Ruotolo nel 1983, dopo aver effettuato delle ricerche con gli alunni di quinta del Liceo Scientifico Statale "R. Nuzzi" di Andria nell'anno scoilastico 1982-83.

Pianta della città del 1758-59 attribuita al Murena

Altre informazioni più approfondite è possibile apprenderle nella pagina sulle Piante della Città del Sei-Settecento.

Inoltre ulteriori approfondimenti sulle varie piante della Città di Andria è possibile leggerli in uno studio dell'arch. Vincenzo Zito, "Le antiche piante topografiche di Andria", in "appunti storici di resistenza", fasc. 6, agosto 2021, pubblicato sul sito andriantica.altervista.org (consultato il 12/12/2021).