di † Felice Franceschini (vescovo di Andria dal 1632 al 05/1639) [2]
[La relazione č preceduta dalla scrittura notarile del 23/09/1633, nella quale il vescovo Felice Franceschini nomina come suo sostituto nella Visita ad Limina Don Vincenzo Vitaliani, prevosto della Collegiata di S. Nicola]
[trascrizione del testo originale in latino] [3]] | [traduzione] |
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In Dei Nomine Amen. Pre[se]nti publico Procurat[io]nis Instrum[en]to cunctis ubiq[ue] pateat, et evidenter sit notum q[uod] Anno ą Nativitate eiusdẽ D. N[ost]ri Jesu Xρ[ιστ]ι Millesimo Sex.mo trig.mo tertio, prima Ind.ne in Civitate Andriae. Die verņ vig.ma tertia Men.s Septẽbris, Pont.[ificat]us autẽ S.mi in Xρ[ιστ]o Patris, et R. N. D. Urbani divina providentia Papae Viii Anno eius Decimo nono.
In mei infra[scri]pti ap[ostoli]ci Notarij publici, ac Iudicis ordinarij, testiumq[ue] infra[scri]ptor[ũ] ad infra[scri]pta omnia,
et singula vocatorũ, habitorũ, et rogatorũ p[resen]tia, pręsens, et per. existens Ill.mus,
et Rev.mus Do.nus Frater Felix Franceschinus E[pisco]pus dictę Civ[itati]s Andrien’,
qui … … et presenti cũ reperitur quasi continuo indispostus, et ą podagris vexatus, non posse
per. Romam ad visitandũ Beat[issimo]rũ Ap[osto]lorũ Petri, et Pauli limina, … … confisus de fide,
lealitate, et integritate admodũ R.di D. Vincentij Vitaliani Sac.[erdotis] Th:[eologię] Doct.[o]ris
Prępositi Collegg.[ia]tę Ecc.[lesi]ę Sancti Nicolai dictę heę Civ. Andrien’, … … fecit et constituit
Procuratorem ad ipsius Ill.mi, et Rev.mi D.ni Constituentis nomine comparendo coram Em.mis,
et Rev.mis D.nis Sac[r]ę Cong.[gregatio]nis Cardinalium. … … ego R. Ioseph D. … Risis Prior Collegg.tę Ecc.[lesi]ę S.mę Ann.[unciatio]nis d.[ict]ę Civ.[itatis] Andrien’ publicus ap.[ostolicus] Not.[arius], ad fidem … de pręmissis … mea propria manu sub[scrip]si, signavi, et publicavi. |
Nel Nome di Dio, amen. Col presente pubblico atto di procura sia a tutti e ovunque manifesto, ed evidentemente noto ciņ [che segue scritto] nella cittą di Andria, il 23 settembre dell’anno dalla nascita dello stesso Signor Nostro Gesł Cristo mille seicento trentatré, prima indizione, ed anche anno diciannovesimo del pontificato del S.mo Padre in Cristo e Rev. Nostro Signore Urbano, per divina provvidenza, Papa VIII.
