La sensazione immediata che si ha giungendo nella Piazzetta è un che di ridotto, stretto, gomito a gomito; di un sopravanzare, accalcarsi, star avanti, erigersi, dominare sull'osservatore e indurlo ad entrare in chiesa, dove troverà un'ampia splendida navata, meravigliosi altari in commesso di marmi settecenteschi, spazio allo sguardo di addentrarsi nell'alta cupola per cercare quel Dio d'infinita bontà e misericordia, che fuga dall'animo l'oppressione dei quotidiani dissapori e incomprensioni.
Stretta e oblunga, fiancheggiata su due lati da millenarie tortuose stradine, Piazza Manfredi è dominata dalla chiesa di San Domenico e dal suo meraviglioso campanile settecentesco.
Venendo nella Piazzetta da San Micheluzzo, c'era una chiesetta oggi non più esistente "Santa Colomba; accanto alla Chiesa di San Domenico, nel cui recinto venne incorporata. Venne fatta edificare dalla contessa Beatrice d'Angiò, seconda moglie di Bertrando del Balzo."
[la citazione è tratta da "Descrizione storico-artistica di Andria - Parte prima: Andria Sacra", di R. Zagaria, tip. F.Rossignoli, Andria, 1927, pag 10]
Anche l'immagine a destra, come molte altre antiche, è una rielaborazione elettronica di una vecchia foto della piazzetta e della chiesa.