Evidente emerge il carattere raccogliticcio delle colonne, dei capitelli, di gran parte dei muri perimetrali e di quant'altro sia ben lavorato; sembra che tali pezzi siano manufatti di risulta di altri edifici.
Ciononostante la visione d'insieme è gradevole; si assaporano sensazioni contrastanti e allettevoli insieme, che invitano alla riflessione e alla ricerca.
Alcune annotazioni stilistiche ce le suggerisce l'Haseloff nel detto capitolo “ La chiesa inferiore del Duomo di Andria” (“Die Unterkirche des Doms zu Andria”) del testo citato:
Se la tradizione racconta di un tempio di Venere che originariamente sorgeva in questo luogo, i costruttori di questa chiesa inferiore avrebbero probabilmente potuto includere resti migliori nella loro costruzione.
Al momento, avevano a disposizione solo due robusti pilastri di granito che potevano essere utilizzati per i due supporti indipendenti. Per quella che si trova nel porticato che introduce alla chiesa, esisteva un capitello bizantino del VI secolo circa con una semplice decorazione di quattro foglie d’acanto, che fu utilizzato capovolto come base (tav. II, a), mentre un semplice lastra di calcare funge da supporto; per il secondo di questi pilastri di granito, sostegno centrale del vestibolo, non esisteva alcun basamento, bensì un capitello fogliato romano di forma corinzia, nel più miserabile stato di conservazione, sul quale era posta una placca reggente di pietra calcarea, che ripete la forma dell’abaco (tav. II, b).
Dopotutto, questi due grandi ceppi di granito e questi due capitelli, costituiscono i fiori all’occhiello della cripta; Anche le tre colonne davanti alle pareti, una di granito e due di arenaria o calcare, sono diverse, non hanno né base né capitello, un sostegno bilancia l’altezza, blocchi di calcare fungono da lastre-abachi.
Solo le colonne centrali in granito sono ornate di capitelli. Il capitello di tipo corinzio, con decoro fogliare, è impostato su una colonna in granito rosso sotto un abaco a tridente, quello di tipo bizantino su una colonna in granito nero sotto un abaco a forma di stella.