In presenza del mio sottoscritto pubblico notaio apostolico e giudice ordinario, dei sottoscritti testimoni
di tutto quanto poi richiamato, disposto e dichiarato, presente l’Ill.mo e Rev.mo Signor Fra. Felice Franceschini,
vescovo di detta Cittą di Andria, il quale … poiché al presente si ritrova quasi continuamente indisposto,
vessato dalla podagra, non puņ recarsi a Roma a visitare la Basilica dei Beatissimi Pietro e Paolo,
… pienamente sicuro della fedeltą, lealtą e integritą del Rev.do D. Vincenzo Vitaliano, Sacerdote Dottore di Teologia,
prevosto della Chiesa Collegiata di San Nicola di questa Cittą di Andria, … lo ha nominato e costituito,
in nome di esso Ill.mo e Rev.mo Signor [vescovo] che lo incarica, a presentarsi davanti agli Em.mi
e Rev.mi Signori della Sacra Congregazione dei Cardinali. … … Io R. Giuseppe D. Risis, Priore della Chiesa Collegiata della S.ma Annunziata di detta Cittą di Andria, pubblico e apostolico notaio, in fede … di quanto sopra … di mio pugno ho sottoscritto, sigillato e pubblicato. |
[Il Vescovo introduce la sua relazione dispiacendosi di non poter personalmente recarsi a Roma per la “Visita ad Limina”, essendo affetto da podagra, oltre a vari problemi col proprio clero; quindi invia come consegnatario della stessa il Procuratore designato (nella su trascritta scrittura notarile allegata, Don Vincenzo Vitaliani)]
Andrien Optabam ex debito Emin.mi DD. Urbem personal[iter] adire … S. D. N. pedes deosculare Eminentijs Vestris reverentiam prę_, et qui sit Ecclesie status Andrien a clementia San.tis mihi concessę coram explicarem.
Verum id mihi pené continua podagra laboranti, et sacra Ecclesiarũ meę curę commissarũ, abs[que] subditorũ Presbiterorũ
visitat.[tio]ne impedito, minime concessũ est, ex quibus Presbiteris plures satis devios ac moribus depravatos inveni,
quibus severis mandatis pręcipit[ur], ut ą nocturnis vagationibus cessare, et abstinere velint, ac depositis quę omnis generis ferebant annis,
quamobrem paucos ante menses, priusquć huc accederẽ ultra alios graves excessus, quatuor vel plura homicidia commissa sunt,
ad pie, sancteq[ue] vivendũ reducant[ur]: Inprimis Ecc.[lesi]ę Cathed.[ra]lis huius Civitatis erat Chorus capax non amplius viginti Pręsbiterorũ, qui numero sunt circiter centũ, quibus cũ non essent omnibus et singulis sedes ordinatim assignatę, cũ illic nullus ordo servari possit et confusio oriri soleret ita ut horę Canonicę, et missarũ sollemnia non eo decore prout decet recitari, et decantari poterant, nec circumstantibus exacte satisfiebat idcirco ut Chorus prędictus esset capacior, curavi novam fabricć erigi, quam citius perficiendć, spero Deo dante. Consurgit pariter novi sacrarij constructio, eoquod vetus non convenienti decore et prę loci angustia minimč capiens, quinquaginta Sacerdotes qui singulis diebus eņ conveniunt pro pręparat.ne ad missas celebrandas, immo tot Sacerdotum frequentia, et clericorū serventiū locus non modo indecorus … indevotus et intolerabilis sępius reddeba[tu]r. Inceptũ est pręterea aliud novũ edificium Collegij seu seminarij clericorũ numerũ sexaginta explentium qui cũ sint morũ et virtutũ expertes, qua reverentia ac devotione Ecc.[lesi]ę inserviant quosq.[ue] quanta industria quantoq.[ue] labore ą vitijs et morũ pravitate ad virtutes, et optimas disciplinas revocare studeo Eminentię Vestrę facile dijudicabunt.
Insuper Capitulares Cathe.[dra]lis, et capitulares Colleg.[ia]tę S.[anc]ti Nicolai
admodum inter se dissidere reperio ob controversias circa curć animarũ,
et litẽ quę nunc Romę est sub Iudice;
Hinc donec Civitas est magna (sunt enim eius fere sexdecim milia animarũ)
nec in Parochias distincta, … perturbatio seu confusio oriat[ur], impossibile est: Ceter_ si quę alia erunt latoris iudicio explicanda committo. Valeant igit[ur] Eminentie Vestre quibus a D.no Optimo Maximo post exhibita reverentia, sospitẽ et felicẽ vita opto ac deprecor. |
Andria Desideravo, per dovere verso gli Em.mi Signori, di personalmente visitare Roma … baciare i piedi del Papa e riverire le Eminenze Vostre, indi potervi illustrare lo stato della Chiesa di Andria affidatami dalla clemenza del Papa.
