torre dell'orologio

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La torre dell'orologio nel 1976 (foto M. Malgherini) la torre dell'orologio prima del restauro del 2000
[la torre dell'orologio nel 1976, foto M. Malgherini - prima del restauro del 2000, foto di Sabino Di Tommaso]

Torre dell'Orologio

Veduta della Torre ripresa, scendendo da Via Corrado IV di Svevia, nel 1999 durante una visita guidata con alcune scolaresche.
Tra il dicembre del 1999 ed il luglio del 2000 fu restaurata dall'impresa Giuseppe Cantatore di Bisceglie su progetto e direzione dell'arch. Ignazio Carabellese.

A metà Ottocento il Borsella nella sua "Andria sacra" porge una suggestiva descrizione della torre:

"Quì ne giova notare che nell'umbilico della città havvi un campanile per l'orologio con due campane, una per le ore, e l'altra per i quarti. Sopra la macchina è scritta questa memoria, che l'artefice fu Giuseppe Fenicia Tranese e che il Campanile venne eretto o rifatto a tempo di Riccardo Tupputi nobile Andriese. Convien sapere che ai tempi di Tupputi l'orologio suonava ad ore, senza quarti, con una sola campana semisferica fusa fin dal tempo di Francesco II del Balzo, e che alle ore 22 [1] dava 22 colpi ed era il segno di far cessare il travaglio ai zappatori nelle campagne tant'era sonora. Il Tupputi commise l'errore di fonderla onde farne due distruggendo questa memoria antica."

[da Andria sacra, di G. Borsella, Tip.Rossignoli, Andria,1918, pag. 42]

torre dell'orologio, particolare
Un documento del 1754 riporta la decisione dell'Università di Andria di terminare l'Ospedale e riparare l'unico orologio della Città:
"Die XIV. mensis Novembris 1754 Andrie — Congregato Consilio huius magnifice Universitatis civitatis Andrie ad sonum campane more solito intus Curiam Ducalem, ubi vulgo dicitur il Largo della Corte in quo universitas et homines ipsius coadunari solent pro actis peragendis etc. ... Dal signor D.r Vitangelo Iacobbi odierno Generale Sindaco si propone alle Signorie Loro come si trova il numero delle anime accresciuto niente meno che il terzo di quello era anni addietro ... sicché moltissimi di questi cittadini van cercando dove costruirsi qualche commodo di abitazione e nello stesso tempo questo nostro Ospedale per chiamarsi terminato mediocremente necessitano li nuovi communi, ... ed a questo nostro orologio manca tutto, essendo affatto reso inservibile con tanto incommodo di questo suddetto pubblico e specialmente de poveri infermi che non possono regolare nel tempo proprio le di loro cure, tanto più che il descritto orologio è l’unico che vi sia in città . ... si è pensato vendere a particolari cittadini quelli fondi inutili, anzi sporchi e d’incommodo al pubblico, che si trovano sopra le muraglie rimpetto la porta Carrese del Venerabile Convento di S. Francesco dei minori conventuali, tirando sino alla casa della Venerabile Confraternita della Morte dentro la Chiesa di S. Sebastiano ... e del ritratto di detti fondi compirsi li suddetti ospedale ed orologio ...
Qual proposta intesa da tutti i signori congregati è stato conchiuso a viva voce dai medesimi, che si concedano e vendano alli concorrenti oblatori li descritti fondi ... a rifare detto orologio si eliggono, siccome restano eletti per Deputati li magnifici D. Riccardo Topputi, D. Nicola Antonio Topputi, D. Giacomo Adducario, Mastro Vito Antonio Bisanti, Mastro Girolamo Lavelli e Riccardo Suriano, ..."

[stralcio dal documento "Conclusione dell'Università su ospedale e orologio del 1754", riportato da Giuseppe Ceci in "LE ISTITUZIONI DI BENEFICENZA DELLA CITTÀ DI ANDRIA", estratto da “RASSEGNA PUGLIESE di Scienze, Lettere ed Arti”, ed. Valdemaro Vecchi, Trani, 1891, vol. VIII, N.13-14, pagg. 214-220]

cella campanaria prima e dopo il restauro del 2000 (foto dei restauratori)
[la cella campanaria della torre dell'orologio prima e dopo il restauro del 2000 (foto pubblicate dalla ditta di restauro G. Cantatore)]

NOTA

[1] "Ore 22" era il momento corrispondente a due ore prima del tramonto (24ma ora), nel sistema “Ora Italica” in vigore in Italia ed in altri stati dell'Europa dal Trecento a fine Ottocento.
A tal proposito si legga il capitolo "Sopra la Cronologia" del "Dizionario ...", scritto a fine Settecento dallo studioso frate, maestro di teologia e lingue orientali, Bernardino Pianzola, nel quale egli indica che al suo tempo "il giorno legale incomincia dalla sera, e dura fino all'altra vegnente sera", onde l'ultima ora del giorno, la 24a, è quella del tramonto.