- Non ci hai detto ancora chi sei
…e … che cosa è un ologramma?
Noi conosciamo solo quelli stampati sulle figurine iridescenti, e tu non
sembri proprio una figurina.
Un sorriso aperto traspare dai suoi occhi azzurri dietro
il ciuffo, sembra felicemente orgoglioso delle qualità straordinarie che
effonde dalla sua minuta persona.
- Sono entrato a porte chiuse, ve ne siete accorti, no?
... e non potete toccarmi semplicemente perché non ho un corpo,
ora.
La mia figura è solo luce: il giallo della mia saggezza e il blu del
mio fare lento e tranquillo, insieme compongono il verde della fiducia che,
pur se bruttino e malfatto, ispiro comunque in chi m’incontra; il
rosso, infine, riflette i miei scherzi, la mia allegria e il mio buon umore.
Mi chiamano Scazzamәriddә, e sono un folletto giocherellone.
- Se conosci le vicende del passato, perché le hai
vissute con i nostri avi, bene, allora parlaci della cripta di San Pietro, o
come tu la chiami, della chiesetta del Redentore.
Che cosa non va nei nostri disegni?
Il suo viso s’illumina come se un raggio di sole
improvvisamente lo rischiari; con la sua innata lentezza si siede a gambe
incrociate sul davanzale della finestra, sposta dagli occhi con le grosse
dita il ciuffo ribelle e, strizzando le labbra, si predispone a raccontare.