Oggi (2014) vediamo affisso al centro dell'affresco, sulla traccia della
croce in gran parte perduta,
il crocifisso proveniente dalla
antica chiesetta di San Bartolomeo.
Quando furono edificate le cappelle laterali (1471-1477) questa cappella
non era dedicata a San Francesco di Paola.
Potrebbe essere stata intitolata alla Crocifissione, della quale vediamo
sulla parete di fondo parte dell'affresco originale.
La Cappella è stata successivamente riaffrescata sovrapponendo nuovi
dipinti sulla precedente Crocifissione: emergono attualmente, dopo gli ultimi restauri,
le immagini di Santa Teresa d'Avila e Santa Maria Maddalena de' Pazzi e varie decorazioni nell'archivolto.
Tale seconda affrescatura probabilmente fu realizzata dopo il
vescovato di Andrea Ariano (1697-1706) in quanto questo prelato
non ne parla nelle sue
visite
pastorali del 1697 e
1704, le due sante
furono canonizzate rispettivamente nel 1622 e nel 1669, e considerando
inoltre che i Carmelitani furono chiamati in Andria sul finire del
seicento [1].
Della Crocifissione (il primo dipinto posto sull'intonaco) rimane solo la parte inferiore: il legno della croce con a destra di chi guarda il probabile San Giovanni con la tunica rossa e a sinistra La Madonna con un abito apparentemente color blu-notte (o nero?)
[elab. elettr. su foto di. Miche Monterisi - 2009]
L'affresco successivamente sovrapposto alla Crocifissione (salvato con parte del precedente dalle picconature eseguite nella prima metà del settecento per aggiungervi le decorazioni barocche) mostra sulla sinistra Santa Teresa d'Avila (1515-1582) e sulla destra Santa Maria Maddalena dei Pazzi (1566-1607).
La piccola guida alla visita della Cattedrale, ultimamente pubblicata, illustrando tale affresco scrive:
"Sulla parete di fondo, i recenti restauri hanno portato alla luce due strati di affreschi precedenti alla dedicazione a San Francesco, ovvero uno più antico con una Crocifissione con Maria e Giovanni ed un altro con la raffigurazione delle due mistiche carmelitane Santa Teresa d'Avila, vergine e dottore della Chiesa, con l'emblema della freccia e Santa Maria Maddalena de' Pazzi vergine con l'emblema del giglio.
Accanto alla prima, la scritta "aut pati aut mori", motto di Santa Teresa, che considerava grazia il vedere Dio attraverso la sofferenza e la morte.
Accanto alla seconda, invece, il motto "pati et non mori" ovvero patire e non morire, se questo significava la compartecipazione alla passione di Cristo per la Chiesa e per il mondo."
[tratto da "La Cattedrale di Andria", AA.VV., Grafiche Guglielmi, Andria, 2009, Pagg. 33-34]
"HOC MONUMENTUM POSITUM EST MIHI,
IMO TIBI, QUI LEGIS.
EGO ANDREAS ARIANUS
NEAPOLITANUS NOLENS VOLUI ANDRIAE PRAESUL
CONSECRARI DIE 20. JANUARII 1697.
SEMINARIUM EREXI, EPISCOPALE PALATIUM
PENÈ AEDIFICAVI, ECCLESIAM DECORAVI,
DIVINUM CULTUM AUXI, FECI OMNIA,
NIHIL OMISI PRO DEO ONORE, & IDEO
CORONAM CEPI GLORIAE DIE 17. AUGUSTI 1706.
AETATIS MEAE ANN.55. HIC EXPEPTO TUBAM,
& VOCEM ARCHANGELI, & RESURGAM."
[il testo e le immagini della pagina sono di Sabino Di Tommaso (se non diversamente indicato)]