In veritą, quasi continuamente afflitto dalla podagra, ed impedito ad effettuare la sacra visita delle Chiese affidatemi
in cura nonché dei sudditi sacerdoti, pochissimo mi č concesso, avendo trovato
molti dei presbiteri abbastanza deviati
e depravati nei costumi, ai quali č stato intimato con severi ordini di smettere e di astenersi di girovagare di notte,
e abbandonato quanto di ogni genere da anni facevano, per cui pochi mesi prima che io qui arrivassi, oltre ad altri gravi eccessi,
sono stati commessi quattro o pił omicidi, tornino ad una vita pia e santa; In primo luogo il Coro della Chiesa Cattedrale di questa Cittą poteva ospitare non pił di venti Sacerdoti, il cui numero č (invece) di circa cento; poiché non c’erano gli scanni ordinatamente assegnati a ciascuno di essi, non potendosi ivi rispettare alcun ordine e nascendo di solito confusione, non era pertanto possibile decorosamente, come s’addice, recitare e cantare le ore canoniche e le solennitą delle messe, né lasciare posto correttamente ai circostanti; per questi motivi affinché il predetto coro fosse pił capace, mi sono preoccupato di costruire una nuova sede, da realizzare quanto prima, spero con l’aiuto di Dio. Contemporaneamente si erge la costruzione della nuova sacrestia, poiché la vecchia non decorosa e pochissimo capiente per la ristrettezza del luogo; cinquanta Sacerdoti che ogni giorno vi convengono per preparare la celebrazione delle messe, e per di pił per la frequenza di tanti sacerdoti e dei chierici serventi il luogo si rendeva molto spesso totalmente indecoroso, irriverente e insostenibile. Inoltre č stata iniziata un’altra nuova costruzione, del Collegio o seminario, capace di sessanta Chierici, i quali, essendo ignari di usanze e capacitą, con quale riverenza e devozione debbano servire la Chiesa e con quanta energia e sforzo dai vizi e dai cattivi costumi passare alle virtł e ad ottimi stili di vita, penso facilmente le Vostre Eminenze capiranno.
Oltre a ciņ trovo i Capitolari della Cattedrale e quelli di San Nicola litigare molto tra loro per controversie
sulla cura delle anime, e per la causa che ora č in giudizio a Roma;
D’ora in poi, poiché la Cittą č grande (conta infatti circa sedici mila abitanti)
e non č divisa in Parrocchie, č impossibile evitare che si generino liti o irregolaritą. In ogni modo se ci sarą altro da chiarire mi rimetto al discernimento del latore [Vincenzo Vitaliani]. Le Vostre Eminenze godano buona salute e, con la dovuta riverenza, vi auguro e imploro da Dio Ottimo e Massimo una vita prospera e felice. |
[seguono, nelle pagine successive, le certificazioni dell’avvenuta visita]
Fidem facio ego infra[scrip]tus qualiter R. D. Vincentius Vitalianus Praepositus Colegiatę
Ecc.[lesi]ę S. Nicolai Andrień pro Ill.mo et R.mo D.D. Felice E.[pisco]po
Andrień visitavit Sacra Apostolorũ. Limina. Itą est, ego Gabriel Mancinus Vaticanę Basilicę Sac.[rist]a, manu p[ropri]a. ——————————
Fidem facio ego D. Gratianus Casarossius Monacus Cassin[en]sis et Sacrista S.[anc]ti Pauli extra Urbem.
