"Ad un lato della scena della incoronazione di spine si trova Osea, con la profezia: 'De manu mortis liberabo eos de morte redimã eos; ero mos tua ò mors ero morsus tus inferne' (Li libererò dalla mano della morte e li redimerò dalla morte; o morte sarò la tua morte, o inferno sarò il tuo morso - Os 13) All'altro lato la Sibilla Cumana: 'Occidet sol meridie et obtenebrabitur dies luci set postriduũ excitabo eũ' (Tramonterà il sole a mezzogiorno e si oscurerà di luce il giorno, e al terzo giorno lo risusciterò).
Anche questo brano non è una citazione letterale di Lattanzio e del De Civitate Dei, anche se con altre parole troviamo il riferimento alla resurrezione"
[testo di L.Renna, tratto da "La Madonna d'Andria" di AA.VV., Grafiche Guglielmi, Andria, 2008, pag.261]
Queste scene sono affrescate nell'angolo Sud-Ovest della cappella, tra la parete destra e quella contraltare. Tra l'affresco di Gesù coronato di spine e quello del Profeta Osea è dipinto San Sossio (santo caro ai benedettini dell'abbazia di S. Severino di Napoli), martirizzato con S. Gennaro nel IV secolo.