Qualiter R._._. Vincentium Vitalianum Prępositum Colleggiatę Ecclesię S.[anc]ti Nicolai Andrię visitasse
Sacra Ap[osto]lorũ limina pręfatę n[ost]rę Basilicę. pro Ill.mo et Rev.mo DD. Felice a Cassia
E[pisco]po Andrien. Ita č Ego R. Gratianus Casarossius Sacrista manu p[ro]p[ri]Ŗ. |
Io sottoscritto faccio fede che il R. D. Vincenzo Vitaliano, Preposto della Collegiata Chiesa di S. Nicola di Andria,
per conto dell’Ill.mo e Rev.mo D.D. Felice, Vescovo di Andria, ha visitato il sacro sepolcro degli Apostoli. Cosģ č, io Gabriele Mancino, Sacrista della Basilica Vaticana, di mio pugno. ——————————
Io sottoscritto D. Graziano Casarossio, Monaco Cassinese e Sacrista di S. Paolo fuori Cittą, faccio fede che
il R. Vincenzo Vitaliano, Preposto della Collegiata Chiesa di S. Nicola di Andria ha visitato
il sacro sepolcro degli Apostoli in detta nostra Basilica, per conto dell’Ill.mo e Rev.mo
DD. Felice da Cascia, Vescovo di Andria. Cosģ č, io R. Graziano Casarossio, Sacrista, di mio pugno. |
[Segue, in altra pagina, una breve nota di risposta della Sacra Congregazione del 24 gennaio 1634, nella quale dą parere positivo alla divisione in cinque parrocchie, purché i territori di competenza siano ben definiti e il compenso per ogni curato sia congruo, non inferiore ai cento scudi.]
NOTE
[1]
Le riproduzioni delle Visitae ad Limina (visita dei sepolchi [limina→soglie all'ultraterreno] degli apostoli Pietro e Paolo) sono tratte da
"Microfilm DOM - N-5228, ARCHIVIO VATICANO, Cong. Conc. Andria, P. IA".
Le Visitae ad Limina (Apostolorum Petri et Pauli) qui documentate
sono quelle nuovamente istituite nel 1585, dopo il Concilio di Trento.
La data qui scritta si riferisce a quella apposta in calce alla RELAZIONE sullo STATO DELLA CHIESA inviata dal vescovo alla Santa Sede.
Detto documento manoscritto č stato traslitterato in caratteri di stampa da Sabino Di Tommaso
e da lui digitalmente pubblicato in prima assoluta su questo suo sito culturale
www.Andriarte.it nel 2016
(fino ad allora mai integralmente edito), affiancandogli contemporaneamente una sua traduzione in italiano.
Il documento ha poi fatto parte di una raccolta che nell’ottobre del 2022 Sabino Di Tommaso
ha anche editato a stampa per i tipi di “Grafiche Guglielmi Andria”,
in una pubblicazione distribuita ed archiviata secondo le disposizioni della legge n.106 del 15 aprile 2004 con il titolo
“L’Assunta, Cattedrale di Andria nel Seicento – La storia del suo edificio nelle relazioni delle visite pastorali e delle visite ad limina”,
(Link BNCF.):
Vol I, ISBN 979-12-80582-01-0;
Vol II, ISBN 979-12-80582-03-4.
Mons. Franceschini morģ nel 1641. Egli fu seppellito nella Cappella di S. Riccardo (messa nel Duomo), dove, ancor vivente, vi avea fatto costruire il suo sepolcro, come si apprende dalla lapide, che lo ricorda.Poiché l'epigrafe fu forse realizzata mentre era ancora vivente (come in essa era scritto), č probabile che la data della morte, ma anche quella precedente della preparazione, siano state scolpite molto dopo la sua scomparsa prendendo per buona quella annotata da uno storico, come l'Ughelli o il Cappelletti; infatti č certamente errata nella lapide anche la data della preparazione della tomba "MDCXXX = 1630" in quanto mons. Franceschini fu eletto vescovo di Andria ben due anni dopo tale data, il 26/04/1632.FELIX FRANCESCHINUS
EPISCOPUS ANDRIENSIS
SEPULCRUM HOC SIBI VIVUS PRĘPARAVIT
ANNO MDCXXX
OBIIT DIE XII MENSIS IULII MDCXLI
[3]
Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) o ___ indicano lettere, parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto,
non solo molto antico ma anche non perfettamente riprodotto.
Il grassetto ed il corsivo non sono presenti nel testo originale.